Nuovo Decreto Covid, testo approvato: zona gialla diventa arancione, stretta a Pasqua. Cosa cambia

Fiammetta Rubini

12/03/2021

20/04/2021 - 17:59

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Il Governo ha approvato il nuovo decreto legge con le misure in vigore dal 15 marzo al 6 aprile. Da lunedì tutte le regioni gialle diventano arancioni. Zona rossa nazionale a Pasqua. Cosa prevede il testo.

Nuovo Decreto Covid, testo approvato: zona gialla diventa arancione, stretta a Pasqua. Cosa cambia

È ufficiale: il Governo ha approvato il nuovo decreto legge con le misure anti-Covid in vigore dal 15 marzo al 6 aprile.

Da lunedì le regioni gialle passano automaticamente in zona arancione. Ciò significa bar e ristoranti chiusi con possibilità di fare solo asporto e consegna a domicilio e divieto di uscire fuori dal proprio Comune. Resta invariato l’orario del coprifuoco dalle 22 alle 5. Deciso anche che la zona rossa scatterà automaticamente con un’incidenza settimanale di 250 casi su 100mila abitanti.

Confermata la stretta per Pasqua, con tutta Italia che diventa zona rossa dal 3 al 5 aprile (le restrizioni varranno per tutte le regioni, tranne che per la zona bianca).

Ecco cosa cambia con il nuovo decreto per le nuove zone rosse da lunedì,

Nuovo decreto Covid, testo: le novità fino a Pasqua

Nella serata di venerdì 12 Palazzo Chigi, in un comunicato, ha reso ufficiali le nuove misure.

  • Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla si applicano le misure stabilite per la zona arancione.
  • Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, le misure stabilite dai provvedimenti per la zona rossa si applicano anche nelle Regioni individuate con ordinanza del Ministro della salute ai sensi dell’articolo 1, comma 16-bis, del decreto-legge n. 33 del 2020, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio disponibile.
  • Dal 15 marzo al 6 aprile 2021, i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano possono disporre l’applicazione delle misure stabilite per la zona rossa e ulteriori misure più restrittive nelle Province in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e nelle aree minacciate da un’ampia circolazione delle varianti.
  • Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, in zona arancione è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 o alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
  • Nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, a eccezione delle regioni in zona bianca, si applicano le misure della zona rossa.

Quando entra in vigore

Come riporta il testo,

“Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare”.

Cosa cambia da lunedì 15 marzo

Il Dpcm entrato in vigore sabato 6 marzo con le misure anti-Covid valide fino al 6 aprile ha confermato la linea della prudenza, estendendo divieti e restrizioni fino a dopo Pasqua. Tra le novità apportate, la chiusura di barbieri e parrucchieri e scuole in zona rossa, riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo e dei musei nel weekend. Fino al 27 marzo è vietato spostarsi tra regioni, fatto salvo per motivi di lavoro, necessità, salute e rientro al proprio domicilio o residenza.

Il peggioramento della situazione in quasi tutte le regioni, con la curva dei contagi che sale, gli ospedali di nuovo in sofferenza e terapie intensive di 11 regioni sopra la soglia critica ha reso evidente al Governo che il Dpcm appena varato potrebbe non bastare, e sulla necessità di varare provvedimenti più restrittivi.

Una valutazione in verità già fatta dall’Istituto superiore di sanità, che nel commentare gli ultimi dati settimanali ha ritenuto “indispensabili” regole più strette per contrastare “l’aumento sostenuto della circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità”.

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