Quattordicesima 2023: a chi spetta, quando arriva e come calcolare l’importo in busta paga

Simone Micocci

21 Giugno 2023 - 16:06

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Quattordicesima in busta paga, quando arriva e a chi spetta: la guida completa con le ultime novità aggiornate per il 2023.

 Quattordicesima 2023: a chi spetta, quando arriva e come calcolare l’importo in busta paga

Con l’arrivo dell’estate è tempo di pagamento della quattordicesima in busta paga per molti - ma non tutti - lavoratori dipendenti. A differenza della tredicesima, garantita dalla legge, la quattordicesima mensilità spetta solamente ad alcuni lavoratori, ossia a quelli impiegati nei settori in cui è espressamente prevista dal contratto collettivo di riferimento.

Ad esempio, non hanno diritto alla quattordicesima - solitamente pagata tra giugno e luglio a seconda delle tempistiche indicate nel contratto - i dipendenti pubblici, mentre spetta ai lavoratori del commercio come pure per chi è impiegato nella ristorazione.

Per il resto non ci sono molte differenze rispetto alla tredicesima: ad esempio, in entrambi i casi si tratta di retribuzioni differite che maturano nel periodo in cui il lavoratore effettua la propria prestazione salvo beneficiarne, in un’unica soluzione, in un secondo momento. Il calcolo della quattordicesima, quindi, segue le stesse regole di quelle della tredicesima (ma come vedremo di seguito prendono come riferimento due periodi differenti).

Dopo aver anticipato alcuni aspetti della quattordicesima mensilità in busta paga ne possiamo approfondire i dettagli, rispondendo ad alcune delle domande più comuni sul tema: dalle date di pagamento ai settori in cui spetta, fino alle regole per calcolarne l’importo così da farsi un’idea di quanto spetta.

Chi ha diritto alla quattordicesima in busta paga

Solitamente la quattordicesima mensilità viene definita “gratifica feriale”, laddove la tredicesima è la “gratifica natalizia”; tuttavia non sono propriamente la stessa cosa. Come visto sopra, infatti, la quattordicesima è sì una retribuzione aggiuntiva simile alla tredicesima, ma a differenza di quest’ultima non è riconosciuta a tutti.

Intanto è bene sottolineare che non ne hanno diritto i dipendenti pubblici, in quanto si tratta di un’esclusiva di alcuni contratti del settore privato.

Va detto che, come spiegato da Claudio Lucifora, consigliere del Cnel, in Italia oggi ci sono 985 diversi contratti collettivi. È molto complicato quindi rispondere per ciascuno, ma possiamo vedere cosa prevedono i più importanti.

Ad esempio, sappiamo con certezza che la quattordicesima spetta ai contrattualizzati con:

  • Ccnl terziario, commercio e turismo;
  • Ccnl alimentare;
  • Ccnl chimica;
  • Ccnl pulizie e multiservizi;
  • Ccnl autotrasporti e logistica.

C’è la quattordicesima anche nel Ccnl per operai agricoli e florovivaisti, come pure per i lavoratori assunti con contratto farmacie private, i dipendenti di Poste italiane e per gli addetti alla vigilanza privata e servizi fiduciari. Altri contratti che prevedono la quattordicesima sono il Ccnl della mobilità (area contrattuale attività ferroviarie) e il contratto edile, ma quest’ultimo solamente per gli impiegati.

Non ne hanno diritto invece i lavoratori domestici, come ad esempio colf e badanti, i metalmeccanici, i bancari e i lavoratori del tessile. Va detto, però, che nei settori dove non è riconosciuta spesso la quattordicesima è sostituita da beni di produzione.

Per sapere se spetta o meno la quattordicesima, quindi, è importante iniziare dal capire qual è il proprio contratto collettivo di riferimento. A questo punto effettuare un controllo non sarà complicato. Tuttavia, è bene sottolineare che la quattordicesima può essere corrisposta, anche se non prevista dal Ccnl, qualora esista un accordo con il dipendente sulla base del contratto individuale. È comunque piuttosto raro che si verifichi una situazione di questo tipo.

Al contrario qualora lo preveda il contratto collettivo di categoria il datore di lavoro non può non corrispondere la quattordicesima, neanche se c’è un accordo scritto con il lavoratore.

Come si calcola l’importo della quattordicesima mensilità in busta paga

La quattordicesima è una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta nei mesi estivi al lavoratore dipendente del settore privato. Come visto sopra, si tratta di una mensilità differita, con il lavoratore che ne matura una parte in ogni mese dell’anno, salvo poi riceverla in un’unica soluzione nella busta paga di giugno o in quella di luglio (a seconda di quanto previsto dal contratto).

La quattordicesima corrisponde in media a 1/12 della retribuzione lorda annuale, ma solamente per chi nel periodo di riferimento può vantare 12 mesi lavorati.

Diversamente, la quattordicesima si riduce quanti più sono i mesi non lavorati. Nel dettaglio, il periodo preso come riferimento è quello che va dal 1° luglio precedente al 30 giugno dell’anno in corso, nel quale si va a verificare qual è il periodo lavorato dal dipendente (in cui si considerano i periodi di ferie e malattia, come pure infortunio, maternità, congedo matrimoniale e cassa integrazione, mentre ad esempio non valgono i mesi in cui si è stati assenti ingiustificati al lavoro).

