Omologazione con ciclo WLTP, cosa cambia e cosa prevede la normativa?

Redazione Motori

4 Settembre 2018 - 16:31

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Dal 1° settembre il nuovo ciclo di omologazione WLTP è obbligatorio per tutte le case automobilistiche dell’Unione Europea. Ecco cosa prevede la normativa e cosa cambia per i consumatori.

Cos’è il ciclo WLTP e cosa cambia nell’omologazione dei veicoli? Queste sono solo alcune delle domande che si pongono gli automobilisti e gli interessati del settore, ora che la normativa è entrata in vigore anche nei Paesi europei e quindi anche in Italia.

Dal 1° settembre la procedura WLTP è obbligatoria per tutti i produttori di automobili dell’Unione Europea, ma è un protocollo condiviso a livello planetario: la sigla sta per Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure, e prevede una serie di test per determinare consumi ed emissioni dei veicoli in via di omologazione.

Cosa cambia per gli automobilisti? Assolutamente nulla, perché a doversi aggiornare sono i listini delle case automobilistiche. Questa corsa al WLTP ha portato diversi ritardi e spese maggiori per i produttori, ma in Italia ad agosto ha fatto registrare un picco di vendite grazie ai modelli fuori omologazione venduti a prezzi più convenienti.

Ciclo WLTP, consumi ed emissioni

Traducendo, la procedura internazionale di prova per i veicoli leggeri sostituisce il vecchio protocollo NEDC nato nel 1992 e attivo fino a pochi giorni fa, di cui l’aggiornamento più recente risaliva al 1997.

Rispetto al vecchio ciclo, il WLTP prevede una prova di 30 minuti invece che di 20, e velocità del veicolo più elevate, precisamente a 46,5 km/h (prima era 34 km/h) e una velocità massima di 131 km/h contro i 120 di prima. Sono aumentati anche i chilometri della prova, da 11 a 23,25. Tutte le auto saranno testate sia con l’equipaggiamento più basso, che con il top di gamma.

Le modifiche sono finalizzate ad un’indicazione quanto più accurata possibile dei consumi e delle emissioni.

Omologazione WLTP e prova in strada

Il WLTP permette di valutare meglio il consumo e le emissioni di CO2 di un veicolo, perché li misura in modo più realistico ad esempio adottando quattro modalità di guida per simulare le diverse abitudini degli automobilisti, rispettivamente con velocità bassa, media, alta e molto alta.

Inoltre la nuova procedura prevede la Real Driving Emissions, ovvero la prova su strada con cui valutare le emissioni di sostanze inquinanti come polveri sottili e gli ossidi di azoto NOx verranno misurate direttamente sulla strada. Questo metodo fornisce i dati medi di emissione durante la guida quotidiana.

Differentemente dal passato, le case automobilistiche avranno le mani legate e difficilmente ci saranno casi come il Dieselgate del 2015. Inoltre, il nuovo ciclo WLTP farà risultare inevitabilmente più alte le emissioni, creando non pochi problemi ai produttori che dovranno misurarsi con standard sempre più esigenti e con legislazioni stringenti.

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