Rapporti Turchia-UE a rischio con le elezioni in Germania?

Violetta Silvestri

22 Settembre 2021 - 13:03

condividi

Il prossimo voto in Germania avrà ampie ripercussioni: le relazioni Turchia-UE cambieranno? Un interrogativo lecito considerando il ruolo tedesco giocato in Europa anche nei confronti di Erdogan.

Rapporti Turchia-UE a rischio con le elezioni in Germania?

Elezioni in Germania: quale impatto sui rapporti Turchia-UE?

La fine dell’era Merkel sta intensificando gli interrogativi su cosa succederà quando la cancelliera lascerà la guida della nazione. Le ripercussioni del cambiamento politico nello Stato tedesco saranno ad ampio raggio, considerando che il Paese è da sempre il motore europeo.

Come cambieranno le relazioni Turchia-UE, così cruciali per il vecchio continente su diversi fronti? Il focus è sulla volontà o meno di mantenere una linea più diplomatica - e pragmatica - della Merkel.

I rapporti con Ankara sono a rischio in Europa a causa delle elezioni in Germania?

Perché il voto in Germania peserà su Turchia-UE

Nello stabilire le mosse di politica estera solitamente l’Unione Europea viaggia in disaccordo, guidata da storici, culturali, nazionalistici e, ovviamente, opportunistici orientamenti.

Con questa stessa linea si è delineata anche la strategia con la Turchia, Paese controverso, da anni in negoziazione per entrare nell’UE e Stato cruciale per migranti e rapporti egemonici in generale.

Non c’è dubbio, comunque, che la Germania abbia sempre avuto un ruolo di spicco nell’orientare i rapporti europei con Ankara. Innanzitutto perché, in generale, Berlino resta un punto di riferimento dell’Unione. E poi perché la nazione tedesca accoglie una comunità di immigrati turchi al suo interno di una certa rilevanza.

Le controverse mosse di politica estera del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, insieme ai suoi attacchi verbali agli Stati e ai leader europei, e il grave deterioramento dei diritti umani nel suo Paese, hanno costretto la Merkel a prendere decisioni difficili durante il suo mandato.

Il suo Governo ha sostenuto le sanzioni leggere dell’UE sulla Turchia, ha limitato la vendita di armi al partner NATO e ha persino vietato le apparizioni elettorali dei politici turchi in Germania.

Nonostante le critiche dei partiti di opposizione tedeschi, la Merkel si è astenuta dall’assumere una posizione più dura che avrebbe rischiato di costruire un pericoloso muro tra le due nazioni.

La cancelliera ha incontrato il presidente Erdogan 11 volte mentre guidava la Germania, cercando equilibri - a volte assai complessi - con il leader turco. La guerra in Libia, Siria, le gravi tensioni nel Mediterraneo con Grecia e Cipro e la questione spinosa dei migranti hanno spinto non solo la Germania, ma la stessa UE a trovare punti di accordo.

Resta sotto i riflettori la tensione scoppiata nell’estate 2020 tra Grecia e Turchia per i confini marittimi del Mediterraneo che proprio un intervento della Merkel avrebbe smorzato, evitando il peggio per il continente.

E poi c’è la questione migranti. Dopo l’accordo con Erdogan del 2016 per contenere l’arrivo dei rifugiati in Europa, la Turchia ha aperto una vera e propria strategia di ricatto - assai discutibile e riprovevole - contro l’UE.

Gli atteggiamenti più diplomatici della Merkel hanno consentito un dialogo aperto con l’UE fondamentale per un tema così delicato come quello migratorio.

Cosa accadrà nel dopo Merkel: tensioni con Turchia?

Il voto in Germania, dunque, è interessante anche su questo aspetto: cambierà l’approccio europeo con Erdogan?

Sebbene alcuni analisti concentrino l’attenzione più sulle elezioni turche che su quelle tedesche per parlare di cambiamento nelle relazioni, è evidente che il nuovo cancelliere darà la sua impronta.

Diplomazia - nonostante l’ombra cupa dei diritti umani - o fermezza con la Turchia?

Tutta l’Europa potrebbe essere coinvolta in mutamenti di approccio. Si guarda con una certa apprensione soprattutto a una possibile vittoria dei socialdemocratici di centro-sinistra (SPD), che i turchi in Germania vedono come sostenitori delle opposizioni a Erdogan.

E poi ci sono i Verdi, con la candidatura di Cem Özdemir, un cosiddetto nemico della Turchia, e il Partito della Sinistra, che include Sevim Dagdelen, un presunto sostenitore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) che è stato designato come gruppo terroristico dalla Turchia: con loro al Governo Berlino cambierà pagina?

Una politica meno conciliante con le pretese di Erdogan potrebbe farsi strada in Europa. Con tutte le conseguenze nelle relazioni.

Gli interessi in gioco tra Germania, Turchia, UE

Chiunque sia il nuovo cancelliere in Germania, quel che è certo è che guarderà con pragmatismo e attenzione ai rapporti Turchia-UE.

Ankara è un partner commerciale di spicco per la nazione tedesca e il blocco europeo. La Germania rimane il principale partner commerciale dell’economia turca trainata dalle esportazioni.

E la Turchia è il sesto partner negli scambi dell’UE, rappresentando il 3,6% del commercio totale di merci con il mondo nel 2020.

L’Unione è di gran lunga il principale partner di export/import dello Stato turco, nonché la sua principale fonte di investimenti. Nel 2020, il 33,4% delle importazioni della Turchia proveniva dall’UE e il 41,3% delle esportazioni del Paese è andato verso l’UE.

Un intreccio economico e di ricchezza, quindi, che difficilmente sarà sottovalutato dal nuovo Governo tedesco. Così come verrà ben valutata l’influenza turca sulla nuova crisi afghana e sulla gestione dei profughi.

Le elezioni in Germania saranno importanti per capire su quale strada continuerà a camminare l’UE nei suoi rapporti con la Turchia. Probabilmente non sarà interrotto il dialogo, ma potrebbe levarsi una voce più esigente nei confronti di Erdogan.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO