Non solo crisi del gas, in Italia un altro allarme per la ripresa: la siccità

Violetta Silvestri

18/06/2022

18/06/2022 - 16:17

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La situazione siccità è grave in Italia e mette a rischio la ripresa economica, con il settore agricolo già in sofferenza per crisi gas e materie prime. A livello globale e nazionale sale l’allarme.

Non solo crisi del gas, in Italia un altro allarme per la ripresa: la siccità

L’Italia è nel pieno di una delle sue peggiori siccità, con il fiume più grande del Paese, il Po, che ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 70 anni, minacciando i raccolti e sollevando lo spettro delle interruzioni di corrente.

La nazione è in stato di allerta, tanto da suscitare interesse anche da parte dei media stranieri, vista l’eccezionalità della mancanza di piogge e dell’emergenza acqua. Come ha fatto notare un’analisi di Bloomberg, il nostro Paese sta rischiando una situazione drastica su più punti di vista: climatica, economica, agricola.

Mentre gran parte dell’Europa ha avuto condizioni più asciutte della media quest’anno, la Pianura Padana settentrionale appare come la zona maggiormente colpita, secondo l’Osservatorio globale sulla siccità del JRC. Diversi mesi senza piogge e un’interruzione anticipata dei flussi di neve che si scioglie nelle Alpi occidentali hanno reso visibili ampie zone del letto del fiume Po.

In questa cornice, cosa può succedere alla ripresa economica in Italia? Quanto costerà la siccità?

Italia nel vortice della siccità: è allerta economica

Non solo carenza di gas ed elettricità più cara per l’Italia: l’allarme siccità - di natura economica ma anche energetica - si sta facendo sempre più serio con il passare delle settimane.

Con l’esaurimento delle fonti d’acqua, i livelli dei bacini idroelettrici italiani sono ai minimi storici. La produzione di questa energia, che normalmente fornisce il 15% del fabbisogno del Paese, quest’anno è in calo del 50% rispetto al 2021.

Ad aggravare le sofferenze della regione, il mare Adriatico è entrato nel delta del Po per almeno 10 chilometri, minacciando i terreni agricoli e aumentando il rischio di acqua salata nei rubinetti.

La siccità può portare notevoli sofferenze economiche. Il fiume Po, che scorre da ovest a est nel nord Italia, è un’ancora di salvezza per importanti centri industriali come Milano e Torino, sede del produttore di automobili Fiat e produttore di tubi d’acciaio Tenaris SA.

Lombardia e Piemonte, le regioni in cui si trovano le città, sono anche grandi produttori agricoli, rappresentando il 93% della produzione italiana di riso. Con la disponibilità di acqua più che dimezzata nel Piemonte orientale, il raccolto di quest’anno è in pericolo.

Coldiretti ha già stimato le perdite agricole in 2 miliardi di euro. La nota ha sottolineato che:

“A preoccupare è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% delle rese alla raccolta, ma in difficoltà ci sono girasole, mais, e gli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.”

Per citare alcuni esempi di scenari cupi per l’agricoltura italiana - e dunque per la sua ripresa economica - l’associazione dei coltivatori ha evidenziato che, con la scarsità idrica si calcolano: un calo della resa del 30% di orzo e frumento in Lombardia; la diminuzione del 30% della produzione di cereali piemontesi; un calo del 25% della produzione dei legumi in Puglia e danni alle olive; danni su 30mila ettari di coltivazioni in Sardegna per l’invasione delle cavallette; una diminuzione di almeno il 20% delle rese di grano duro campano; una riduzione al 30% dell’acqua che serve ad albicocche, ciliegie, pesche e susine e al 12% agli alberi di pere e mele in Emilia Romagna.

Una catastrofe che non ha confini per l’Italia e che viaggia da Nord a Sud, proprio mentre imperversa la crisi del gas aggravata dai tagli russi, la carenza di grano mondiale e l’impennata dei prezzi alimentari.

Il mondo è arido e senza acqua

La carenza idrica italiana è soltanto una tessera di un mosaico ben più ampio, che disegna un livello di siccità globale assai inquietante.

Le ondate di caldo in Europa e negli Stati Uniti vengono monitorate da vicino dopo che le forniture globali di grano hanno sofferto di condizioni meteorologiche irregolari in tutto il mondo e poiché l’invasione russa dell’Ucraina ha soffocato le spedizioni di uno dei principali esportatori mondiali.

La Spagna ha registrato temperature insolite per giugno di oltre 40 gradi Celsius (104 gradi Fahrenheit) per la seconda volta in un mese. Somalia, Etiopia e Cile sono a livelli di aridità da record e la California è avvolta da un caldo anomalo che sta facendo razionare l’acqua.

Un grafico elaborato da Ispi può ben sintetizzare l’apice di allerta acqua raggiunto in questi anni: misura la quota percentuale di superficie terrestre colpita da siccità estrema

% di superficie terrestre colpita da aridità % di superficie terrestre colpita da aridità

Si innalza, quindi, il livello di preoccupazione, con le rese mondiali di materie prime agricole che rischiano di cadere a picco: grano -6%, riso -3% e mais -7%.

L’Italia, e il mondo, sono in bilico e il razionamento dell’acqua, anche nel nostro Paese, potrebbe non bastare.

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