Ricapitolando, la formula per il calcolo della quattordicesima è la seguente:

(retribuzione lorda mensile * n. mesi lavorati)/12

Dove, come visto sopra, per i mesi lavorati si prende in esame il periodo che va da luglio dell’anno precedente a giugno dell’anno corrente. Inoltre bisogna ricordare che la quattordicesima, come anche la tredicesima, si matura solo se il dipendente ha lavorato per giorni pari o superiori a 15.

Facciamo ora qualche esempio supponendo che il lavoratore in questione abbia una retribuzione lorda mensile pari a 1.300 euro:

  • per un dipendente che ha iniziato a lavorare il 1° luglio 2022 fino al 30 giugno 2023 il calcolo della quattordicesima sarà: 1.300 euro * 12 mesi lavorati/ 12 mensilità. La quattordicesima sarà quindi di 1.300 euro (uno stipendio) che si andrà ad aggiungere allo stipendio ordinario;
  • per un dipendente che ha lavorato dal 1° agosto 2022 al 30 giugno 2023 il calcolo della quattordicesima sarà il seguente: 1.300 euro * 11 mesi lavorati/ 12 mensilità totali. La quattordicesima sarà così di 1.191,67 euro;
  • per un dipendente che ha lavorato dal 1°febbraio al 30 giugno 2023 la quattordicesima sarà così calcolata: 1.300 euro * 5 mesi lavorati/ 12 mensilità. Il risultato sarà di 541,67 euro euro che vanno ad aggiungersi allo stipendio ordinario del lavoratore.

Come abbiamo visto dagli esempi di calcolo della quattordicesima non necessariamente ciò che il dipendente andrà a prendere come gratifica feriale corrisponderà all’intero importo della retribuzione mensile ordinaria.

La quattordicesima fa reddito: ecco come viene tassata

Anche la quattordicesima è soggetta a tassazione: quanto erogato in busta paga, quindi, sarà al netto delle tasse. Al pari dello stipendio mensile la quattordicesima è soggetta a contributi e tassazione Irpef; tuttavia, così come per la tredicesima, non è prevista l’applicazione delle detrazioni previste per il reddito da lavoro dipendente, né di quelle riconosciute per coniuge e familiari a carico.

L’irpef pagata sulla quattordicesima non ha alcun tipo di “sconto”, ragion per cui a parità di lordo c’è una differenza tra lo stipendio netto e la quattordicesima netta.

Va detto, però, che alla fine dell’anno, o comunque alla cessazione del rapporto di lavoro, verrà effettuato un conguaglio sulle somme corrisposte nel quale verranno considerate anche le relative detrazioni, così che il dipendente potrà recuperare l’Irpef pagata in più sulla quattordicesima.

Dal momento che fa reddito, poi, la quattordicesima incide anche ai fini Isee e per questo potrebbe influire sull’erogazione futura (quanto percepito nel 2023 verrà considerato solo nell’Isee 2025) di alcuni emolumenti, come reddito di cittadinanza e assegno unico.

Quando arriva la quattordicesima

Abbiamo detto che la quattordicesima arriva in estate, ma quando di preciso? La data di pagamento varia a seconda di quanto stabilito dal Contratto collettivo nazionale del lavoro della categoria di riferimento.

Ad esempio, sappiamo che per i dipendenti assunti con Ccnl terziario, commercio e turismo viene pagata entro il 1° luglio, mentre negli studi professionali entro il 30 giugno.

Nel settore alimentare arriva invece entro il 31 luglio, mentre nella logistica entro il 30 giugno. Anche per la data di pagamento, quindi, bisogna far riferimento a quanto stabilito dal contratto collettivo di riferimento, il quale solitamente si limita a indicare un periodo limite, lasciando al datore di lavoro un margine di discrezione.

Datore di lavoro che è in ogni caso obbligato a pagare la quattordicesima; diversamente, per il dipendente ci sono le stesse forme di tutela previste per coloro che non ricevono lo stipendio.

Quattordicesima 2023, la beffa del bonus in busta paga

Concludiamo la nostra trattazione soffermandoci sugli effetti della quattordicesima sul bonus in busta paga introdotto dal governo Meloni, ossia lo sgravio contributivo del 2% o 3% che dal prossimo luglio salirà di un ulteriore 4%.

Ad avere diritto al bonus sono solamente i lavoratori che hanno una busta paga con imponibile inferiore a 2.692 euro. Per determinare il diritto - nonché la misura visto che lo sgravio è maggiore per coloro che sono al di sotto dei 1.923 euro - si tiene conto anche dell’eventuale quattordicesima pagata in busta paga, come pure dei singoli ratei laddove venga pagata mensilmente.

Potrebbe succedere, quindi, che con il pagamento della quattordicesima il lavoratore superi il limite dei 2.692 euro perdendo così il diritto al bonus (per quella sola mensilità). Di conseguenza, sulla busta paga su cui viene pagata la quattordicesima si applicherà l’aliquota contributiva per intero, pari al 9,19% per i lavoratori del settore privato.

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