Pensioni: donne a rischio con l’addio all’anticipo nel 2022

Teresa Maddonni

20 Ottobre 2021 - 10:01

condividi

A rischio Opzione donna per le pensioni in anticipo delle lavoratrici dipendenti e autonome del prossimo anno. La proroga per un altro anno è in bilico e si pensa ad altre misure.

Pensioni: donne a rischio con l’addio all’anticipo nel 2022

Pensioni: quelle delle donne sono a rischio per il 2022 o almeno per coloro che avrebbero scelto l’anticipo. Perché?

Il governo sta pensando all’addio a Opzione donna, la misura che permette alle lavoratrici di accedere alla pensione in anticipo rinnovata di anno in anno in Legge di Bilancio e che potrebbe saltare nel 2022.

Ieri infatti il Consiglio dei Ministri, in seguito alla cabina di regia in mattinata, ha approvato il “Documento programmatico di bilancio per il 2022” da inviare a Bruxelles e che delinea le principali linee d’intervento della prossima Legge di Bilancio.

Centrale quindi il tema delle pensioni per superare Quota 100, e se da una parte si pensa alla Quota 102 o Quota 104 e alla proroga dell’Ape sociale rafforzata ormai certa, dall’altra si valuta di abbandonare l’anticipo per le pensioni delle lavoratrici, quindi Opzione donna, che molto probabilmente non verrà rinnovata.

Pensioni, quelle delle donne a rischio con l’addio a Opzione donna

Opzione donna addio: sarà questa la sorte della misura e le lavoratrici nel 2022 non potranno più scegliere le pensioni in anticipo con questo strumento rinnovato di anno in anno.

Nulla è ancora certo e Opzione donna potrebbe rimanere per il prossimo anno, ma se fino a qualche settimana fa la sua proroga non veniva messa in discussione ora il futuro delle pensioni anticipate delle lavoratrici sembra incerto.

Possono accedere a Opzione donna nel 2021 le lavoratrici dipendenti e autonome che soddisfano i requisiti previsti entro il termine del 31 dicembre 2020, vale a dire le dipendenti nate tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1962, o tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 1961 nel caso delle autonome.

Ricordiamo, infatti, che i requisiti per l’accesso a Opzione donna sono:

  • 58 anni di età per la lavoratrice dipendente;
  • 59 anni di età per l’autonoma;
  • 35 anni di contributi (“ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata”);
  • aver cessato il rapporto di lavoro nel caso delle dipendenti.

Opzione donna prevede due finestre mobili, vale a dire l’arco temporale tra la maturazione del diritto alla pensione e la decorrenza della stessa, e sono:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi per le autonome.

Per le pensioni con Opzione donna è prevista anche la cristallizzazione del diritto.

Pensioni: le varie opzioni per il 2022

Il futuro delle pensioni, non solo quello delle donne, in generale è incerto. Si vuole abbandonare Quota 100, la pensione anticipata per tutti con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.

Il ministro dell’Economia Daniele Franco avrebbe proposto Quota 102 per il 2022 o Quota 104 per il 2023, ma la Lega che ha fatto della Quota 100 il suo cavallo di battaglia non sembra essere d’accordo.

Resterebbe la volontà tuttavia di prorogare Ape sociale nella sua versione rafforzata allargando la platea dei beneficiari con un’estensione della lista dei lavori gravosi.

Ancora per le pensioni si pensa a un’estensione del contratto di espansione alle imprese fino a 50 dipendenti nel 2022, dai 100 attuali. Ipotesi velate dall’incertezza che solo il prossimo Consiglio dei Ministri potranno confermare e chiarire.

Iscriviti a Money.it