Recupero punti della patente, come funziona e quando si deve rifare l’esame

Ilena D’Errico

21 Gennaio 2024 - 00:08

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Alcune contravvenzioni comportano la decurtazione di punti della patente. Il recupero non è sempre automatico, ecco come funziona e quando serve rifare l’esame di guida.

Recupero punti della patente, come funziona e quando si deve rifare l’esame

Il sistema della patente di guida a punti prevede che possano essere applicate delle decurtazioni, cioè in seguito ad alcune contravvenzione vengono sottratti dei punti. Quando i punti terminano, poi, scatta l’obbligo di revisione: bisogna sottoporsi nuovamente agli esami entro un certo periodo, altrimenti non sarà possibile utilizzare la patente fino al nuovo conseguimento.

Perdere tutti i punti della patente può sembrare un’eventualità remota, ma non è così difficile come può sembrare. Ci sono contravvenzioni, come il superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h e l’inversione di marcia in autostrada, che comportano la decurtazione di 10 punti dalla patente. Basta ripeterle due volte per finire tutti i punti.

Fortunatamente, anche se si dovrebbe comunque guidare rispettando il Codice della strada per la sicurezza di tutti, è possibile recuperare i punti, senza dover arrivare all’azzeramento. Ci sono diverse modalità con cui è possibile farlo, una di cui è il recupero automatico, che non richiede alcun accorgimento (salvo una condotta impeccabile) ma un discreto tempo di attesa. Ecco come funziona.

Recupero automatico dei punti della patente

Come anticipato, il recupero dei punti persi dalla patente di guida può avvenire in modo automatico. Il funzionamento della patente a punti, infatti, serve ad avere un riscontro che rispecchi le condotte degli automobilisti (o altri conducenti), premiando chi rispetta le regole e sanzionando gli altri.

Per questa ragione, chi non commette infrazioni riceve per ogni biennio 2 punti aggiuntivi sulla patente - oltre ai 20 in dotazione iniziale - fino a un massimo di 30 punti complessivi. Oltre questo limite non sarà più possibile ottenere un punteggio aggiuntivo, ma eventuali sanzioni avranno anche un impatto minore.

Chi, invece, commette delle infrazioni deve aspettare due anni ottenere la riassegnazione dei 20 punti. Questo vuol dire che dopo un biennio è possibile ricevere ben più di 2 punti, in base a quanti sono stati sottratti, a condizione di non aver commesso altre infrazioni del Codice stradali. Una volta riacquisito il punteggio iniziale, sarà quindi possibile ottenere i punti aggiuntivi e arrivare fino a 30.

Questo è il modo in cui il recupero dei punti può avvenire in automatico, a patto di rispettare rigorosamente il Codice della strada per 2 anni consecutivi e di non aver perso tutti i punti. Se il punteggio arriva a 0, infatti, questo sistema non è più applicato e si necessita una revisione della licenza di guida.

Quando si deve rifare l’esame e soluzioni

Persi tutti i punti della patente scatta l’obbligo di revisione. Ciò può accadere dopo alcune contravvenzioni (oltretutto per chi ha conseguito la patente da meno di 3 anni la decurtazione è raddoppiata), nel caso di infrazioni particolarmente gravi che comportano la revoca o sanzioni in contemporanea con decurtazione di 15 punti.

In questi casi, bisogna sottoporsi nuovamente agli esami, sia quello teorico che quello pratico, entro 30 giorni dalla notifica della revisione per poter guidare nuovamente. Dopo 30 giorni, scatta la sospensione e non è più possibile utilizzare la patente fino al superamento degli esami, perché si è considerati a tutti gli effetti privi della licenza di guida e si rischiano le relative sanzioni per guida senza patente.

Esiste poi un altro caso in cui bisogna sottoporsi nuovamente agli esami, ossia quando nell’arco di 12 mesi si subiscano almeno tre sanzioni non contestuali con annessa decurtazione di un minimo di 5 punti l’una. In questo caso è obbligatoria la revisione della patente e non è possibile recuperare i punti con i corsi.

Bisogna infatti sapere che tra il recupero automatico e la revisione esiste anche una terza possibilità: è possibile sottoporsi a corsi di recupero e superare il relativo esame, ottenendo così 6 o 9 punti, a seconda della tipologia di patente. Si ha così il vantaggio di accelerare i tempi, ma anche ridurre i costi rispetto alla revisione.

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