Sterlina, gli analisti non credono nel rimbalzo

Ufficio Studi Money.it

30/08/2018

30/08/2018 - 17:53

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Gli esperti di Swissquote ritengono che il mercato stia riponendo eccessiva fiducia sulla possibilità che l’accordo fra Gran Bretagna ed Unione europea vada in porto in maniera «soft»

Sterlina, gli analisti non credono nel rimbalzo

Il rialzo messo a punto ieri dalla Sterlina nei confronti di Dollaro Usa ed Euro non ha convinto proprio tutti. Dopo le dichiarazioni «morbide» del negoziatore dell’Unione europea Michel Barnier, "gli investitori sono apparsi eccessivamente compiaciuti”, hanno commentato Arnaud Masset e Vincent Mivelaz, entrambi analisti presso Swissquote.

Il duo di esperti è convinto che il mercato stia attualmente riponendo eccessiva fiducia sulla possibilità che l’accordo vada in porto, «ma molto probabilmente l’Unione europea non lascerà molto margine a Theresa May per dettare legge o scegliere a cosa ottemperare e a cosa no».

La premier britannica nel corso del suo viaggio in Africa ha ostentato sicurezza confermando la sua preferenza alla mancanza di un accordo piuttosto che ad un cattivo accordo. «Anche se le sue dichiarazioni sono in contrapposizione con quelle del Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, che la scorsa settimana aveva quantificato in 80 miliardi di sterline il conto da pagare nell’ipotesi di un “no deal”», spiegano Masset e Mivelaz.

Appeso agli esiti delle trattative sull’accordo commerciale che dovrebbe aggiornare il NAFTA, anche il Dollaro canadese sembrerebbe ondeggiare in vista della scadenza di venerdì che rappresenterebbe un obiettivo davvero ambizioso qualora l’accordo dovesse andare in porto.

Il Canada, a detta di Trudeau, sarebbe infatti disponibile a fare concessioni su prodotti agricoli come latticini, pollame, uova e vino allargando così le tematiche di contrattazione in risposta ai dazi che gli statunitensi vorrebbero imporre su alluminio ed acciaio.

Considerate tali elevate aspettative, le negoziazioni potrebbero dover subire un’estensione temporale o in alternativa si tratterebbe di firmare un accordo frettoloso, entrambe soluzioni che potrebbero provocare massicci investimenti in uscita dal Paese. Ecco perché riteniamo più probabile che venga concluso prima l’accordo con il Messico.

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