Oro ai massimi di 4 mesi tra inflazione e dollaro debole. Quali prospettive?

Pierandrea Ferrari

18 Maggio 2021 - 15:27

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Il rischio inflazione e il dollaro debole spediscono l’oro in area 1.870 dollari, di fatto ai massimi di 4 mesi. Ma il lingotto, secondo gli analisti, ha ancora spazio per ulteriori recuperi: i dettagli.

Oro ai massimi di 4 mesi tra inflazione e dollaro debole. Quali prospettive?

Dopo la scorpacciata di stimoli anti-Covid il rischio inflazione, che ha già mandato ko le Borse e per cui si attendono le minute della Fed, sta contribuendo a gonfiare il prezzo dell’oro, il bene rifugio opzionato dagli investitori per coprirsi dagli scossoni.

Il lingotto, che sta approfittando anche della perdurante debolezza del dollaro, è arrivato a scambiare in area 1.870 dollari, ai massimi di 4 mesi. Ma per gli analisti il traguardo è ancora lontano, e uno sconfinamento verso quote più alte potrebbe finire per innescare ulteriori recuperi.

Oro ai massimi di 4 mesi, quali prospettive?

È l’inflazione, dunque, a tenere banco, nonostante la Fed si sia già affrettata a ribadire che per quest’anno né l’aumento dei tassi né il tapering del Qe sono ipotesi concrete. Eppure il mercato sembra aver virato con decisione verso un evergreen come l’oro, visto non solo il balzo a 1.870 dollari della commodity, ma anche la fiammata delle partecipazioni di Spdr Gold Trust, il più grande fondo al mondo negoziato in Borsa e garantito da oro, che ha centrato ieri un +0,7% a 1.035,93 tonnellate.

A dettare la scia l’argento, che sta cavalcando un trend persino più rialzista di quello dell’oro e che scambia ora a 28,7 dollari, ai massimi da inizio febbraio. A giocare un ruolo anche il dollaro, indebolito dal mix delle politiche accomodanti della Fed e della sgommata dell’inflazione, che esercita una forte pressione sui rendimenti reali. L’euro guadagna così terreno sulla divisa USA, con il crosso valutario che sale ora a 1,2228, in sensibile rialzo rispetto ai minimi di fine marzo, 1,1714.

Trainato dalla combinata inflazione-dollaro debole, l’oro potrebbe ora accelerare sopra la soglia di 1.870 dollari, il primo target centrato. L’ultima volta che la commodity riuscì a muoversi su quote sensibilmente più alte era lo scorso 7 gennaio, 1.913 dollari, nel pieno di un trend ribassista che fece scivolare il lingotto in area 1.840.

Attesa per le minute della Fed

Ora, un passaggio decisivo per l’inflazione e per l’oro saranno le minute dell’ultima riunione della Fed, che dovrebbero offrire maggiore chiarezza tanto sulle prospettive di politica monetaria quanto sui trend inflativi. Per il mese di aprile, la Banca centrale ha già certificato un rimbalzo dei prezzi del 4,2% negli USA, che va a combinarsi con il +1,4% di gennaio, il +1,7% di febbraio e il +2,6% di marzo.

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