Reddito di Cittadinanza: cosa vuole fare il Governo Draghi?

Simone Micocci

25/08/2021

25/08/2021 - 15:54

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Matteo Salvini annuncia la nascita di una maggioranza che vuole cambiare il Reddito di Cittadinanza. Ma il premier Mario Draghi ha già dato la sua risposta a riguardo.

Reddito di Cittadinanza: cosa vuole fare il Governo Draghi?

Reddito di Cittadinanza: Matteo Salvini esce allo scoperto durante il meeting di Rimini 2021, annunciando che nel Governo Draghi è nata una “maggioranza per rivederlo”. Una dichiarazione che ha provocato le “sbracciate” del nuovo leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, il quale sembra essere contrario a qualsiasi ipotesi di stravolgere la misura introdotta dal suo primo Governo, quello appunto appoggiato dalla maggioranza Lega e Movimento 5 Stelle.

Dichiarazioni che destano preoccupazione tra coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, i quali temono che questo fronte annunciato da Salvini possa portare a una netta revisione della misura.

La domanda che questi si fanno è la stessa che si facevano quando Mario Draghi è stato nominato Presidente del Consiglio: con il nuovo Governo il Reddito di Cittadinanza rischia di sparire o comunque di essere molto diverso da com’è oggi? Anche la risposta di oggi è la stessa di allora: no, per il momento da parte del nuovo Presidente del Consiglio non c’è l’intenzione di rinunciare al Reddito di Cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza: chi lo vorrebbe cambiare nel Governo

Sono due principalmente le fazioni all’interno della maggioranza che vorrebbero rivedere profondamente il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di Lega e Italia Viva. Matteo Salvini, infatti, sembra essersi pentito della sua decisione di votare a favore della misura (va detto che lo fece anche per un tornaconto sul fronte pensioni, visto che in quella stessa occasione venne approvata Quota 100) e per questo motivo nell’ultimo periodo non sono mancate le dichiarazioni a favore di una modifica del Reddito di Cittadinanza.

Non ha generato occupazione”: questa la motivazione principale per cui secondo Matteo Salvini il Reddito di Cittadinanza non ha funzionato, dimenticando probabilmente che nel contempo è scoppiata una pandemia che ha messo a dura prova l’intero mercato del lavoro. A tal proposito, durante l’ultimo meeting 2021 che si è tenuto a Rimini, questo ha dichiarato:

Non la rivoterei, anzi ho chiesto a Draghi di rivederla in quanto sta creando solamente lavoro nero e disoccupazione.

E ancora: “Disabitua alla fatica”, ha detto Salvini, riprendendo le parole dell’altro Matteo, quel Renzi che addirittura ha promesso un referendum con il quale chiederà agli italiani se il Reddito di Cittadinanza dovrà essere cancellato o meno.

Secondo Renzi, infatti, il Reddito di Cittadinanza va contro la cultura del lavoro che invece bisognerebbe insegnare ai giovani ed è per questo che intende cancellarlo.

Queste le due fazioni che principalmente fanno pressione su Mario Draghi per rivedere o cancellare la misura: ma dal premier sembra essere già arrivata una risposta a riguardo.

Reddito di Cittadinanza: chi lo vuole cambiare ma non stravolgere

Molto probabilmente, a più di due anni dalla sua introduzione, una “messa a punto” del Reddito di Cittadinanza verrà fatta. Ma questo non significa che la misura verrà stravolta. A favore di questa strada sono il Partito Democratico, specialmente nella persona che sarà effettivamente incaricata di pensare a una riforma ossia il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, e il Movimento 5 Stelle.

A tal proposito, rispondendo a Matteo Salvini nel corso del meeting 2021 di Rimini, Giuseppe Conte, nuovo leader del Movimento 5 Stelle, ha spiegato che:

L’Italia è uno degli ultimi Paesi ad aver introdotto una cintura di protezione sociale. Non possiamo essere differenti a quelle famiglie che sono in una situazione di povertà assoluta. Si chiama inclusione.

Ma questo non significa che non ci saranno cambiamenti visto che nessuno vuole che ci siano persone abili al lavoro che restano a casa in quanto preferiscono prendere il RdC. Bisogna “affinarla” e lo stesso Movimento 5 Stelle ha delle proposte per contrastarne gli abusi e per potenziare le politiche attive.

Non si esclude, quindi, una riforma che vada a migliorare quegli aspetti che oggi hanno funzionato meno di quanto si sperava. Ma il principio alla base resterà, in quanto anche Mario Draghi nei giorni scorsi ha dichiarato di condividerlo.

Una misura che quindi continuerà a rappresentare una protezione per chi vive una situazione economica di difficoltà: questo è il punto da cui si partirà, prevedendo poi dei contrappesi per fare in modo che non ci siano furbetti a richiederlo. Questo è quello che farà il Governo Draghi, o almeno così sembra dalle ultime notizie.

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