Perché la benzina sta costando così tanto? I motivi degli aumenti

Redazione Motori

19 Ottobre 2021 - 17:39

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Quali sono i fattori che hanno portato la benzina e il gasolio a costare così tanto? Ecco tutti i motivi dei rincari sul prezzo dei carburanti registrati nell’ultimo periodo.

Dopo il costante aumento del prezzo dei carburanti in molti si stanno chiedendo quali siano i motivi che hanno portato la benzina e il gasolio a costare così tanto. Nel corso delle ultime settimane sono stati toccati dei record che non venivano registrati dal 2014 quando un litro di benzina costava in media 1,681 euro.

Oltre all’aumento delle bollette di luce e gas, i dati forniti delle ultime rilevazioni del Mise hanno confermato anche un aumento del carburante, che sta andando a gravare sempre più sulle tasche degli italiani. Vediamo dunque perché il prezzo della benzina è schizzato alle stelle.

Perché la benzina sta costando così tanto?

Nel corso del mese di ottobre il costo della benzina e del gasolio è schizzato verso l’alto, facendo segnare rispettivamente un aumento del 23,4% e il 24,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, secondo quanto riportato dal Codacons. Un rincaro che si stima faccia salire di 390 euro all’anno il budget che ogni famiglia destina ai carburanti.

I principali motivi che hanno portato all’aumento del prezzo della benzina sono due:

  • la ripresa economica dopo i lockdown;
  • il mancato accordo tra i Paesi dell’Opec sull’aumento della produzione di greggio.

Durante lo scorso summit di Vienna i principali produttori di petrolio non sono riusciti a trovare un accordo comune, questo ha impedito all’Arabia Saudita, il primo produttore al mondo, e agli Emirati Arabi Uniti di chiudere le trattative. Nello specifico gli Emirati Arabi avevano chiesto di poter aumentare la loro produzione, dati gli ingenti investimenti dell’ultimo periodo, rivedendo quindi gli accordi sui tagli che tutti i Paesi devono rispettare.

Diversi Paesi dell’Opec, tra cui l’Arabia Saudita, hanno però respinto la richiesta, mettendo fine anche alla possibile apertura nei confronti di altri Paesi come Azerbaigian, Kuwait, Kazakistan e Nigeria che avrebbero potuto avanzare la stessa proposta nel breve termine.

Infine è necessario ricordare che sul prezzo della benzina, e sulle tasche degli italiani, gravano anche l’alta percentuale di Iva e accise, che vanno a influire sul 61,9% del prezzo della benzina e sul 58,9% di quello del gasolio.

Le conseguenze dell’aumento del prezzo della benzina

L’aumento del prezzo della benzina non va a influire solamente sul costo del rifornimento al distributore, ma anche su quello di molti altri prodotti, come ad esempio quelli del supermercato.

Il Codacons ha infatti precisato che si tratta di “un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti. Basti pensare che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma, e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori”.

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