Permessi 104 part-time, quanti giorni spettano: la formula per il calcolo

Simone Micocci

7 Ottobre 2022 - 16:08

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Quanti giorni (e ore) di permesso 104 spettano a chi è impiegato con orario part-time? Facciamo chiarezza.

Permessi 104 part-time, quanti giorni spettano: la formula per il calcolo

La legge 104 riconosce tre giorni di permesso ogni mese ai lavoratori con disabilità come pure a coloro che si prendono cura di un familiare disabile; quel che è importante capire è se questo limite valga anche per coloro che sono impiegati con orario part-time.

Ovviamente no, in quanto i giorni di permesso vanno riproporzionati sempre e comunque sulla base di uno specifico calcolo, a seconda che si tratti di orario di lavoro full- time o part-time. A tal proposito, a spiegare come calcolare quanti giorni di permesso 104 spettano a coloro che sono impiegati con orario part-time è l’Inps: il riferimento normativo da prendere in considerazione è il messaggio numero 3114 del 2018, con il quale vengono fornite tutte le istruzioni a riguardo.

Tuttavia, quando detto non è sempre vero in quanto ci sono delle circostanze in cui i permessi 104 non vengono proporzionati all’orario di lavoro. Secondo due sentenze della Corte di Cassazione (Cass. Sent. n. 4069/2018 e n. 22925/2017), difatti, il diritto del disabile all’assistenza non può essere compromesso dalla riduzione dell’orario di lavoro, ma si deve garantire una tutela effettiva: in base alle pronunce, quando il dipendente svolge la propria attività in regime di part-time verticale (ossia soltanto alcune giornate nella settimana), e presta servizio per più della metà delle giornate settimanali, i permessi retribuiti mensili non devono essere riproporzionati.

Prima di vedere questo caso specifico andiamo per ordine e vediamo quali sono i requisiti per i permessi 104 con contratto part-time, calcolo e i giorni quando vengono ridotti o meno.

Chi ha diritto ai permessi 104?

Ricordiamo innanzitutto chi ha diritto ai permessi retribuiti mensili per l’assistenza dei disabili. I permessi 104 spettano:

  • al lavoratore dipendente portatore di handicap in situazione di gravità, in prima persona;
  • al lavoratore dipendente che assiste un familiare portatore di handicap grave.
    I familiari che hanno diritto ai permessi retribuiti, nel dettaglio, sono:
    i genitori;
  • il coniuge, o il partner dell’unione civile, o il convivente more uxorio;
  • i parenti e affini entro il 2° grado;
  • i parenti e affini entro il 3° grado, se i genitori o il coniuge/ la parte dell’unione civile/ il convivente del disabile hanno compiuto i 65 anni, oppure sono anch’essi affetti da patologie invalidanti a carattere permanente, o sono deceduti o mancanti.

Nella generalità dei casi, ai lavoratori a tempo pieno spettano 3 giorni al mese di permessi retribuiti Legge 104: questi permessi possono essere frazionati anche a ore.

Quanti permessi spettano a chi lavoro part-time (orizzontale)

Il D.lgs 81/2015 stabilisce che il lavoratore a tempo parziale ha gli stessi diritti di quello impiegato a tempo pieno; tuttavia il suo trattamento economico e normativo deve essere “riproporzionato in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa”.

Ergo: a chi rientra nelle categorie descritte dalla legge 104/1992 spettano i giorni di permesso, ma se impiegati part-time in misura inferiore rispetto ai tre giorni indicati dalla normativa.

Non tutti i part-time ovviamente sono uguali ecco perché per calcolare i giorni di permesso spettanti bisogna tener conto sia dell’orario d’impiego medio eseguito dal dipendente a tempo parziale che di quello che solitamente seguono i dipendenti della stessa azienda impiegati a tempo pieno.

Nel dettaglio, la formula da applicare, nel caso del part-time orizzontale, è la seguente:

(Orario medio part-time settimanale /Orario medio full-time settimanale)*3

Quindi il rapporto tra l’orario di lavoro settimanale del dipendente part-time con quello del dipendente full-time deve essere moltiplicato per il numero di permessi mensili riconosciuti; in caso di cifre decimali, il risultato numerico andrà arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore.

Per capire meglio come riproporzionare i giorni di permesso, ecco un esempio:

  • Orario settimanale part-time: 22 ore;
  • Orario settimanale full-time: 42 ore.

La divisione delle 22 ore di lavoro settimanali con le 42 ore degli impiegati full-time ci dà come risultato 0,52. Moltiplicandolo per 3 risulta che il lavoratore ha diritto a 1,57 giorni di permesso, che arrotondati per eccesso danno come risultato 2.

