Silicon Valley, quale impatto sulle big tech con Biden presidente USA?

Pierandrea Ferrari

26 Gennaio 2021 - 17:42

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La Silicon Valley spera di voltare pagina dopo quattro anni a trazione repubblicana: ecco quale potrebbe essere l’impatto del nuovo corso Biden sulle big tech USA.

Silicon Valley, quale impatto sulle big tech con Biden presidente USA?

Non solo immigrazione, economia e lotta al Covid: l’agenda del nuovo inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, dovrà trovare spazio anche per le questioni – sinora irrisolte - relative al business dell’influente comparto tecnologico USA, che negli ultimi giorni ha già iniziato ad avanzare delle proposte alla nuova amministrazione democratica.

Un’occasione d’oro, per le big tech a stelle e strisce, sottoposte a rigidi scrutini antitrust sotto la presidenza Trump e a più riprese in contrasto con il tycoon sui temi dell’immigrazione e dei dazi. Non solo note dolenti, tuttavia: sui mercati finanziari, infatti, gran parte degli incassi del mirabolante rally dell’ultimo anno sono finiti nelle tasche di Amazon, Apple, Google, Facebook e Netflix.

Come cambierà il comparto tech USA con Joe Biden?

Le aspettative sono alte: l’amministrazione Trump è stata mal digerita dai key player della Silicon Valley, e la larga vittoria dei Democratici alle elezioni presidenziali dello scorso novembre è stata salutata con entusiasmo dai padroni dell’economia digitale.

Biden invierà l’ennesimo segnale di rottura rispetto al corso repubblicano, così come già avvenuto in merito all’OMS, agli accordi di Parigi e alla lotta alla pandemia? Sì, ma solo in parte. Una questione esemplificativa è quella relativa alla Section 230, ovvero lo scudo che difende le big tech USA quando decidono di censurare dei commenti sui social network.

Un nodo cruciale, questo, che ha visto spesso il Partito Repubblicano sollevare la questione della costituzionalità, viste anche le ripetute censure a cui sono stati sottoposti i tweet di Trump nel corso degli ultimi mesi.

Ora, il Partito Democratico potrebbe “premere per una radicale riforma della Section 230”, come annunciato da Bruce Reed, consigliere di Joe Biden. Con un obiettivo, tuttavia, diverso da quello dei Repubblicani: costringere i social network, da Facebook a Twitter, ad assumersi le loro responsabilità in merito alla diffusione di fake news.

Anche sul fronte antitrust, del resto, i Democratici non sembrano intenzionati a discostarsi sensibilmente dall’approccio di Trump: il monopolio di aziende come Apple, Amazon, Facebook e Google era già finito nel mirino di una Camera a guida democratica, ed ora il pieno controllo delle principali istituzioni USA potrebbe alimentare uno scrutinio ancor più rigoroso.

Nel piano di Biden anche internet ad alta velocità e cybersecurity

L’orientamento di Biden, dunque, sembra differire in misura marginale da quello “ostile” di Trump. Ma le aspettative tradite su alcuni nodi cruciali per il comparto tech potrebbero essere compensate da altri interventi largamente attesi: tra questi, la riduzione del divario digitale, diventata una priorità ai tempi della “stay-at-home-economy” imposta dalla pandemia.

Nuovi finanziamenti, tesi ad assicurare una connessione internet veloce su tutto il territorio nazionale, potrebbero essere introdotti all’interno del capitolo infrastrutture, cavallo di battaglia di Joe Biden sin dalle prime tappe della sua campagna elettorale: in tal senso, il favore bipartisan dovrebbe facilitare i lavori.

Sul tavolo anche la questione relativa alla cybersecurity, di straordinaria attualità dopo le molteplici incursioni di hacker russi nei network governativi e aziendali. Una reazione “economica o diplomatica” da parte della nuova amministrazione, secondo l’ex generale della National Security Agency, Keith Alexander, è plausibile, ma il rischio di ulteriori attacchi rimane elevato.

Infine, anche la nuova politica democratica in materia di immigrazione potrebbe trovare il consenso delle big tech USA: alcuni ordini esecutivi sono stati già firmati, e hanno rovesciato il travel ban di Trump. La caccia ai nuovi talenti è aperta.

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