Reddito di cittadinanza, ultima ricarica ad aprile 2022 poi lo stop: ecco per chi e come risolvere

Simone Micocci

25/04/2022

25/04/2022 - 14:49

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Reddito di cittadinanza in scadenza: ecco chi lo perde ad aprile 2022 e cosa fare per risolvere.

Reddito di cittadinanza, ultima ricarica ad aprile 2022 poi lo stop: ecco per chi e come risolvere

La ricarica di aprile 2022 del reddito di cittadinanza per molte famiglie potrebbe essere l’ultima mensilità del secondo periodo di fruizione. Come noto, infatti, il reddito di cittadinanza può essere erogato per un periodo di massimo diciotto mensilità: al termine di ogni periodo di fruizione sarà poi possibile presentare domanda di rinnovo, ma solamente nel mese successivo a quello di scadenza.

A causa di una tale operazione, il reddito di cittadinanza non viene erogato nel mese successivo a quello di scadenza.

A tal proposito, la maggior parte di coloro che oggi beneficiano del reddito di cittadinanza si trovano nel secondo periodo di fruizione e presto vedranno terminare anche questo. Sarà dunque necessario chiedere il rinnovo se si vuole continuare a percepire la misura per altre diciotto mensilità.

Facendo un rapido calcolo, scopriamo che in alcuni casi il secondo periodo di fruizione del reddito di cittadinanza terminerà già questo aprile. Ci sono famiglie, dunque, che nel mese corrente riceveranno la diciottesima ricarica del secondo periodo e di conseguenza dovranno “rinunciare” al pagamento di maggio, movimentandosi il prima possibile per presentare la richiesta di rinnovo all’Inps.

Reddito di cittadinanza: nuova decadenza nel 2022

Verrebbe da dire: “Come passa il tempo”. Sembra ieri, infatti, che il reddito di cittadinanza veniva introdotto per la prima volta in Italia, con tanto di evento al quale prese parte l’allora Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, insieme all’ex premier Giuseppe Conte.

Eppure sono passati esattamente tre anni da quel momento. Ed è per questo che nel 2022 è prevista una nuova decadenza programmata del beneficio. Come noto, infatti, il comma 6 dell’articolo 3, del decreto 4/2019 stabilisce che:

Il Rdc è riconosciuto per il periodo durante il quale il beneficiario si trova nelle condizioni previste all’articolo 2 e, comunque, per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi.

Si può percepire la misura, quindi, per soli diciotto mesi, dopodiché, aggiunge il decreto:

Il Rdc può essere rinnovato, previa sospensione dell’erogazione del medesimo per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo.

La prima decadenza programmata è scattata per i beneficiari della prima ora, ossia per coloro che ne hanno fatto domanda a marzo 2019, già nel settembre del 2020.

Nel 2022 ci sarà quindi un’altra decadenza, quella che metterà fine al secondo periodo di fruizione. Ma quando? Considerando che la maggior parte delle persone ha fatto domanda di rinnovo subito dopo il mese di sospensione - quindi a ottobre 2020, tornando a percepire il beneficio già nel mese di novembre - ne risulta che per questi i diciotto mesi scadranno nuovamente ad aprile 2022, quindi a tre anni esatti dal pagamento della prima mensilità della misura.

Nei mesi successivi poi ci saranno altre decadenze, quelle di coloro che hanno fatto richiesta di rinnovo nei mesi successivi o comunque per chi non ha seguito alla lettera le suddette tempistiche.

Reddito di cittadinanza: cosa fare alla scadenza del secondo periodo di fruizione

Scaduti i secondi diciotto mesi, dunque, il diritto al reddito di cittadinanza decade.

Ma vi è la possibilità di avanzare nuovamente richiesta, in quanto il rinnovo della misura può essere fatto tutte le volte che si vuole, a patto ovviamente di soddisfarne i requisiti.

Tuttavia, la nuova domanda del reddito di cittadinanza si potrà presentare a partire dal mese successivo a quello dell’ultimo pagamento. Di conseguenza, coloro che riceveranno la diciottesima mensilità ad aprile dovranno attendere il mese di maggio per l’invio della nuova richiesta.

Questo significa che a maggio non ci sarà alcuna ricarica, in quanto bisognerà attendere l’esito della nuova domanda che non ci sarà prima del 15 giugno.

Attenzione dunque: per il mese di maggio bisognerà presentare domanda per l’assegno unico se non si vuole perdere una mensilità.

Reddito di Cittadinanza: cosa cambia nel terzo periodo di fruizione

Tra il primo e il secondo periodo di fruizione ci sono stati cambiamenti: ad esempio, è scattato l’obbligo di accettare anche la prima delle offerte di lavoro congrue, indipendentemente da dove questa arriva (il limite di 250 chilometri vale solamente per i nuclei familiari con minori o disabili gravi), pena la decadenza del beneficio.

Tra il secondo e il terzo periodo di fruizione, almeno per il momento, non sono invece attese altre novità, così come non ci sono limiti riguardo alla possibilità di rinnovare il reddito di cittadinanza per quante volte si vuole.

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