Rider, 60mila assunzioni regolari: arriva l’obbligo per le piattaforme

Teresa Maddonni

25 Febbraio 2021 - 11:18

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60mila rider dovranno essere assunti obbligatoriamente nei prossimi 90 giorni dalle aziende di food delivery. Un’indagine del nucleo dei carabinieri Tutela Lavoro con INAIL e INPS scova un’autonomia fittizia.

Rider, 60mila assunzioni regolari: arriva l’obbligo per le piattaforme

Rider: in arrivo 60mila assunzioni regolari. Le piattaforme del delivery - Uber Eats, Foodinho (Glovo), JustEat e Deliveroo - hanno tempo 90 giorni per regolarizzare i rider dopo l’esito dell’indagine coordinata dall’aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti.

L’indagine partita da Milano, ma che ha riguardato tutta Italia, ha permesso di accertare che i rider, i fattorini in bicicletta che consegnano il cibo a domicilio, non possono essere considerati lavoratori autonomi.

I rider infatti non sarebbero liberi, dall’indagine che è stata portata avanti, di scegliere quando prestare servizio. Il loro viene considerato a tutti gli effetti lavoro subordinato e che quindi deve prevedere non solo una retribuzione adeguata, ma anche tutta una serie di garanzie finora negate.

Rider, 60mila assunzioni in tre mesi: l’indagine

Le 60mila assunzioni di rider devono avvenire in tre mesi obbligatoriamente dalle aziende di food deliverry e a stabilirlo è un’indagine della procura di Milano.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri del nucleo Tutela Lavoro con il supporto di INPS e INAIL che hanno verificato caso per caso le 60mila posizioni effettivamente irregolari.

Dall’indagine è emerso che i rider effettivamente svolgono un lavoro di tipo subordinato anche se il loro committente è un algoritmo della app che utilizzano per il delivery.

Ciò che emerso dall’indagine e che porta le aziende all’obbligo di assunzione regolare è:

  • la scelta degli orari di lavoro da parte dei rider non è libera;
  • viene penalizzato il rider che prende giorni liberi, si ammala o sceglie degli orari che per le aziende di food delivery sono poco interessanti;
  • viene penalizzato chi non è abbastanza veloce e non accetta tutti gli ordini;
  • hanno l’obbligo di risarcire i clienti in caso di mancata consegna;
  • sono costantemente controllati perché geolocalizzati.

Scrive chiaramente la Procura che il sistema cui i 60mila rider intercettati sono costretti:

“si fonda su una pressione continua sul lavoratore, il quale non può sottrarsi per evitare di essere retrocesso o addirittura espulso dal sistema e quindi di non poter più lavorare.”

Nel caso dei 60mila rider per i quali dovrà scattare l’obbligo di assunzione regolare non vi è quella autonomia annunciata. Secondo il pm Siciliano la situazione è di palese illegalità laddove i rider non sono autonomi.

Obbligo di 60mila assunzioni per le aziende

E così le aziende del food delivery che si servono dei rider dovranno procedere alle 60mila assunzioni regolari nei prossimi 90 giorni perché il cottimo non sarà più previsto.

I rider dovranno essere assunti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, secondo i verbali di INAIL, INPS e Ispettorato del Lavoro e retribuiti secondo quanto previsto dal CCNL della logistica e trasporto merci. A stabilirlo è di fatto il decreto per la tutela del lavoro e delle crisi aziendali del 2019.

Non solo regolare assunzione entro i prossimi 3 mesi per i rider, perché le piattaforme dovranno procedere anche a garantire la sicurezza sul lavoro dei dipendenti, visite mediche oltre a fornire ai lavoratori i dispositivi di protezione necessari.

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