Pignoramento pensione: cosa cambia dal 1° gennaio 2021?

Laura Pellegrini

15/12/2020

25/10/2022 - 12:08

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La pandemia di coronavirus ha bloccato i pignoramenti sugli stipendi e sulle pensioni fino al 31 dicembre 2020: cosa accadrà con l’arrivo del 2021? I limiti di riscossione per l’Agenzia delle Entrate.

Pignoramento pensione: cosa cambia dal 1° gennaio 2021?

A causa della pandemia di coronavirus, il Governo ha bloccato il pignoramento sugli stipendi e sulla pensione fino al 31 dicembre 2020 - grazie all’approvazione del Decreto Legge numero 129 del 20 ottobre 2020 -.

In merito, però, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate che, tramite la pubblicazione delle “Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale”, ha provveduto a chiarire le disposizioni contenute nel Decreto Rilancio prima, nel Decreto di Agosto poi, e nell’ultimo decreto in vigore da ottobre.

Che cosa cambierà sul pignoramento della pensione nel 2021? Ecco i limiti ai quali l’Agenzia delle Entrate e i debitori dovranno attenersi.

Pignoramento pensione: cos’è e come funziona

In caso di debiti è possibile pignorare la pensione per recuperare le somme dovute attraverso un’azione diretta dell’Inps (erogatore dell’assegno) o sul conto del debitore. La somma pignorabile della pensione è cambiata nel corso degli ultimi anni, con l’aggiunta di nuovi limiti entro cui è possibile procedere con il recupero delle somme dovute. Con l’aumento dell’importo dell’assegno sociale è scattato anche il tetto del minimo vitale della pensione, sotto la cui soglia non è impignorabile.

Questa non è l’unica novità in materia di pignoramento di beni. La pandemia di coronavirus e la proroga dello stato di emergenza, in particolare, hanno spinto il Consiglio dei Ministri ad approvare il blocco dei pignoramenti fino al 31 dicembre 2020. Ma cosa accadrà in seguito?

Pignoramenti pensioni 2021: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

In seguito alle disposizioni contenute nel Decreto Legge entrato in vigore il 21 ottobre 2020, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che «sono sospese fino al 31 dicembre 2020 le attività di notifica di nuove cartelle, degli altri atti di riscossione nonché degli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati, prima della data di entrata in vigore del decreto Rilancio (19 maggio 2020), su stipendi, salari, altre indennità relative al rapporto di lavoro o impiego, nonché a titolo di pensioni e trattamenti assimilati».

Ciò significa che fino al 31 dicembre 2020 le somme oggetto di pignoramento dovranno rimanere fruibili e non potranno essere sottoposte ad alcun vincolo di indisponibilità.

A partire dal 1° gennaio 2021, invece, si torneranno a rispettare le disposizioni e gli obblighi imposti al terzo debitore, il quale potrà rendere indisponibili le somme pignorate fino al momento di concorrenza del debito.

Pignoramento pensione 2021: chi rischia?

Chiaramente i pensionati maggiormente esposti al rischio di pignoramento sono tutti coloro che hanno dei debiti nei confronti del Fisco e che quindi finiranno nel mirino dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione, ma esistono comunque dei limiti.

I redditi, ad esempio, sono pignorabili fino al 20% del totale, mentre il conto corrente segue delle regole differenti a seconda che la liquidità in esso presente risalga ad un periodo antecedente o successivo all’atto di pignoramento. Per quanto riguarda, in particolare, il denaro depositato antecedentemente il pignoramento, il fisco potrà mettere le mani solo sulla parte eccedente il triplo dell’assegno sociale. Per le somme che sono state, invece, versate sul conto dopo l’atto del pignoramento, si applica il pignoramento del quinto (ovvero il 20%).

Riforma della riscossione degli enti locali

La Legge di Bilancio per il 2020 aveva reso più semplice la riscossione delle somme dovute ai Comuni o agli enti locali. In particolare, l’articolo 96 della Legge di Bilancio dello scorso anno aveva introdotto la “Riforma della riscossione degli enti locali”.

In ottemperanza a tale norma, quindi, i pensionati oggetto di pignoramento dovevano estinguere i loro debiti il prima possibile onde evitare un pignoramento esecutivo.

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