Ogni mese, quindi, si avrà diritto a 2 giorni di permesso (uno in meno rispetto agli impiegati full-time) retribuiti riconosciuti dalla Legge 104.

Quante ore di permesso spettano a un part-time

Come anticipato, però, i giorni di permesso possono essere fruiti anche a ore. In questo caso, quindi, per capire a quante ore di permesso si ha diritto se impiegati part-time c’è bisogno di un’altra formula, anche questa indicata dall’INPS nel suddetto messaggio.

Nel dettaglio, l’orario medio settimanale eseguibile dal dipendente part-time va suddiviso per il numero medio dei giorni (o turni) lavorativi settimanali previsti per il tempo pieno. Il risultato poi va sempre moltiplicato per 3 e arrotondato a seconda del valore della cifra decimale.

La formula, quindi, è la seguente:

(Orario medio part-time settimanale/Numero medio giorni di lavoro settimanali)*3

Prendiamo come esempio lo stesso di prima, considerando che le 42 ore settimanali previste per i lavoratori full-time siano distribuite su 5 giorni di lavoro).

In tal caso, le 22 ore del part-time vanno divise per 5 e poi il risultato moltiplicato per 3: il tutto ci dà 13,2, quindi il dipendente avrà diritto a 13 ore di permesso ogni mese.

Quanti giorni di permessi 104 spettano ai lavoratori in part-time verticale?

Il discorso è notevolmente più complesso per quei dipendenti che hanno un contratto di part-time verticale, ossia che lavorano per un numero limitato di giornate.

Sia in caso di part-time verticale con attività lavorativa (ad orario pieno o ridotto) limitata ad alcuni giorni del mese, sia in caso di riduzione dell’attività lavorativa coincidente con un periodo di integrazione salariale, difatti, il numero dei giorni di permesso spettanti deve essere ridimensionato proporzionalmente.

Il risultato numerico viene arrotondato all’unità inferiore o a quella superiore, a seconda che la frazione sia fino allo 0,50 o superiore (come specificato nel messaggio Inps n. 26411/2009).

Part time verticale: formula di calcolo dei giorni di permesso 104 spettanti

Per calcolare quante sono le giornate di permesso retribuito per assistenza disabili spettanti nel mese, nel dettaglio, bisogna procedere con la seguente proporzione:

Giorni di permesso spettanti: numero dei giorni di lavoro effettivi= 3 giorni di permesso teorici: giorni lavorativi.

Se, ad esempio, un lavoratore in part time verticale presta servizio per 10 giornate mensili, su un totale di 24 giorni lavorativi teoricamente eseguibili, il calcolo da svolgere è:

x : 10 = 3 : 24

Perciò:

x = 30 : 24;

x = 1,25 giorni di permesso, che devono essere arrotondati per difetto a 1, in quanto la frazione è inferiore a 0,50.

Nel mese considerato spetta quindi un solo giorno di permesso.

Permessi 104 part-time verticale: quando non vengono ridotti

Ci sono delle ipotesi, però, in cui, nonostante il contratto di part-time verticale, i permessi 104 non devono essere ridotti.

Nello specifico, se il dipendente presta servizio per oltre la metà delle giornate lavorative settimanali, per esempio se lavora almeno 4 giorni su 6, i 3 giorni di permesso 104 spettano per intero: la spettanza per intero ha lo scopo di riconoscere, come chiarito dalla Cassazione, l’importanza degli interessi coinvolti e l’esigenza di effettività di tutela del disabile.

I permessi 104 si riducono se il lavoratore si assenta?

Nessuna riduzione dei permessi retribuiti Legge 104 può aver luogo, invece, se il richiedente nel corso del mese ha legittimamente beneficiato di altre tipologie di permessi o congedi (come il congedo per maternità o malattia). La finalità di garantire un’assistenza adeguata al disabile non può difatti essere limitata dalla fruizione di assenze con scopi differenti, purché meritevoli di tutela (le assenze ingiustificate, ad esempio, danno luogo alla riduzione dei permessi spettanti).

I permessi 104 si riducono per chi è assunto nel corso del mese?

Se il dipendente è assunto nel corso del mese, ad esempio il giorno 20, i giorni di permesso spettanti devono essere ridotti, come chiarito dall’Inps e dal ministero del Lavoro (Circolare Inps n.128/2003; ministero del Lavoro, Risposta ad Interpello n.24/2012).

In questi casi, i 3 giorni di permesso mensili devono essere riproporzionati in ragione di una giornata ogni 10 giorni di assistenza continuativa.

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