Il petrolio sprofonda e non vede la ripresa

Violetta Silvestri

23 Marzo 2021 - 10:05

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Prezzo del petrolio in caduta libera: il greggio perde oltre l’1% in uno scenario sempre più in ombra per quanto riguarda la domanda. Cosa succede nel settore oil?

Il petrolio sprofonda e non vede la ripresa

Prezzo del petrolio sprofonda nella giornata di martedì 23 marzo.

La due quotazioni sono in perdita di oltre l’1%, colpite dalla preoccupazione che le varianti Covid freneranno la ripresa e il lento lancio di vaccini in Europa rallenterà la domanda, mentre i produttori tagliano i prezzi in segno di offerta abbondante.

Le previsioni nel breve termine restano molto incerte e piuttosto negative sulla possibilità di uno slancio nel consumo dell’oro nero: il prezzo del petrolio cade, ancora, nella morsa della pandemia. Che succede?

Tonfo del prezzo del petrolio: perché c’è pessimismo

I future WTI sono in caduta dell’1,27% a 60,78 dollari al barile e la quotazione Brent sta perdendo l’1,28% a 63,79 dollari al barile alle ore 09:25 del 23 marzo 2021.

Il petrolio si inserisce, quindi, in un quadro poco rassicurante sul fronte pandemia e ripresa della domanda.

Cosa sta succedendo nel mondo e perché l’oro nero fatica a rilanciarsi?

La Germania, il più grande consumatore di petrolio in Europa, ha prorogato il blocco fino al 18 aprile e ha chiesto ai cittadini di restare a casa per cercare di fermare una terza ondata pandemica dominata dalle varianti.

La scorsa settimana, l’AIE ha tagliato le sue previsioni per la domanda di greggio nel 2021 di 2,5 milioni di barili al giorno.

Lunedì 22 marzo la Nigeria, il più grande produttore di petrolio dell’Africa, ha tagliato i prezzi di vendita ufficiali per i carichi di aprile, suggerendo che i fornitori stanno cercando di stimolare le vendite.

L’Angola, secondo produttore del continente e fornitore chiave della Cina, ha ancora alcuni carichi di aprile invenduti, segno di una mancanza di interesse da parte delle raffinerie cinesi.

Lachlan Shaw, della National Australia Bank ha commentato:

“I prezzi fisici sono più deboli di quanto i futures suggeriscono da diverse settimane.”

In generale, è tornato un sentiment piuttosto pessimista sull’evoluzione pandemica nel breve periodo. In Europa aumentano le misure restrittive mentre le vaccinazioni sembrano piene di ostacoli. In questo scenario lo slancio della seconda metà del 2021 risulta debole.

E, sopratutto, resta molto incerta la ripresa dei viaggi a livello globale, vero motore della domanda di petrolio.

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