Tari 2024, scadenze e istruzioni per il pagamento

Patrizia Del Pidio

15 Febbraio 2024 - 08:26

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Tari 2024, cosa prevede il calendario dei pagamenti? Quando va pagata la tassa sui rifiuti e che novità ci sono per quest’anno?

Tari 2024, scadenze e istruzioni per il pagamento

Tari 2024, quali sono le scadenze per i versamenti e quali regole sono in vigore per quest’anno? Ogni ente locale ha la possibilità di modificare sia le date di scadenza che le regole di calcolo, fermo restando che entrambe le cose debbano, poi, riflettere quanto previsto a livello nazionale.

Prima di entrare nel dettaglio delle novità 2024, va specificato cosa è la Tari: si tratta della tassa dovuta per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Si parla di tassa e non di imposta perché il tributo richiesto ha una correlazione con il servizio offerto, ovvero quello di raccolta e smaltimento dei rifiuti da parte dell’ente locale.

Anche se, come detto, gli enti locali devono uniformarsi alle regole nazionali per i versamenti, hanno la facoltà di fissare i versamenti anche con più di due scadenze. Proprio per questo motivo non esistono scadenze uguali ovunque per il pagamento della Tari e per essere certi di quando versare la tassa è bene consultare sempre le istruzioni che fornisce il proprio Comune di residenza.

Nella maggior parte dei casi la prima scadenza è fissata il 16 giugno. Ci sono Comuni, poi, che prevedono il pagamento in due rate e altri che lo prevedono in quattro, ferma restando la possibilità per il contribuente di pagare la Tari in un’unica soluzione entro la prima scadenza.

Tari 2024 con diverse scadenze in base al Comune

Solitamente la rateizzazione della Tari è suddivisa in 3 scadenze:

  • la prima con l’acconto di aprile;
  • la seconda a luglio;
  • il saldo entro fine anno.

Ma molti Comuni preferiscono scegliere la rateizzazione in due trance, una a giugno e una a dicembre, con acconto e saldo e altri scelgono di rateizzare il pagamento in quattro trance.

Chi deve versare la Tari 2024?

Versa la Tari chiunque possieda o detenga un immobile. In caso di locazione la Tari è pagata da chi vive nell’appartamento a patto che il contratto di affitto sia di durata superiore ai 6 mesi, in caso contrario a pagare è il proprietario.
Il calcolo della Tassa sui rifiuti è dettato dalla normativa che prevede:

“Per l’applicazione della TARI si considerano le superfici dichiarate o accertate ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Relativamente all’attività di accertamento, il comune, per le unità immobiliari iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all’80 per cento della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 1998, n. 138”

Come si calcola la Tari da pagare?

Dopo aver compreso chi è obbligato al pagamento della tassa sui rifiuti, cerchiamo di capire, invece, come si calcola l’importo da versare. A determinare principalmente l’importo della Tari è la superficie dell’immobile.

Nello specifico la normativa di riferimento prevede che debbano essere considerate le superfici accertate ai fini del calcolo dei precedenti prelievi sui rifiuti. Il Comune, però, come procede all’accertamento per le unità immobiliari? Per quelle iscritte o iscrivibili al catasto deve essere considerata superficie assoggettabile a Tari quella pari all’80% della superficie catastale.

Tari 2024, riduzioni obbligatorie

Per la Tari, anche nel 2024, così come previsto dalla Legge di Stabilità 2024, sono previste delle riduzioni obbligatorie che spettano di diritto:

  • quando non avviene lo svolgimento del servizio di raccolta rifiuti è prevista una riduzione del 20%;
  • se si svolge il servizio di raccolta e smaltimento violando la normativa di riferimento in modo grave;
  • quando per motivi sindacali o per imprevisti organizzativi c’è una interruzione del servizio che abbiano portato a una situazione di danno o pericolo per le persone e per l’ambiente;
  • per i pensionati residenti all’estero la Tari è ridotta di un terzo.

Riduzioni facoltative della Tari

Oltre quelle obbligatorie sono previste anche delle riduzioni di tariffe o esenzioni facoltative che dipendono dalla volontà di applicazione dell’ente locale che sono:
abitazioni con unico occupante;

  • abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo;
  • locali, diversi dalle abitazioni, e aree scoperte adibiti a uso stagionale o a uso non continuativo, ma ricorrente;
  • abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora, per più’ di sei mesi all’anno, all’estero;
  • fabbricati rurali a uso abitativo.

Come si paga la Tari 2024?

Le modalità di pagamento variano da Comune a Comune ma in linea generale la tassa può essere pagata con:

  • F24;
  • bollettino postale;
  • Mav.

Per chi paga la Tari con F24 è determinante il codice tributo da utilizzare che è 3944 da indicare nella sezione Imu e altri tributi locali.

Dal 2021, inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha istituito anche nuovi codici tributo da utilizzare nel modello F24 e F24Ep per pagare in maniera scorporata la Tefa, che fino all’anno precedente era versata insieme alla Tari.

I nuovi codici tributo istituiti sono:
Tefa: per versare la TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente;
Tefn: per versare TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente – interessi;
Tefz: per versare TEFA - tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente - sanzioni

Bonus Tari per famiglie con Isee basso

Il decreto Fiscale 2020 ha previsto anche per la Tari un bonus sociale nel caso di contribuenti con Isee basso. Si tratta di un bonus Tariche è applicato automaticamente dagli enti locali quando:

  • il nucleo familiare ha un Isee che non supera gli 8.265 euro;
  • le famiglie numerose hanno un Isee non superiore ai 20.000 euro;
  • i nuclei familiari beneficiano di Reddito o pensione di cittadinanza.

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