Perché si deve fare il 730?

Patrizia Del Pidio

2 Marzo 2023 - 09:06

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La presentazione del 730 non deve essere considerato solo come un obbligo del contribuente nei confronti del Fisco ma anche come un’opportunità per avere dei vantaggi.

Perché si deve fare il 730?

La stagione della dichiarazione dei redditi 2023 è alle porte e l’Agenzia delle Entrate ha messo già online i modelli dichiarativi sia per chi utilizza il modello 730 che per chi utilizza il modello Redditi Pf. Ma perché si deve fare il modello 730? Questa è una domanda che pongono moltissimo contribuenti a cui oggi cercheremo di dare una risposta.

Il modello 730 è la dichiarazione dei redditi che viene usata in modo particolare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, ci sono anche altre categorie di contribuenti che sono chiamate ad utilizzare questo modello dichiarativo.

Ma di fatto a cosa serve la presentazione della dichiarazione? Con la presentazione del modello 730 si fa un conguaglio tra Irpef pagata, Irpef dovuta ed eventuali detrazioni spettanti per spese sostenute durante il periodo di imposta preso in esame. Per il modello 730/2023 si prenderanno in esame i redditi percepiti e le spese sostenute nel periodo di imposta 2022.

Le spese per cui è possibile ottenere la detrazione, e quindi il rimborso, sono molte: da quelle mediche e farmaceutiche a quelle per l’istruzione, per l’affitto e per la mensa, effettuate non solo da chi presenta la dichiarazione, ma anche per i familiari a carico.

Vediamo chi e perché deve presentare il modello 730.

Perché si deve fare il 730?

Il modello 730 è una versione semplificata della dichiarazione dei redditi: si tratta del documento con cui il contribuente comunica al Fisco i redditi percepiti durante l’anno precedente.

In base all’ammontare dei redditi percepiti (quindi alle entrate economiche) viene calcolata la base imponibile: su di essa si applicano le aliquote, e una volta tolte deduzioni e detrazioni, il risultato sono le tasse da pagare e i rimborsi da ottenere.

Proprio perché il meccanismo è abbastanza complesso, è stato creato il modello 730: una dichiarazione semplificata in cui inserire solo redditi e detrazioni.

Cosa succede se non si presenta il 730?

Le conseguenze per chi non presenta il 730 sono serie, fino a far scattare il penale: con la sentenza 19196/2017, la Corte di cassazione ha confermato che l’omessa dichiarazione dei redditi è reato se non viene presentata entro 90 giorni dalla data di scadenza (30 settembre per il 730, 30 novembre per il modello Redditi Pf, che è la dichiarazione usata soprattutto dai titolari di partita Iva).

Se invece il 730 viene presentato in ritardo ma entro i 90 giorni dalla scadenza, la dichiarazione sarà considerata solo tardiva, non omessa, con conseguenze meno gravi.

La stagione del 730/2023 verrà inaugurata il 30 aprile 2023, quando l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online il modello precompilato.

Quali sono i vantaggi del modello 730?

Il modello 730 presenta diversi vantaggi: il primo e più immediato è che il contribuente non deve fare calcoli.

I rimborsi spettanti vengono poi erogati direttamente in busta paga per i lavoratori dipendenti o nella rata di pensione per i pensionati. Lo stesso meccanismo si applica anche nel caso in cui il contribuente deve versare delle somme: l’importo viene trattenuto dalla retribuzione o dalla pensione.

Come anticipato, per il 2022, la scadenza entro cui inviare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate è il 30 settembre. Ma cadendo la data di sabato la scadenza slitta al 2 ottobre 2023.

Sono tutti obbligati a fare il 730?

Non tutti i contribuenti sono obbligati a presentare il 730. Secondo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, il modello 730 (sia ordinario che precompilato) deve essere presentato dai contribuenti che nel 2023 sono:

  • pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
  • persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);
  • persone impegnate in lavori socialmente utili;
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770), Irap e Iva;
  • lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno.

Ci sono poi dei soggetti che non sono obbligati a presentare il 730, ma possono comunque sceglierlo. Si tratta dei contribuenti che nel 2022 hanno percepito:

  • redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (es. co.co.co. e contratti di lavoro a progetto);
  • redditi dei terreni e dei fabbricati;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva (es. prestazioni di lavoro autonomo non esercitate abitualmente);
  • redditi diversi (es. redditi di terreni e fabbricati situati all’estero);
  • alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata, indicati nella sezione II del quadro D.

Chi presenta la dichiarazione per conto di persone incapaci, compresi i minori, o per il contribuente deceduto può utilizzare il modello 730 se per questi ricorrono le condizioni sopra descritte.

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