Rinnovo contratto statali: aumento stipendio, carriere e smart working. Tutte le novità

Teresa Maddonni

3 Settembre 2021 - 10:58

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Per il rinnovo del contratto degli statali si accelera la trattativa tra Aran e sindacati. Dall’aumento degli stipendi, alla progressione di carriera al lavoro agile: ecco tutte le novità in arrivo.

Rinnovo contratto statali: aumento stipendio, carriere e smart working. Tutte le novità

Rinnovo contratto statali: si accelera per avere presto l’aumento di stipendio almeno per le funzioni centrali, e poi si discute di carriere e smart working da regolarizzare nel CCNL.

Sono diverse le novità in arrivo con il rinnovo del contratto degli statali con una fitta agenda di incontri tra Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacati per il mese di settembre. Proprio ieri si è tenuto il primo tavolo dopo le vacanze estive tra Aran, che negozia quindi per il governo, e i sindacati. Altri incontri sono previsti per il 9, 15, 22 e 23 settembre.

E se il rinnovo contratto statali sembra ormai chiaro che porterà all’aumento medio dello stipendio di almeno 104 euro lordi mensili, ancora ci sono nodi da sciogliere e che riguardano principalmente lo smart working, laddove il ministro Brunetta ha già fissato le regole per il rientro al lavoro in presenza dei dipendenti pubblici. Vediamo quali sono le novità sul rinnovo del contratto.

Rinnovo contratto statali: novità su aumenti, carriere e smart working

Al centro del rinnovo contratto statali ci sono tre elementi cardine:

  • aumenti di stipendio;
  • cambiamento dei percorsi di carriera nelle Pubbliche Amministrazioni e progressioni interne;
  • smart working.

Ed è proprio in merito a questi che vi sono alcuni nodi da sciogliere. In primis con il rinnovo del contratto degli statali si vuole portare l’aumento in busta paga dei lavoratori già a partire dal mese di dicembre, almeno per quanto concerne le funzioni centrali.

Per quanto riguarda invece la progressione di carriera e il cambiamento dei percorsi alcune novità, che dovranno essere recepite con il rinnovo del contratto, sono state già introdotte dal decreto Reclutamento.

In particolare:

  • nasce la quarta area per le elevate professionalità e nella quale confluiranno anche le nuove assunzioni previste dal PNRR;
  • le assunzioni nella PA avverranno con concorsi, ma non per le progressioni interne. Per le progressioni interne di carriera inoltre si elimina il requisito del titolo di studio, e quindi si può avanzare anche con il solo diploma. Questo significa che se per accedere a una determinata posizione dall’esterno servirà la laurea, la stessa non sarà necessaria per il passaggio interno.

Per fare tutto ciò resta il problema delle risorse che tuttavia il governo si è impegnato a trovare nella prossima Legge di Bilancio. Uno dei temi cruciali, che dovrà essere disciplinato dal rinnovo contratto statali e che tuttavia sta facendo discutere per l’accelerazione impressa da Brunetta sul rientro in ufficio dei dipendenti pubblici, è ovviamente lo smart working.

Rinnovo contratto statali: le regole per lo smart working

Nel rinnovo del contratto statali dovranno essere anche definite le regole per lo smart working, che viene pertanto disciplinato a livello ordinario per i dipendenti pubblici, come anche il diritto alla disconnessione.

Lo smart working per gli statali, lo ricordiamo, è previsto nella modalità semplificata fino al 31 dicembre 2021 con l’eliminazione tuttavia della soglia minima del 50% sebbene il ministro Brunetta sia intenzionato a far rientrare tutti i dipendenti in ufficio il prima possibile.

Nella bozza del contratto degli statali ci sono tuttavia regole specifiche per lo smart working, come riporta il Messaggero, con la giornata lavorativa di chi resta a casa divisa in fasce:

  • fascia di operatività nella quale il lavoratore è operativo nell’immediato;
  • fascia di contattabilità all’interno della quale il lavoratore può essere comunque contattato via email o telefono;
  • fascia di inoperatività che garantisce il diritto alla disconnessione per 11 ore consecutive.

E sebbene vi siano queste regole nel contratto già messe in bozza, i sindacati sembrano non apprezzare l’accelerazione di Brunetta sul rientro dei dipendenti pubblici in presenza; a loro avviso si andrebbe a scavalcare la trattativa sul rinnovo.

Il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, riporta il quotidiano romano, ha risposto tuttavia alle polemiche che ha ritenuto infondate:

“Il contratto deve regolare, per la prima volta, gli istituti normativi ed economici del lavoro agile, ma non dove, come e quando fare il lavoro agile. Quello svolto fino ad ora è stato in pratica uno strumento di protezione del lavoratore a fronte della pandemia, adesso occorre riportarlo progressivamente al suo vero ruolo: uno strumento possibile di organizzazione del lavoro.”

I sindacati hanno però apprezzato l’accelerazione impressa da Naddeo alla trattativa con i numerosi incontri fissati a settembre. Per i dettagli sul rinnovo del contratto statali occorre quindi attendere la fine del mese.

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