In Svizzera nasce la banca mondiale del virus: è sicura?

E. C.

02/06/2021

02/06/2021 - 23:12

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In Svizzera è nato primo il laboratorio pronto a diventare la banca mondiale del virus. Che cos’è e perché è importante averlo? E soprattutto: è sicuro?

In Svizzera nasce la banca mondiale del virus: è sicura?

La nascita della prima banca mondiale del virus è realtà: l’OMS e la Svizzera hanno preso accordi - proprio negli ultimi giorni - riguardo l’istituzione di un laboratorio ufficiale all’interno del quale verrà conservato e studiato non solo il coronavirus, ma anche ogni altro agente patogeno che si pone alla base delle principali e gravi malattie umane a oggi conosciute.

La domanda che sorge è: qual è l’utilità di avere un simile laboratorio? E soprattutto: la banca mondiale del virus è sicura?

Dov’è la banca mondiale del virus

La prima sede della banca mondiale del virus sarà in un laboratorio federale sito in Svizzera, a Spiez, una cittadina di 15.000 abitanti nel Canton Berna, sul lago di Thun che già è sede di un centro per lo studio di quelle che vengono definite “armi non convenzionali”, ossia armi batteriologiche e chimiche.

Cosa farà la banca mondiale del virus

L’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Svizzera prevedono di utilizzare la banca mondiale per la catalogazione di tutti i virus presenti sull’intero pianeta che possono essere ritenuti dei potenziali pericoli per la salute pubblica. Oltre a quello del Covid-19, un ulteriore esempio di virus che sarebbe conservato e studiato è quello che si pone alla base dell’Ebola.

Secondo l’OMS, in effetti, la diffusione della pandemia è stata possibile proprio perché non c’erano state in principio le competenze (e le risorse) sufficienti per affrontare a piè pari - e del tutto all’improvviso - tutta la vicenda del Covid e dell’emergenza sanitaria.

In tal senso, la banca mondiale del virus servirà non solo come “scrigno” di agenti patogeni, ma anche come opportunità di studio e prevenzione degli stessi.

Potrebbero arrivare pandemie peggiori del Covid-19

La banca in Svizzera sarà portata avanti sotto la guida di Marc Cadish, già direttore del laboratorio di Spiez, al quale l’OMS ha già affidato la custodia degli agenti patogeni potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, provenienti da tutto il pianeta.

È proprio Marc Cadish a dichiarare che la pandemia da Sars-CoV-2 non è certamente tra le peggiori che l’umanità potrebbe dover affrontare negli anni a venire. Cash osserva, durante un’intervista per l’AGI riguardante futuri scenari apocalittici, che la pandemia da coronavirus è stata terribile. Tuttavia, “se la prossima pandemia” - aggiunge - “dovesse colpire persone in età lavorativa, dal punto di vista economico il mondo intero si ritroverebbe spiazzato”.

La cooperazione del mondo nella banca del virus

Questo sarebbe il motivo della banca del virus in Svizzera: una cooperazione tra Paesi in grado d’intervenire più velocemente e con una maggiore efficacia qualora una situazione come quella del Covid-19 si ripresentasse. Una prevenzione che - sempre secondo le parole di Marc Cadish - non potrebbe essere messa in pratica da un singolo Stato e che necessita di una cooperazione a livello globale.

La banca mondiale del virus è sicura?

Il laboratorio voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è un sistema di scambio d’informazioni continuativo su base volontaria tra tutti i Paesi.

Tutto questo dovrebbe avvenire senza alcun pericolo per la popolazione e senza che sia necessario adottare misure preventive per la sicurezza dei singoli cittadini. Infatti, Spiez è un laboratorio che - proprio per la sua capacità di gestire le cosiddette “armi non convenzionali” (chimiche e batteriologiche) da diversi anni - sembra risultare perfettamente in grado di gestire la situazione in termini di sicurezza generale.

Potrebbe ripetersi l’incidente di Wuhan?

Durante l’intervista all’AGI, alle domande inerenti l’incidente di Wuhan, il direttore del laboratorio di Spiez, Marc Cadish, preferisce non rispondere. In particolare, alla domanda sull’eventualità che sia stato proprio un incidente di laboratorio ad aver scatenato la pandemia da Sars-CoV-2, Cadish risponde che la propria equipe non è stata coinvolta in modo diretto in quella ricerca e conclude quindi, in merito, con un tassativo “no comment”.

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