Aumento parcelle avvocati: le tabelle del CNF con le tariffe aggiornate

Simone Micocci

10/02/2022

10/02/2022 - 10:40

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Avvocati, si va verso l’aggiornamento (e l’aumento) delle parcelle. Di seguito la tabella proposta dal CNF e la guida alle ultime novità.

Aumento parcelle avvocati: le tabelle del CNF con le tariffe aggiornate

Aumenta - o meglio, sta per aumentare - il costo da sostenere per farsi assistere da un avvocato. Il CNF, infatti, ha deliberato in favore di una modifica - al rialzo - dei parametri forensi utilizzati per il calcolo della parcella dell’avvocato, ma per il momento si tratta solamente di una proposta che dovrà essere discussa nelle adeguate sedi.

Le nuove tariffe pensate dal CNF, infatti, saranno oggetto di confronto con i COA, con le associazioni forensi (quelle maggiormente rappresentative della categoria) e le commissioni parlamentari competenti in materia.

Da questo confronto usciranno quelle che saranno le nuove tabelle su cui gli avvocati dovranno basarsi per calcolare il loro compenso professionale. Un aggiornamento a cui seguirà un aumento, ma anche l’introduzione di alcune novità che di fatto andranno a modificare i criteri di calcolo.

Perché aumenta il costo dell’avvocato

Da tempo gli avvocati chiedono un aggiornamento delle tabelle utilizzate per la liquidazione dei compensi. D’altronde, non si può non tener conto dell’aumento del costo della vita, con l’inflazione ormai galoppante che non accenna a fermarsi.

Un aggiornamento al rialzo, dunque, che permetterà agli avvocati d’incrementare le loro parcelle, ovviamente mantenendo un’ampia discrezionalità. Una delle novità, infatti, è quella per cui gli scostamenti dalla tariffa base - sia che si tratti di aumenti che di riduzioni - possono essere calcolati nell’unica percentuale del 50%.

In allegato la tabella proposta dal CNF dove vengono indicati i nuovi parametri da utilizzare per il calcolo della parcella.

PROPOSTA MODIFICA CNF PER COMPENSI AVVOCATI
Clicca qui per scaricare la proposta di modifica del CNF per il parametri riferiti alle tariffe per il calcolo dei compensi dovuti agli avvocati.

Vediamo, però, quali sono le altre novità che porta con sé l’aggiornamento delle tariffe.

Previsione di una tariffa oraria

Novità assoluta è quella per cui insieme all’aggiornamento delle tariffe ci sarà anche la previsione di una tariffa oraria, con l’individuazione - per la prima volta - di una forbice di valori entro cui questa deve stare. Nel dettaglio, si va da un minimo di 200,00€ a un massimo di 500,00€; d’ora in avanti, quindi, sarà possibile calcolare la parcella anche a ore, ma solamente se entrambe le parti sono d’accordo.

Assistenza avvocato per procedure concorsuali

Nella tabella viene preso in considerazione anche un ramo specifico di consulenza e assistenza: quella relativa alle procedure concorsuali. E vengono previsti dei compensi chiari per l’assistenza dell’avvocato nell’ambito di procedure come l’accertamento del passivo, dei diritti dei terzi sui beni compresi nella liquidazione giudiziale come pure nel fallimento.

Compensi che a seconda dei casi vanno da un minimo di 100,00€ a un massimo di 7.930,00€.

Compensi avvocati: le altre novità

Queste alcune delle novità più importanti, ma non sono le sole. Ad esempio, è da segnalare l’aumento del compenso dell’avvocato nell’ambito del processo amministrativo, necessario visto che in questi casi - a causa dei termini decadenziali maggiormente stringenti - all’avvocato è richiesto un maggior impegno. Nel dettaglio, l’incremento va dal 20% (qualora in fase introduttiva venga proposto un ricorso incidentale) al 50% (nel caso in cui durante la fase cautelare si proponga, o comunque si resiste, a misure monocratiche cautelari).

Aumenta, del 30%, il compenso per mediazione e negoziazione, in quanto fasi più impegnative, così come sarebbe giusto - scrive il CNF - prevedere un incremento del compenso - pari al 25% - per l’avvocato nei casi di conciliazione giudiziale o transazione della controversia.

Allo stesso tempo, però, potrebbero esserci anche dei tagli alla parcella. Nel dettaglio, si legge nella proposta del CNF che “nei casi d’inammissibilità o improponibilità o improcedibilità della domanda” è giusto prevedere una riduzione della parcella, del 60 o 70%, per l’avvocato del soccombente qualora concorrano gravi ed eccezionali ragione “esplicitamente indicate nella motivazione”, sulla base d’altronde di quanto stabilito dall’articolo 96 del Codice di procedura civile.

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