Shock mercati in Asia: il selloff azionario continua, a picco lo yen

Violetta Silvestri

13 Giugno 2022 - 08:33

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Lunedì nero nei mercati asiatici: tonfo degli indici azionari e delle obbligazioni, con i rendimenti alle stelle dopo l’inflazione Usa più calda delle attese. Si aspetta la Fed con trepidazione.

Shock mercati in Asia: il selloff azionario continua, a picco lo yen

Lunedì sotto stress per le Borse: le azioni asiatiche crollano e i rendimenti obbligazionari si impennano nuovamente, a seguito di un picco massimo dell’inflazione americana che ha riacceso le preoccupazioni per un inasprimento ancora più aggressivo della politica della Federal Reserve.

Inoltre, un’allerta Covid da Pechino si è aggiunta alle preoccupazioni per la crescita globale

Lo yen, intanto, ha raggiunto il minimo di 24 anni.

Mercati azionari in tilt: tutti i fattori di allarme

I mercati finanziari viaggiano nel caos, segnando tonfi che indicano quanto la situazione economica globale sia cupa e avvolta ancora da nebbie per il prossimo futuro.

Mentre si scrive, gli indici asiatici sono tutti in perdita, con crolli di oltre il 3% a Hong Kong e Giappone.

A scatenare questo vortice di vendite è stato soprattutto il dato sull’inflazione Usa rilasciato venerdì: l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentato dell’8,6% più del previsto il mese scorso, con un balzo su base annua che non si vedeva così ampio dal dicembre 1981.

Ciò ha deluso le speranze che l’inflazione avesse raggiunto il picco e ha invece messo in allerta i mercati sul fatto che la Fed potrebbe inasprire la politica per troppo tempo e causare un forte rallentamento economico. La prossima decisione politica arriverà mercoledì.

“I dati sull’inflazione stanno cambiando le regole del gioco, costringendo la Fed a passare a una marcia più alta, con un inasprimento della politica di caricamento anticipato”, ha scritto la stratega di Jefferies Aneta Markowska in una nota di ricerca, “l’inflazione non sta raggiungendo il picco, non si sta nemmeno stabilizzando. Sta ancora accelerando e probabilmente lo farà anche a giugno”.

“Ad un certo punto le condizioni finanziarie si restringeranno abbastanza e/o la crescita si indebolirà abbastanza da consentire alla Fed di interrompere l’aumento”, hanno scritto in una nota gli strateghi di Goldman Sachs, tra cui Zach Pandl, “ma sembriamo ancora lontani da quel punto, il che suggerisce rischi al rialzo per i rendimenti obbligazionari, la continua pressione sugli asset rischiosi e una probabile forza del dollaro Usa per ora.”

Non solo Stati Uniti, le pressioni sui mercati giungono anche dalla Cina. Il più popoloso distretto di Chaoyang a Pechino ha annunciato domenica tre round di test di massa per sedare una “feroce” epidemia di Covid emersa in un bar in una zona della vita notturna e dello shopping la scorsa settimana, suscitando preoccupazione per ulteriori blocchi che soffocano la crescita.

In questa cornice, i rendimenti dei Treasury a due anni, molto sensibili alle aspettative della politica monetaria, lunedì a Tokyo sono balzati fino al 3,159%, il primo da dicembre 2007.

Yen crolla, dollaro inarrestabile

Scosse anche nel mercato valutario. Lo yen si è indebolito a 135,19 per dollaro, il livello più basso dal 1998, poiché la politica monetaria accomodante del Giappone è sempre più in contrasto con quella dei Paesi sviluppati che aumentano i tassi.

Il rendimento delle obbligazioni a 10 anni del Giappone è salito sopra lo 0,25%, violando il limite superiore della fascia di policy della Bank of Japan.

L’indice del dollaro Usa, che misura la valuta rispetto a sei principali valute, tra cui lo yen, ha toccato quota 104,55 per la prima volta in quasi un mese.

L’euro è sceso a 1,0479$ per la prima volta dal 19 maggio.

La principale criptovaluta, Bitcoin, è crollata al minimo di un mese di $ 25.975.

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