Novità pensioni, Ape Social: le categorie a cui spetta e i requisiti per richiederlo

Luca Secondino

01/12/2016

01/12/2016 - 10:13

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Novità pensioni, Ape Social: a chi spetta l’Ape agevolato? Ecco le categorie confermate nella legge di Bilancio, i requisiti e il costo della pensione anticipata.

Novità pensioni, Ape Social: le categorie a cui spetta e i requisiti per richiederlo

Novità pensioni: Ape Social soltanto a chi ha perso il lavoro involontariamente? I disoccupati potranno andare quindi in pensione anticipata soltanto ad alcune condizioni, ma anche altre categorie disagiate di lavoratori.

Sicuramente Ape e Ape Social sono tra i punti chiave della riforma delle pensioni, che consentirà la pensione anticipata ad alcune categorie di lavoratori con uno sconto fino a tre anni dal requisito standard di 66 anni. Come funziona e quanto costa ai lavoratori che decidono di usufruirne? Abbiamo già visto quanto si perderà con l’Ape e la restituzione del prestito, e vediamo in questo articolo come funziona la novità Ape Social, quali lavoratori possono accedere alla pensione anticipata con questo strumento e a che costo.

Pensioni, novità: in molti si chiedono come funziona l’Ape social, la versione leggera dell’anticipo pensionistico, che copre fino a un tetto diverso e la cui restituzione non ha alcun peso sulle pensioni dei lavoratori. La novità, per le pensioni con Ape Social, è che questa misura spetterà esclusivamente ad alcune categorie, vediamo quali.

Tra le altre novità pensioni, oltre l’anticipo pensionistico Ape, Ape Social e Rita, la legge di Bilancio 2017, appena passata dalla Camera al Senato, contiene anche Quota 41, Quota 96, cumulo gratuito e l’ottava salvaguardia insieme ad altri provvedimenti della riforma delle pensioni 2016 indirizzati a chi è già in pensione come l’aumento della Quattordicesima.

Nella riforma delle pensioni è stabilito che l’Ape agevolato è un sussidio assistenziale che partirà dal 1° maggio 2017, finalizzato al raggiungimento della pensione per alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela che hanno raggiunto il 63° anno di età e risultano in possesso di almeno 30 anni di contributi.

Pensioni, novità: Ape Social a quali categorie di lavoratori e vediamo quali sono i requisiti per richiedere l’Ape leggero senza restituzione che sarà valido a partire da maggio 2017.

Pensioni, novità Ape Social: le quattro categorie a cui spetta

Tra le novità della riforma delle pensioni contenuta nel testo della legge di Bilancio, attualmente passata dalla Camera al Senato, ci sono nuovi requisiti per l’Ape Social, la versione leggera dell’anticipo pensionistico.
Pochi giorni fa, prima delle modifiche definitive al testo della legge di Bilancio, sapevamo che Ape Social sarebbe stato soltanto per i lavoratori che hanno perso il lavoro involontariamente e quindi un’accesso alla pensione anticipata per disoccupati, ma ad alcune condizioni.

Il testo ufficiale della manovra finanziaria ha invece stabilito che saranno quattro le categorie a poter beneficiare dell’Ape Social, purché tutti i lavoratori siano iscritti a istituti di previdenza pubblici obbligatori, gestioni speciali dei lavoratori autonomi e la gestione separata dell’Inps: coloro che non hanno lavoro, i lavoratori invalidi, chi assiste parenti disabili, e i lavoratori addetti a lavori usuranti e gravosi.

Pensioni, novità Ape Social: per quanto riguarda coloro che hanno perso il lavoro, i disoccupati, la misura interessa i lavoratori che si trovano in stato di disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria, e che hanno concluso integralmente i sussidi per la disoccupazione da almeno tre mesi. Praticamente come è richiesto per conseguire la Naspi. Per accedere all’Ape Social i lavoratori dovranno aver trascorso quindi tre mesi di disoccupazione, con un relativo periodo di buco economico.

Pensioni, novità Ape Social: i lavoratori invalidi interessati sono quelli che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata per il riconoscimento dell’invalidità civile, che sia superiore o uguale al 74%. Non è stata quindi accolta per ora la proposta di Montoro di abbassare la soglia della disabilità al 60%, percentuale in cui rientrano molti malati gravi.

Per i lavoratori che assistono disabili, è necessario che al momento della richiesta della prestazione, prestino assistenza da almeno sei mesi a parenti di primo grado, come figli o genitori o al coniuge, che siano conviventi con il lavoratore.

Nella platea dell’Ape Social rientrano anche i lavoratori dipendenti che svolgono lavori gravosi o usuranti. Per questi lavoratori, è necessario che al momento della richiesta dell’anticipo pensionistico Ape Social siano impiegati da almeno sei anni in via continuativa in una o più delle 11 professioni elencate nell’allegato alla legge di bilancio per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo.

Le categorie dei lavori usuranti e gravosi saranno individuate in modo più dettagliato da un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri previsto per marzo.

Pensioni, novità Ape Social: i requisiti

Dopo aver visto le quattro categorie che potranno usufruire dell’Ape Social, vediamo quali sono i requisiti validi per tutti. Dal 1° maggio 2017, potranno usufruire dell’Ape Social i lavoratori con 63 anni di età e un minimo di 30 anni di contribuzione che diventano 36 anni per i lavoratori impiegati nelle attività gravose o usuranti.

Un’opzione sarà anche l’uscita con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica con la Quota 41, ma soltanto se precoci, e quindi con almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni. In entrambi i casi non ci sono penalità sulla pensione.

L’Ape Social non sarà compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria come Naspi o Asdi, nè potrà essere concessa a coloro che sono già titolari di una pensione diretta.
Una volta conseguito l’Ape Social, l’interessato potrà effettuare piccole prestazioni lavorative: l’indennità potrà essere cumulata con redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nei limiti di 8.000 euro annui o 4.800 euro nel caso di lavoro autonomo.

I lavoratori che beneficeranno dell’Ape Social decadranno dallo status di beneficiari al momento del raggiungimento dei requisiti per il pensionamento anticipato prima della naturale pensione di vecchiaia.

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