Senza la terza dose anche l’Italia rischia l’effetto Gran Bretagna: la previsione

Martino Grassi

18 Ottobre 2021 - 10:28

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Per scongiurare un possibile boom di contagi simile a quello registrato negli ultimi giorni in Gran Bretagna è necessario che tutti ricevano la terza dose di vaccino: la previsione di Crisanti.

Senza la terza dose anche l’Italia rischia l’effetto Gran Bretagna: la previsione

Per evitare di avere la stessa situazione che sta affrontando adesso la Gran Bretagna si dovrà vaccinare almeno il 90% della popolazione e solo con la terza dose si potrà avere un buon equilibrio. È questo il monito lanciato da Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova.

Con il passare del tempo, precisa l’esperto, l’immunità dovuta la vaccino è destinata a diminuire come testimoniano numerosi studi autorevoli, proprio per questo motivo è necessario che tutte le persone ricevano la dose aggiuntiva di vaccino. Crisanti conclude poi affermando che lo strumento giusto per convincere gli scettici a vaccinarsi è il green pass.

Senza terza dose l’Italia rischia effetto Gran Bretagna

“Arrivare al 90% dei vaccinati garantirebbe un equilibrio che con la terza dose potrebbe diventare buono, altrimenti c’è il rischio inglese”, sono queste le parole con cui il professor Crisanti ha lanciato un avvertimento, sottolineando l’importanza della dose aggiuntiva di vaccino.

L’esperto è infatti certo che anche in Italia calerà l’immunità di cui stanno godendo le persone, proprio come sta accadendo in Gran Bretagna, per questo motivo è necessario sottoporsi alla terza dose del vaccino, come dimostrano diversi studi secondo i quali “dopo sei mesi la protezione contro l’infezione cala dal 95 al 40% e contro la malattia grave dal 90 al 65. Il richiamo è il completamento della protezione. Non sappiamo quanto duri, ma in altre vaccinazioni vale per anni”.

Naturalmente, prosegue ancora Crisanti questo scelta “pone ulteriori problemi sociali interni ed etici rispetto al terzo mondo, anche se dubito che questi vaccini siano utilizzabili nei Paesi svantaggiati. Il picco della campagna vaccinale è stato tra aprile e luglio, dunque da novembre a febbraio potremmo avere problemi. Per questo serve la terza dose”.

Il green pass è lo strumento giusto

Secondo Crisanti “l’effetto Green pass dimostra che è ancora possibile convincere a vaccinarsi, cioè salvare vite, per cui attenzione a non regalare gli impauriti ai No vax, è infatti necessario “coinvolgere le persone paurose, ansiose e fragili”.

L’esperto precisa che è importante “non regalare ai contestatori, che sono pochi, le persone psicologicamente fragili, che vanno recuperate senza obblighi e imposizioni, mentre i tamponi devono restare a pagamento, ma lascerei le aziende libere di offrirli ai dipendenti per non esasperare il conflitto. Poi sarebbe preferibile fare più molecolari che antigenici, questi ultimi sono meno affidabili e con l’influenza che fa confusione bisogna mettere in sicurezza i luoghi chiusi. In questo senso i nuovi molecolari distinguono tra Sars-Cov-2 e influenza”.

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