Regno Unito, sistema sanitario al collasso: con la Brexit rischio scenario da incubo

Riccardo Lozzi

08/01/2021

12/05/2021 - 11:12

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Allarme dei medici: il sistema sanitario del Regno Unito è vicino al collasso e nonostante le promesse di Johnson in campagna elettorale, gli effetti della Brexit rischiano di essere letali.

Regno Unito, sistema sanitario al collasso: con la Brexit rischio scenario da incubo

Il sistema sanitario nazionale del Regno Unito rischia il collasso a breve. L’allarme è stato lanciato da diversi medici che hanno descritto una situazione mai così pericolosa, legata anche ai contagi da Covid-19 fuori controllo per la cosiddetta variante inglese.

Come riferito dal personale medico, il National Health System britannico è ormai entrato nella modalità “medicina di emergenza”, per la quale non è più possibile fornire “cure critiche di alto livello”, poiché non sono più disponibili attrezzature adeguate e un numero sufficiente di forza lavoro, tra medici e infermieri.

Nelle ultime settimane si è assistito alle immagini di ambulanze fuori dalle unità di pronto soccorso completamente bloccate, con nessun nuovo paziente in grado di essere accolto all’interno degli ospedali e, al tempo stesso, l’impossibilità di soccorrere chi chiamava al numero d’emergenza.

All’inizio di questa settimana, l’Health Service Journal ha riferito come, entro il 19 gennaio, il rischio sia di rimanere a corto di 5.422 posti letto. Una crisi inarrestabile, la quale potrebbe presto subire gli ulteriori effetti della Brexit, nonostante l’accordo trovato con l’Unione Europea alla fine di dicembre 2020.

Regno Unito: il sistema sanitario al collasso

Tre quarti dei medicinali utilizzati dal servizio sanitario provengono infatti dai Paesi europei, e solamente l’aumento dei controlli alla dogana potrebbe creare delle lentezze burocratiche pericolose per soddisfare il fabbisogno interno.

Ancora non si conosce con certezza quali saranno le conseguenze effettive dopo l’uscita del Regno Unito dal blocco comunitario, ma il Governo ha prefigurato come scenario peggiore un ritardo di tre mesi per l’approvvigionamento di prodotti sanitari.

Una condizione di emergenza quella che si ritrovano a vivere i cittadini britannici, nonostante uno dei punti chiave della campagna elettorale del leave all’Europa condotta dall’attuale primo ministro Boris Johnson fosse proprio quello di garantire maggiori risorse per l’NHS.

Con la Brexit rischio scenario da incubo

Boris Johnson nel 2016 aveva promesso che i soldi inviati all’Unione Europea, 350 milioni di sterline a settimana, sarebbero stati impiegati nel servizio sanitario. Facendo un rapido calcolo, si garantiva quindi un incremento di 18,2 miliardi di sterline all’anno.

Una cifra difficilmente raggiungibile, vista la dura crisi economica prevista nelle ultime ore da Bank of England. I primi a pagare rischiano di essere i cittadini europei residenti in UK, ai quali potrebbero non essere più garantite le cure gratuite.

Il Governo di Londra non potrà quindi accedere nemmeno ai fondi previsti dalla Commissione Europea, come il Recovery Fund o il MES, mentre viene rivelato da fonti interne come ancora non sia stato varato un “piano B” in caso il sistema sanitario implodesse, nonostante tale quadro venga ormai previsto da più parti.

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