Schema Ponzi: cos’è, come funziona e come evitare la truffa

Redazione - Luca Servadei

20 Ottobre 2022 - 19:19

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Nonostante siano passati anni dalla sua invenzione, lo schema Ponzi continua a essere una truffa che colpisce migliaia di persone. Ma che cos’è e come funziona?

Schema Ponzi: cos’è, come funziona e come evitare la truffa

Quando si parla di schema Ponzi, soprattutto alla luce delle sempre più frequenti frodi ai danni di individui ignari, ci si chiede come funzioni questo modello e in che modo sia possibile evitare che vengano effettuate le truffe.

L’interesse nei confronti dello schema Ponzi è tornato a crescere con la morte, nell’aprile del 2021, del banchiere Bernie Madoff, ideatore del più grande schema Ponzi della storia. Nel 2009 Madoff si dichiarò colpevole di aver truffato circa 37.000 persone in 136 Paesi del mondo nell’arco di quarant’anni di attività. Madoff ha architettato il più grande schema Ponzi della storia, riuscendo a incassare oltre 60 miliardi con la sua truffa, di cui per decenni nessuno si rese conto.

Ma come è stato possibile? Andiamo a scoprire cos’è e come funziona lo schema Ponzi, per capire come Madoff sia riuscito per così tanto tempo a eludere ogni tipo di controllo.

Come nasce lo schema Ponzi?

Lo schema è definibile come una sorta di modello economico volto a ottenere in modo illegale ingenti quantità di denaro da coloro che vengono truffati. Sebbene negli anni si sia evoluto alla base del sistema rimane lo stesso: alle prime persone che vengono coinvolte si permette di ottenere ritorni economici in breve tempo, ma a patto che portino sempre nuovi clienti, disposti a pagare nuove quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente da un fattore: le quote versate dai nuovi investitori. A incamerare il denaro sono solo i primi coinvolti e ovviamente lo schema di vendita truffaldino è destinato a concludersi, dal momento che non vi sono investimenti alla base che generino profitti.

Lo schema prende il nome da Charles Ponzi, un immigrato italiano negli Stati Uniti che riuscì ad architettare un’imponente truffa ai danni di tutta la nazione.
Lo schema Ponzi affonda dunque le sue radici nei primi anni del ’900, quando Charles Ponzi diede nuova linfa al settore delle truffe. Anche se l’italiano non fu il primo a utilizzare tale schema, pur riuscendo a orchestrare una truffa tanto imponente da legare il proprio nome alla pratica stessa.

Tramite lo schema, Charles architettò una truffa ai danni di quasi 45 mila persone e riuscì a raccogliere più di 15 milioni di dollari a danno dell’intero paese, il tutto partendo da soli 2 dollari.

Come funziona lo schema Ponzi: un esempio per capirlo

Per capire cos’è e come funziona lo schema Ponzi occorre innanzitutto pensare per gradi. La truffa lavora infatti per fasi, quasi con una struttura piramidale. Di seguito un semplice esempio per chiarire l’argomento.

1) Promettere guadagni elevati

La prima fase dello schema Ponzi riguarda l’avvicinamento della vittima. A questa viene proposto un investimento dai grandi guadagni con rendimenti più alti rispetto ai tassi di mercato. Il tutto nel più breve tempo possibile.

Esempio: propongo alla vittima un investimento - non documentato - a breve termine con guadagni piuttosto elevati e prometto di rispettare quanto pattuito.

2) Ottenere la fiducia

Il secondo step riguarda la fiducia della vittima che deve essere guadagnata. Il truffatore restituirà a essa parte della somma inizialmente investita, ma solo per dare parvenza di efficacia del sistema. Il cliente, o meglio, la vittima crederà che il sistema stia funzionando e da qui sarà più semplice per il truffatore continuare con gli step successivi dello schema Ponzi.

Esempio: restituisco quanto pattuito, anche attingendo ai fondi dei nuovi investitori. Così facendo mi guadagno la fiducia della vittima che vedendosi ripagata inizierà a fidarsi di me e a fornirmi nuovo denaro.

3) Estendere la rete di vittime

Passo successivo dello schema Ponzi sarà l’estensione della rete di potenziali clienti/vittime. Più l’efficacia dell’investimento sarà nota più altre vittime cadranno nella truffa dello schema Ponzi.

Esempio: ottenuta la fiducia della vittima, questa sarà portata a parlare bene di me e dell’investimento il che attrarrà nuove vittime e nuovo denaro.

Quando finisce lo schema Ponzi

La spirale truffaldina dello schema Ponzi avrà termine solo quando le richieste di rimborso saranno così elevate da superare gli introiti derivanti dalla truffa di altre vittime. Ecco, insomma cos’è lo schema Ponzi e come funziona.

Cronologia delle frodi

Anni fa lo schema Ponzi era tornato sulle prime pagine di tutti i giornali per via dei due americani, Joseph Meli e Steven Simmons, che avevano truffato svariati clienti convinti di investire in diversi show.

Questo è però solo uno degli ultimi colpi messi a segno tramite schema Ponzi. La truffa ha colpito un numero infinito di vittime negli ultimi anni e tra i casi più eclatanti vale la pena di ricordare la frode del broker dei vip di Londra del 2014 e la truffa da 7,6 miliardi di dollari scoppiata in Cina.

Recentemente, si è tornati a parlare di schema Ponzi con la vicenda che ha riguardato il fondo calcistico speculativo Uefa Football: un nome rassicurante, un logo evocativo, una promessa di guadagni crescenti, ma che con l’organizzazione calcistica nulla aveva a che fare. La Consob, il 12 ottobre scorso, ha sospeso in via cautelare l’attività di tale piattaforma. Il Corriere della Sera ha spiegato come «Uefa Football» si presentasse come «finanziato dal consorzio degli Emirati Arabi, la sede centrale a Londra, è un modo per investire e gestire la finanza calcistica al fine di creare reddito a basso rischio e lungo termine...». Sostanzialmente il fondo avrebbe promesso guadagni scommettendo sui risultati delle partite.

L’applicazione più famosa dello schema Ponzi è però quella che si lega alla truffa di Bernard Madoff, ex presidente del Nasdaq e volto noto di Wall Street. Madoff con i suoi oltre 60 miliardi di dollari risulta essere l’esempio più eclatante di questo modello economico di vendita truffaldino.

Come evitare la truffa

La cosa più importante è evitare di cadere nella truffa, cosa che potrebbe risultare piuttosto semplice. Dato che una delle caratteristiche dello schema Ponzi riguarda la mancanza di dettagli forniti dal truffatore, un ottimo consiglio potrebbe essere quello di chiedere più informazioni possibili sull’investimento che ci accingiamo a compiere.

Per evitare di incappare nello schema Ponzi non bisognerebbe mai fidarsi di voci circa buoni investimenti. Sono i dati a fare la differenza. In cosa sto investendo? Quanto è sicuro investire? Posso fidarmi? Sono queste le domande che bisognerebbe sempre farsi davanti all’opportunità di investire.

Ora che abbiamo ben chiaro cos’è lo schema Ponzi, come funziona e come evitare la truffa, il monito che tutti dovrebbero tenere a mente è quello di fare sempre attenzione. Lo schema Ponzi non sembra avere età e la truffa potrebbe essere sempre dietro l’angolo.

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