Pensioni: è pronto l’elenco dei nuovi lavori gravosi

Antonio Cosenza

18/09/2021

22/09/2021 - 12:18

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Si allarga la platea dei cosiddetti lavori gravosi: nuove opportunità per il pensionamento anticipato.

Pensioni: è pronto l’elenco dei nuovi lavori gravosi

Chi è impegnato in lavori gravosi va prima in pensione: per questi vi è la possibilità di andarci a 66 anni e 7 mesi, oppure di accedere a misure riservate come l’Ape Sociale o Quota 41.

Oggi sono 15 i lavori considerati gravosi, ma questo elenco è destinato ad allargarsi, probabilmente già con la prossima riforma. Da mesi, infatti, è stata istituita un’apposita commissione che ha come obiettivo quello di valutare la gravosità delle professioni, così appunto da verificare se esistono i presupposti per allargare la suddetta platea.

Ebbene, sembra che i lavori di questa commissione siano giunti a conclusione, tant’è che la UIL ha dato un’anticipazione di quelle che dovrebbero essere le nuove categorie di gravosi. Nel dettaglio, alle 15 previste oggi se ne potrebbero aggiungere altre 16, così da raddoppiare rispetto all’attuale elenco.

Quali potrebbero essere i nuovi lavori gravosi

La commissione istituzionale sui lavori gravosi, presieduta dall’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, giovedì 16 settembre ha terminato la prima parte dei lavori. Adesso la attende una seconda, in cui la commissione si occuperà di donne, inidonei e lavoro notturno.

Ma concentriamoci su questa prima parte: nel dettaglio, la commissione ha stilato una nuova graduatoria che incrociando i dati raccolti da Inail, Inps e Istat individua un elenco aggiornato di lavori gravosi, ossia di quelle categorie più esposte a oneri fisici e stress lavorativi, e quindi meritevoli di maggiori tutele, come è la possibilità di poter anticipare l’accesso alla pensione. La novità è che per la prima volta questo elenco è stato stilato seguendo dei criteri scientifici.

Nel dettaglio, spiega Damiano:

Abbiamo suggerito una graduatoria che va dal lavoro più gravoso a quello meno gravoso, in totale sono quasi 100 le categorie prese in esame – spiega Damiano -. In pratica abbiamo indicato il perimetro dentro il quale agire per rivedere le norme, dando come indicazione sia l’esigenza di passare da un’Ape sperimentale ad un provvedimento che duri nel tempo, sia di allargare la platea. Adesso spetta alla politica decidere quante risorse stanziare e per fare cosa.

31 i lavori considerati più gravosi, ma - come spiegato dall’ex Ministro del Lavoro - questo non significa che automaticamente l’attuale elenco verrà allargato. Sarà la politica, sulla base dei dati raccolti dalla commissione, a dover prendere una decisione a riguardo.

Va detto che l’intenzione del Governo Draghi sembra essere proprio quella di riconoscere la possibilità di andare prima in pensione solamente a coloro che svolgono mansioni considerate maggiormente gravose. Gli studi della suddetta commissione si collocano proprio in quest’ottica.

Ma quali sono allora i lavori considerati più gravosi? Come anticipato dal sindacato UIL sono 31, dove in cima alla classifica si trovano i lavori manuali svolti nel campo della:

  • manifattura;
  • edilizia;
  • agricoltura.

E d’altronde non poteva essere diversamente vista la gravosità di determinate mansioni. E ancora, ci sono i conduttori d’impianti e di macchinari pesanti, i fonditori, il personale dei servizi sanitari e sociali, i lavoratori agricoli e gli operai forestali.

E ancora, del nuovo elenco fanno parte:

  • bidelli;
  • insegnanti delle scuole elementari;
  • badanti e colf;
  • saldatori;
  • tassisti;
  • falegnami;
  • valigiai;
  • benzinai;
  • conduttori di autobus e tranvieri;
  • conduttori di macchinari in miniera;
  • commessi;
  • cassieri;
  • macellai;
  • panettieri;
  • operatori sanitari qualificati;
  • magazzinieri;
  • portantini;
  • forestali.

Oltre a classificare le varie professioni per la gravosità delle mansioni, dalla commissione sono arrivate anche delle proposte. Ad esempio, vi è il suggerimento per il Governo di pensare a un intervento specifico per i lavoratori edili: per questi, infatti, potrebbero essere sufficienti 30 anni di contributi per l’accesso all’Ape Sociale (mentre oggi ne sono richiesti 36).

L’elenco dei lavori gravosi oggi

Nell’attesa di capire cosa sta per cambiare, con i lavori della commissione che comunque dovrebbero andare avanti ancora fino alla fine dell’anno, così da dare alla politica il materiale necessario per discutere della prossima riforma delle pensioni in Legge di Bilancio 2022, ricordiamo quali sono oggi i lavori cosiddetti gravosi. Si tratta, come anticipato, di 15 categorie, quali:

  • 1) Gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • 2) Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; 3) conciatori di pelli e di pellicce;
  • 4) Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • 5) Conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • 6) Personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • 7) Addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • 8) Insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • 9) Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
  • 10) Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • 11) Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Queste le 11 categorie previste dalla legge 232/2016, alle quali se ne sono aggiunte 4 con la legge 205/2017, quali:

  • 12) Siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nel perimetro dei lavori usuranti;
  • 13) Operai dell’agricoltura, della zootecnia e pesca;
  • 14) Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare dipendenti o soci di cooperative;
  • 15) Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e acque interne.

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