Nuove restrizioni Covid: il Governo non le vuole, ma c’è un piano B. Cosa può cambiare e quando

Luna Luciano

12/12/2021

12/12/2021 - 15:20

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I contagi continuano a salire, il Governo rassicura: no a ulteriori restrizioni per adesso. Intanto esiste il piano B: ecco cosa può cambiare e da quando.

Nuove restrizioni Covid: il Governo non le vuole, ma c’è un piano B. Cosa può cambiare e quando

Estendere l’obbligo del green pass rafforzato anche per i trasporti. È questa una delle possibili restrizioni che il Governo potrebbe introdurre in futuro se i contagi continueranno a salire. La curva epidemiologica è strettamente sorvegliata sia dal Comitato tecnico scientifico che dal Governo, il quale non esclude ulteriori restrizioni in futuro.

Aumentano i casi Covid ma la situazione è ancora sotto controllo. Palazzo Chigi non sembra intenzionato a rivedere al momento la strategia di contenimento del virus. La strategia rimane quindi la stessa: attendere l’esito delle vaccinazioni e delle misure sui mezzi pubblici per prendere poi una decisione.

Restrizioni Covid: la strategia del Governo

Sale il tasso di positività e aumentano i posti letti occupati negli ospedali. Una situazione che preoccupa e che spaventa le Regioni per il possibile passaggio alla zona gialla. Il Governo però rimane fermo, forte degli ultimi provvedimenti introdotti questo mese da cui sono attesi altri effetti positivi:

  • dal 6 dicembre è entrato in vigore il green pass rafforzato;
  • il 15 dicembre scatterà l’obbligo di terza dose per il personale sanitario e per alcune categorie di lavoratori;
  • il 16 dicembre avrà inizio la campagna vaccinale per i bambini dai 5-11 anni.

È quindi ancora troppo presto per azzardare un bilancio e trarre conclusioni per future restrizioni. Al momento il Comitato Tecnico-Scientifico (Cts), il premier Draghi e il Ministero Roberto Speranza si soffermano su un unico dato chiave: l’andamento dell’indice di contagio Rt, che per la prima volta nell’ultimo mese è sceso al di sotto dell’1,2, arrivando a 1,18. L’auspicio del Governo è che, grazie al green pass obbligatorio sui mezzi pubblici, la curva torni a decrescere e che l’Rt scenda all’1,10; valore sotto al quale gli italiani vaccinati passeranno un Natale normale, senza ulteriori limitazioni.

Nuove restrizioni Covid: cosa può cambiare e quando

Non è ancora certo se saranno introdotte nuove restrizioni e da che giorno. Nessuno ha confermato l’ipotesi di possibili limitazioni a bar, ristoranti e viabilità per il periodo di Natale. Al momento però Draghi sembra intenzionato a procedere il più possibile senza ulteriori divieti e tanto meno chiusure. Tutto dipenderà dai contagi.

Ciò che è certo però è che se l’indice Rt e i contagi dovessero tornare ad aumentare scatterebbe l’allarme. Il ritorno alle aree a colori vedrebbe sicuramente il passaggio di molte Regioni dalla zona bianca alla zona gialla, e qualcuna addirittura alla zona arancione, a ridosso delle festività di Natale; tant’è che alcune Regioni hanno cominciato ad aggiungere nuovi posti letto in area medica per scongiurare tale possibilità.

Non è quindi escluso che il Governo, se si dovesse raggiungere i 30.000 contagi al giorno, introduca nuove restrizioni. Tra i ministri infatti si discute di un’ulteriore estensione del green pass rafforzato ai mezzi di trasporto e di una possibile imposizione dell’obbligo vaccinale. Qualsiasi cosa pur di frenare i contagi.

Nuove restrizioni Covid: unico modo per evitarle è vaccinarsi

Se le restrizioni future sono ancora un’ipotesi, è certo che esiste un unico modo per evitarle: la vaccinazione. Il Ministero della Salute ha infatti voluto sottolineare gli ottimi effetti delle vaccinazioni. Al momento in Italia ben l’88,09% della popolazione vaccinabile ha ricevuto almeno una prima dose, un buon risultato, che è vicino allo sfiorare il traguardo finale: raggiungere quota 90%. I vaccini sono l’unica strategia vincente che garantisce il 93% della protezione all’esposizione del virus, diminuendo drasticamente le morti per Covid.

Altro obiettivo è quello di far salire ancora la quota di 10,8 milioni di persone che hanno ricevuto il booster, in modo da aumentare la copertura vaccinale, che tende a diminuire dopo 6 mesi dalla seconda dose, spronando anche i sei milioni di italiani che non hanno ancora fatto la prima puntura.

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