Outlook materie prime: dopo i take profit, prevale il money management

Stefano Masa

12 Maggio 2021 - 17:55

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L’ottima performance weekly è ritenuta sufficiente in ottica di breve termine

Outlook materie prime: dopo i take profit, prevale il money management

Ennesimo rialzo settimanale e conseguente aggiornamento dei precedenti massimi di breve periodo per il principale benchmark rappresentativo delle materie prime: il CRB Index, nel corso della trascorsa ottava, ha archiviato la quinta settimana consecutiva contraddistinta da un saldo finale positivo. Come indicato nel precedente outlook, l’aver conseguito area 200 punti, avrebbe potuto favorire un potenziale allungo fino al primo target di quota 206,948 punti; questa ipotesi - di fatto - grazie ad un massimo weekly a 217,185 ha ampiamente raggiunto l’indicato obiettivo confermando, inoltre, le già anticipate debolezze sull’intero palinsesto algoritmico ormai prossimo alla negatività (sell signal).

Al momento si rinnova la prudenza sull’intero comparto commodities soprattutto a causa di una possibile debolezza sul maggior constituent rappresentato dal petrolio.

Comparto Energy

Le strategie impostate hanno tratto profitto sull’intero basket: l’avvenuto switch dal gas naturale ai rispettivi futures su petrolio (rif. WTI), heating oil e RBoB Gasoline, hanno evidenziano una performance media del 2,76% ovvero all’8,31% cumulato. Il take profit stimato ex ante (pari al 2,76%) è stato raggiunto dai singoli sottostanti contribuendo ad un risultato complessivo superiore rispetto al benchmark di riferimento (CRB Index +3,09%).
Per l’ottava in corso – il fronte algoritmico – sarà oggetto di un possibile mutamento poiché gli attuali valori (sia leading che lagging indicators) appaiono in deciso affanno rispetto al loro recente progresso.

A seguito di questa fase di probabile assestamento - sull’intero comparto Energy – non si assumono posizionamenti, ma, anzi, si monitora un eventuale downside soprattutto sul principale asset: il petrolio (rif. WTI). Qualora si dovesse assistere una fase di ribasso, non si può escludere, come nel brevissimo periodo i prezzi del barile possano giungere fino a quota 62,27 dollari.

Comparto Metals

L’auspicato upside di breve termine su oro e argento è avvenuto nel corso di quest’ultime ore: per il lingotto si è ritenuto opportuno chiudere anticipatamente la posizione a 1.842 dollari (rispetto agli indicati 1.848 dollari), mentre per l’argento, invece, beneficiando del recente strappo rialzista oltre area 28 Usd/oz, è stato capitalizzato gran parte del movimento con un take profit discrezionale a quota 27,985 (anziché i 28,105 Usd/oz individuati). Le quotazioni di entrambi i metalli preziosi sembrano ormai prossime ad una fisiologica pausa con primi target in corrispondenza di area 1.815,20 dollari (oro) e 26,985 Usd/oz (argento).

Qualora si dovesse assistere al raggiungimento di tali livelli di supporto sarà interessante osservare l’eventuale rimbalzo in ottica di potenziale posizionamento: dal punto di vista quantitativo, adottando una proiezione di una possibile dinamica di prezzi (mediante sessione virtuale settimanale), risulta alquanto insufficiente la forza dei compratori al fine di poter garantire un robusto movimento rialzista di brevissimo termine.

Sul basket metalli non preziosi (rif. rame, alluminio e nickel) i recenti e significativi rialzi hanno catalizzato l’attenzione degli operatori. L’accentuata volatilità intraday riscontrata sul nickel deve suggerire prudenza soprattutto in chiave tattica: un forte movimento ribassista non può essere escludo già nel corso delle prossime sedute.
La settimana che ci lasciamo alle spalle ha visto beneficiare la nostre singole strategie a partire dalla rivalutazione sul benchmark CRB Index (+3,09%) fino al +2,76% per ciascun sottostante energy (WTI, heating oil e RBoB Gasoline) e a seguire con il paniere metalli preziosi (+2,80% e +3,80%). La performance weekly cumulata è di poco superiore ai diciotto punti percentuali (+18,06%) mentre si attesta al 2,58% il rendimento medio: l’attuale posizionamento (prevalentemente) flat è stretta conseguenza di una rigida attuazione in ambito di risk management.

Sicuramente, qualora il mercato dovesse presentare un rapporto rischio/rendimento favorevole all’investimento, saremo nuovamente operativi attraverso le opportune scelte.

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