Regno Unito, il piano per uscire dal lockdown: quattro step, non si può tornare indietro

Alessandro Cipolla

23/02/2021

20/04/2021 - 12:09

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Boris Johnson ha annunciato il suo piano per uscire da un lockdown che nel Regno Unito dura da inizio anno: quattro fasi dove non si potrà tornare indietro, con il ritorno a una sostanziale normalità pianificato a fine giugno.

Regno Unito, il piano per uscire dal lockdown: quattro step, non si può tornare indietro

Regno Unito e Germania sono i due grandi Paesi al momento alle prese con un lockdown ma, per uscire fuori da questa situazione dettata dall’emergenza Covid, Boris Johnson e Angela Merkel hanno scelto di percorrere due strade diverse di fronte al problema delle varianti.

Se la cancelliera infatti ha deciso di non dare alcuna data, legando la fine delle misure al raggiungimento di determinati numeri (per tre giorni di fila meno di 35 nuovi casi ogni 100.000 abitanti), l’inquilino di Downing Street ha invece annunciato alla Camera dei Comuni una sorta di cronoprogramma molto dettagliato.

Il piano illustrato da Johnson si snoda in quattro fasi che saranno irreversibili: al raggiungimento di ogni step, non sarà possibile così tornare indietro inasprendo di nuovo i vincoli.

Il primo ministro ha anche spiegato come questo progetto al momento vale solo per l’Inghilterra, ma da quello che si è capito anche Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno dei piani simili.

Regno Unito: il piano di Johnson per uscire dal lockdown

Oggi la fine è veramente all’orizzonte”. Così Boris Johnson si è espresso durante il suo discorso alla Camera dei Comuni. Dopo mesi veramente difficili, con il picco dei 60.000 casi in un solo giorno raggiunto il 9 gennaio e oltre 120.000 decessi da quando è iniziata la pandemia, adesso Oltremanica si starebbe iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel.

A causa della variante inglese, dall’inizio dell’anno il Regno Unito è in un sostanziale lockdown che adesso verrà gradualmente superato grazie a un preciso programma che si snoderà in quattro fasi.

Il piano sarà valido solo per l’Inghilterra e ogni step, oltre a essere irreversibile, sarà possibile soltanto in caso di dati favorevoli in merito all’efficacia della campagna vaccinale, al calo dei ricoveri e dei decessi, alla pressione sul Servizio sanitario nazionale e all’impatto delle varianti del virus.

Prima fase

Il primo passo di questo programma ci sarà l’8 marzo, quando tutti gli studenti torneranno alla didattica in presenza con l’obbligo per i ragazzi delle superiori di indossare la mascherina a scuola.

Ci sarà poi un allentamente nel rigido protocollo degli incontri all’aperto, che potranno essere fatti con un’altra persona e non solo per praticare dell’attività fisica. Infine gli anziani nelle case di riposo potranno ricevere la visita di una persona.

Dal 29 marzo poi si potrà uscire più liberamente di casa, con la possibilità di incontrarsi all’aperto fino a un massimo di sei persone. Resterà sempre la raccomandazione di usufruire dello smart working e di limitare al massimo gli spostamenti.

Seconda fase

Prenderà il via il 12 aprile la seconda fase con la riapertura di tutti i negozi, quelli considerati non essenziali, che al momento sono chiusi. Porte aperte anche per i musei e tutte le strutture pubbliche.

Sarà soprattutto la fase della riapertura degli amati pub e dei ristoranti, anche se sarà possibile il servizio soltanto nei tavoli posizionati all’aperto. Inoltre torneranno a essere aperte anche le Università.

Terza fase

Il 17 maggio sarà la volta della terza fase, con i pub e i ristoranti che potranno fare servizi anche al chiuso e cinema, alberghi, b&b, teatri e sale da gioco che finalmente torneranno ad alzare le proprie saracinesche.

Via libera agli incontri all’aperto fino a un massimo di trenta persone, con anche i tifosi che potranno tornare negli stadi: per gli impianti più grandi, si potrà arrivare fino a una capienza di 10.000 spettatori.

Quarta fase

Infine l’ultimo step scatterà il 21 giugno, quando si dovrebbe tornare a una sostanziale normalità con la fine di ogni restrizione sociale (salvo possibili revisioni) e il disco verde alla riapertura delle discoteche e all’organizzazione di grandi eventi.

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