Robinhood, dai regolatori USA multa record da $57 milioni. I motivi

Pierandrea Ferrari

01/07/2021

07/09/2021 - 14:52

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Robinhood ha accettato di pagare 57 milioni di dollari, più 12,6 di risarcimento, per chiudere i conti con la Financial Industry Regulatory Authority. Ecco cosa era emerso dall’indagine.

Robinhood, dai regolatori USA multa record da $57 milioni. I motivi

Quella comminata alla società di brockeraggio Robinhood è una multa che non ha precedenti nella storia dell’autorità di autoregolamentazione di Wall Street. La Financial Industry Regulatory Authority, watchdog della piazza finanziaria USA, ha infatti chiesto e ottenuto dai vertici di Robinhood il pagamento di una sanzione da 57 milioni di dollari, combinata con un risarcimento da 12,6 milioni per i clienti, per una cifra complessiva di quasi 70 milioni.

Robinhood, dai regolatori USA multa record da $57 milioni. I motivi

Robinhood, che è una istituzione per i tanti trader retail che hanno contributo al rally dell’azionario nella stagione pandemica, paga le evidenze emerse dall’indagine condotta dall’authority. Alla società viene infatti contestato di aver ingannato i propri clienti, approvando delle compravendite non idonee ai profili dei trader e non supervisionando adeguatamente la tecnologia alla base della piattaforma di scambio, che in più di una occasione ha sbarrato l’accesso al trading agli investitori.

La multa è un duro colpo per Robinhood, che dal 2014 ha progressivamente ampliato la sua base utenti grazie all’offerta competitiva di negoziazioni senza commissioni, ma anche per i tanti titoli che hanno capitalizzato l’appetito degli investitori retail da diversi mesi a questa parte. Stiamo parlando soprattutto dei meme stock, e cioè di quei titoli – come GameStop o AMC, ma anche social token come Dogecoin o Shiba Inu – che pur in assenza di fondamentali solidi o di prospettive di crescita concrete sono stati travolti da un’ondata di buy, spesso solo per il gusto della sfida ai giganti (in short) di Wall Street.

Robinhood nega le accuse

D’altra parte, da Robinhood si dicono lieti di aver chiuso la pratica, con la portavoce Jacqueline Ortiz Ramsay che ha ricordato come la società abbia “investito molto per migliorare la stabilità della piattaforma e rafforzare il supporto clienti e i team legali e di compliance”. Robinhood, tuttavia, non ha ammesso le sue responsabilità in merito al core dell’indagine, e cioè le defaillance sul trading di opzioni e sul servizio tecnologico, che negli USA hanno portato anche al suicidio di un trader di vent’anni per una comunicazione erronea sulla sua posizione da parte della società.

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