Renzi ora teme Conte: “Hanno fatto l’accordo con Brunetta”

Alessandro Cipolla

8 Gennaio 2021 - 09:55

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Matteo Renzi oggi presenterà un documento sul Mes sanitario “per dire sì o no”, ma questo nuovo ultimatum è irricevibile per Giuseppe Conte che già ha dato l’ok a molte delle richieste di Italia Viva: si va verso una resa dei conti in Parlamento, dove il premier potrebbe essere salvato da una pattuglia di centristi mobilitati da Renato Brunetta.

Renzi ora teme Conte: “Hanno fatto l’accordo con Brunetta”

Hanno fatto l’accordo con Brunetta”. Questo sarebbe il timore di Matteo Renzi riportato dall’edizione odierna di La Stampa, con l’esponente di Forza Italia che in contemporanea maniera sospetta ha dichiarato che non c’è un vincolo di fedeltà con Lega e Fratelli d’Italia ma solo quello di “realtà con il Paese”.

Quando ci sarà da votare in Parlamento sul Recovery Plan, ecco che una pattuglia di “responsabili” potrebbe così sostituire un eventuale voto contrario degli esponenti di Italia Viva. “Il ritorno al voto - ha commentato sempre Renato Brunetta - lo considero un suicidio”.

L’infinita e stucchevole telenovela sulla crisi di governo agitata dai renziani, si arricchisce adesso di un nuovo possibile colpo di scena: se Italia Viva non si accontenterà delle diverse aperture fatte da Palazzo Chigi alle loro richieste, allora si andrà alla conta in Aula dove si potrebbero palesare dei “responsabili” pronti a sostituire IV nella maggioranza.

Uno scenario questo da incubo per Matteo Renzi, forse anche peggiore del voto, visto che di un colpo solo si ritroverebbe fuori dalla maggioranza proprio nel momento in cui ci saranno da gestire i 209 miliardi del Recovery Fund, pronti adesso a lievitare fino a 220 miliardi proprio per accontentare le richieste di Italia Viva.

Renzi non può più tornare indietro

Da come si muove Conte, penso sia convinto di avere i numeri dei responsabili - ha dichiarato Renzi ieri sera al Tg2 Post nella sua ennesima intervista degli ultimi giorni - Ma se non li ha, ci sarà un altro governo non si va al voto”.

Da quando è iniziato il braccio di ferro con Giuseppe Conte, l’ex premier ha continuamente allontanato l’ipotesi delle elezioni anticipate per cercare di compattare i suoi, visto che i sondaggi danno Italia Viva sotto la soglia di sbarramento del 3%.

L’attuale grande potere contrattuale di Renzi deriva tutto dai 18 senatori sui quali al momento può contare, ma di fronte allo scenario di una crisi al buio in molti dalle parti di Italia Viva sarebbero pronti ad abbandonare l’ex sindaco di Firenze per restare nella maggioranza ed evitare così le urne.

Giuseppe Conte nelle ultime ore avrebbe accettato diverse richieste avanzate da IV: nel Recovery Plan i soldi destinati alla sanità sarebbero adesso 10 miliardi in più, esattamente la cifra invocata da Matteo Renzi con il Mes sanitario, con il premier pronto a cedere la delega ai servizi segreti e a realizzare un rimpasto senza però dimettersi per chiedere poi nuovamente la fiducia a quello che sarebbe il suo governo ter.

Per Renzi però le dimissioni di Conte e il passaggio in Aula per una nuova fiducia sarebbero dei passaggi irrinunciabili. Ecco che allora è pronto un documento per richiedere l’attivazione del Mes sanitario, il vero e proprio grimaldello nelle mani dell’ex premier capace di scassinare il fortino di Palazzo Chigi.

Decisivo a riguardo sarà il vertice di maggioranza in programma quest’oggi: con PD e Movimento 5 Stelle compatti nel sostenere il Presidente del Consiglio, il sentore è che Matteo Renzi si sia ormai spinto troppo in là per tornare anche questa volta sui propri passi, nonostante le aperture arrivate nelle ultime ore da Giuseppe Conte.

Se veramente si dovesse arrivare a una resa dei conti al Senato, al momento entrambe le due opzioni più quotate non sembrerebbero essere a favore dei renziani: una nuova maggioranza con Italia Viva sostituita dai “responsabili”, oppure un governo di minoranza che piloti il Paese alle urne a fine primavera quando, si spera, la situazione sanitaria in Italia dovrebbe essere migliore rispetto a quella attuale.

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