Recovery Plan, Draghi affida la consulenza a McKinsey? La risposta del Mef

Martino Grassi

6 Marzo 2021 - 18:45

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Secondo alcune indiscrezioni il neo premier Mario Draghi avrebbe appaltato la stesura del Recovery Plan alla società di consulenza statunitense McKinsey. Ecco come stanno le cose.

Recovery Plan, Draghi affida la consulenza a McKinsey? La risposta del Mef

Anche con il Governo Draghi continua ad infiammarsi il dibattito sul Recovery Plan. A scatenare le polemiche stavolta è stato un presunto coinvolgimento del colosso di consulenza statunitense McKinsey nello sviluppo del piano, che il nostro Paese dovrà presentare entro il 30 aprile.

Dopo la diffusione dell’indiscrezione il Ministero dell’economia e delle finanze ha diffuso una nota con cui fa chiarezza sull’accaduto, precisando che non vi è alcun coinvolgimento di questa società nella stesura del Recovery Plan.

Recovery Plan, Draghi affida la consulenza a McKinsey?

Si torna ad infuocare il dibattito sul Recovery Plan. A finire sotto i riflettori stavolta sarebbe il neo premier Mario Draghi, accusato di aver stipulato un contratto con la società di consulenza McKinsey, in modo segreto, incaricandola di redarre il piano dell’Italia da presentare all’Europa.

La notizia sarebbe stata lanciata in esclusiva da Radio Popolare e nel giro di pochissimo tempo è rimbalzata su quasi tutte le testate giornalistiche. Va da sé che subito si sia alzato un grande polverone sulla vicenda, dal momento che se confermata, come ha affermato l’ex ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, si tratterebbe di una cosa abbastanza grave.

In sostanza dunque, sembrava che il neo governo avesse deciso di appaltare un piano di cruciale importanza per il nostro Paese, con cui si sarebbe dovuto decidere come spendere i finanziamenti da 209 miliardi dell’Europa, ad una società esterna. Tuttavia dal Mef, attraverso una nota è arrivata la smentita, attraverso una nota, del presunto coinvolgimento di McKinsey.

La risposta del Mef

Dopo che le indiscrezioni hanno iniziato a circolare con una sempre maggiore frequenza, il Mef ha deciso di fare chiarezza sulla questione diffondendo una nota con la quale afferma che la gestione del Pnrr è a carico delle amministrazioni competenti e alle strutture del Mef che si avvalgono di personale interno degli uffici, e che dunque la società statunitense McKinsey non è coinvolta in questo progetto.

Il dicastero precisa che “l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri Paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano”.

Il contratto stipulato con la società avrebbe un valore di 25.000 euro + IVA e i dettagli saranno resi noti, come accade per altri accordi di questo genere, nel pieno rispetto della normativa sulla trasparenza, aggiungono dal Ministero.

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