Prezzo Bitcoin: come capire quando è il momento di investire?

Claudia Cervi

11 Agosto 2022 - 15:46

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L’evoluzione del prezzo di Bitcoin ha dimostrato che il trading sulle divise digitali non è un gioco facile. Ecco come capire quando è il momento di investire.

Che Bitcoin sia sottoposto alle pressioni della volatilità è confermato dagli eventi dell’ultimo anno che hanno portato i prezzi prima a testare nuovi record a 69.000 dollari, a novembre 2021, e poi a crollare fin sotto i 20.000 dollari. Come per tutti gli investimenti, la volatilità causa incertezza, paura e forti oscillazioni del portafoglio.

La storia di Bitcoin è costellata da rovinose bolle e di lunghe stagnazioni (prima del semestre nero di quest’anno, vedi il biennio 2018-2020): ecco perché cogliere l’attimo giusto per raggranellare BTC sul mercato può fare la differenza alla voce profitti su carta.

Come capire quando è il momento di investire in Bitcoin? Un interrogativo, questo, che ronza da sempre nei pensieri dei trader che scommettono sul BTC. Gli elementi da analizzare sono tanti: vediamoli nel dettaglio.

Bitcoin, quando è il momento di investire?

Anzitutto, nel calcolare il momento più opportuno per prendersi la propria stecca di BTC è necessario tenere in considerazione il peso dell’halving sull’universo del token. Si tratta, in breve, del dimezzamento delle ricompense dei miners che ricorre ogni quattro anni, e che incrementa la scarsità percepita dell’asset, favorendo per un certo periodo il rialzo della quotazione.

Si tratta tuttavia di un ciclo rialzista di un anno o un anno e mezzo, in cui i prezzi crescono rapidamente, ma poi crollano ancora più velocemente.

Ma perché al ciclo rialzista post-halving segue una decisa correzione del prezzo del Bitcoin? Ogni volta che le ricompense vengono dimezzate diventa difficile individuare il «fair value», il prezzo giusto di BTC. Di conseguenza questo attira dei movimenti speculativi e quindi delle bolle.

Bitcoin nelle strategie di lungo termine con i piani di accumulo del capitale

A parte le considerazioni tecniche sulle logiche dell’halving, le linee guida da seguire sono piuttosto basilari ed hanno a che fare con la predisposizione dei trader a sposare la causa del Bitcoin e a comprendere il funzionamento della tecnologia blockchain, piuttosto che rincorrere la crypto per rapide prese di profitto.

Una volta compreso il funzionamento di Bitcoin e perché ci si sta investendo, la strategia migliore è quella di procedere con piani di accumulo del capitale PAC (o Dollar Cost Averaging, DCA) anziché tutto in una volta, soprattutto in fasi di bear market. In questo modo è possibile guadagnare di più dalla bull run successiva.

Il PAC è una strategia a lungo termine che permette all’investitore di comprare con regolarità piccole quantità di asset nel corso del tempo, riducendo l’impatto della volatilità.

Bitcoin: perché è più efficace un PAC a un investimento in un’unica soluzione

Il PAC permette all’investitore di beneficiare della crescita dei prezzi nel lungo periodo e allo stesso tempo di livellare il rischio di diminuzione dei prezzi nel breve termine. In tal modo si ottengono rendimenti più prevedibili rispetto all’investimento in un’unica soluzione.

Riassumiamo di seguito i vantaggi di investire in Bitcoin con un PAC:
Irrilevanza del market timing. Nonostante una buona analisi possa aiutare a investire correttamente sul mercato, nessuno ha la sfera di cristallo per conoscere l’esatto andamento dei prezzi: suddividere l’investimento in più quote mensili mette al riparo dalla volatilità dei prezzi.
Ridurre l’emotività. Molti investitori basano le proprie decisioni di acquisto e di vendita su fattori emotivi, come la paura o l’avidità. In tali situazioni la gestione del portafoglio può diventare inefficace e portare alla scelta di vendere durante un panic selling o acquistare per paure di restare fuori dal mercato (FOMO).

Bitcoin a rischio blocco dagli Stati?

Un altro tema caldo, sempre in tema di investimenti in Bitcoin, è quello relativo all’eventuale ostruzionismo degli Stati e delle banche centrali, uno scenario che si è rafforzato con lo scetticismo espresso da personalità del calibro di Christine Lagarde, Jerome Powell e Janet Yellen.

L’ultimo anno ha però visto molte legislazioni sempre più aperte nei confronti del token, Italia inclusa.
La tendenza è quella di mettere a punto delle regolamentazioni per recuperare le tasse dall’economia in Bitcoin, o anche solo il capital gain di chi converte la crypto in valuta fiat.

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