Sciopero non autorizzato: i rischi per chi partecipa

Giorgia Bonamoneta

14 Ottobre 2021 - 22:50

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Chi partecipa a uno sciopero non autorizzato compie un reato? Il codice penale definisce tipologie di scioperi e reati a essi collegati. Ecco quali.

Sciopero non autorizzato: i rischi per chi partecipa

Partecipare a uno sciopero non autorizzato è considerato un reato e prima di prendere una decisione simile bisognerebbe almeno sapere quali sono i rischi per chi vuole partecipare.

Gli scioperi di domani, venerdì 15 ottobre, previsti in tutta Italia per protestare contro l’estensione dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori sono stati definiti illegittimi.

È stata la Commissione di garanzia degli scioperi a dichiararli illegittimi, anche se in queste ore si parla soprattutto dello sciopero che andrà a bloccare tutte le attività portuali di Trieste per sei giorni interi e consecutivi, dal 15 ottobre al 20 ottobre.

Cosa si rischia a partecipare a uno sciopero non autorizzato?

La Commissione di garanzia degli scioperi ha dichiarato gli scioperi di domani illegali. In seguito alla decisione presa dalla Commissione il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, ha sottolineato che “chi parteciperà al blocco del porto - indetto a partire da venerdì 15 ottobre dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste - compie un reato, nella fattispecie il reato d’interruzione di pubblico servizio”.

Lo sciopero è un diritto del lavoratore certo, ma quando questo sciopero viene definito illegittimo, come nel caso di “reato d’interruzione”, parteciparvi è considerato un reato.

Nel caso di Trieste, o di altri scioperi organizzati per domani, non è previsto però l’arresto come in altri casi, ma solo una denuncia per tutti gli organizzatori.

Quali sono questi altri casi, cioè quando il codice penale punisce con la reclusione gli scioperanti? Per il codice penale uno sciopero diventa reato quando ostacola il normale svolgersi dei servizi necessari o dello Stato.

Nello specifico:

  • Art. 331 prevede la reclusione da sei mesi a un anno per chi interrompe i servizi di uffizi, stabilimenti, aziende di pubblica necessità;
  • chiunque, al di fuori dei casi previsti dalla legge, provoca un’interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di pubblica necessità è punito con un anno di reclusione;
  • Art. 340 punisce i promotori di un’azione simile con una reclusione da uno a cinque anni.

In conclusione lo sciopero in Italia costituisce reato se è diretto ad attaccare i valori democratici, se ostacola i servizi necessari e se impedisce l’esercizio delle libertà, come per esempio il diritto di voto.

Per lo scioperante partecipare a uno sciopero non è mai reato e non può essere motivo di licenziamento o altri tipi di sospensione.

Quando uno sciopero è illegittimo?

Lo sciopero, universalmente riconosciuto come diritto dei lavoratori, è previsto dalla Costituzione stessa. C’è chi decide di protestare per i più svariati motivi, da uno stipendio troppo basso a orari di lavoro estenuanti.

Il caso dello sciopero dei portuali di Trieste è stato definito illegittimo perché fermerebbe un servizio essenziale. C’è già chi prevede un blocco della distribuzione, scaffali vuoti e altri disagi.

Per impedire che questo avvenga gli stessi organizzatori dello sciopero avevano aperto alla possibilità di fermare lo sciopero. Ovviamente in cambio veniva richiesto lo slittamento di almeno 15 giorni dell’estensione dell’obbligo del green pass. Il Governo ha risposto “no”.

Domani sarà quindi una giornata nera, con il rischio di scontri e sicuri disagi per la viabilità, i trasporti e la distribuzione.

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# Reato

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