Niente più contanti? In 2.800 Comuni il bancomat non esiste più

Giorgia Bonamoneta

25/10/2021

25/10/2021 - 23:07

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Sempre meno contanti in circolazione, ma in 2.800 comuni non è una scelta. I bancomat e le banche diminuiscono, così come la forza d’acquisto. Ecco i motivi.

Niente più contanti? In 2.800 Comuni il bancomat non esiste più

In tutto il mondo si prova a raggiungere l’obiettivo zero contanti (limitando per esempio la soglia dei pagamenti), ma nel caso dei 2.800 piccoli comuni d’Italia non è la spinta tecnologica la motivazione dietro la scomparsa dei bancomat.

Dopo la sparizione delle banche dai piccoli centri abitati, anche i bancomat iniziano una lenta discesa verso il loro ritiro. Il dramma per i piccoli comuni, magari in zone montuose, è la mancanza di metodi di pagamenti diversi. Vuoi per l’età media più alta dei cittadini, vuoi per il pessimo servizio internet che copre le zone, in questi comuni si usa solamente il contante.

E cosa succede se sparisce il metodo di ritiro? Nel momento in cui un bancomat viene rottamato o si trova “fuori servizio”, gli abitanti del piccolo comune di turno sono costretti a recarsi nei paesi vicini e percorrendo anche decine di km. L’allarme è: niente più contanti, niente più economia locale.

Sempre meno contanti: cosa accade nei piccoli comuni italiani?

In queste ore sono molto discussi i dati analizzati dalla Banca d’Italia che hanno riscontrato l’assenza di bancomat per il prelievo automatico in ben 2.800 piccoli comuni italiani.

Un esempio riportato riguarda il caso di Nocera Umbra, un piccolo comune medievale in provincia di Perugia, in Umbria, che conta 5.600 abitanti, ma che ha un solo bancomat funzionante. Se questo è fuori servizio o ha esaurito i fondi, per poter ritirare i cittadini sono costretti a fare 30 km in auto per arrivare a un altro piccolo paese con altrettanti pochi bancomat, cioè due ATM a rischio chiusura. E a quel punto?

L’esempio, reale, è indicativo di una situazione più favorevole della norma, che invece prevede l’assenza anche di quel singolo bancomat funzionante. L’alternativa è spostarsi in un altro comune, visto che moltissime delle attività locali, piccole o artigianali, non prevedono un pagamento con carta, ma solo in contanti.

Enrico Simonetti, segretario regionale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) ha sottolineato il costante calo della presenza di bancomat: “Cinque anni fa, in Umbria, si contavano 730 bancomat, ossia il 20% circa in più rispetto a oggi. E le filiali sono diminuite ancora di più”.

Contante: i dati della Banca d’Italia su bancomat e ATM

La tendenza italiana sull’uso dei contati è in ribasso, ma non a livello regionale, dove si presentano zone di maggior utilizzo. Secondo i dati analizzati dalla Banca d’Italia e rielaborati dal sindacato Uilca (lavoratori delle imprese operanti nel settore bancario) dal 2016 al 2020 gli ATM sono diminuiti del 6,9%, passando da 36.754 a 34.204 unità.

Gli ATM o bancomat si trovano spesso in sostituzione di una banca con personale. Nello stesso periodo analizzato (2016-2020) la presenza di filiali è scesa del 19,1%, passando da 29.039 a 23.480.

Interessante invece notare l’aumento di ATM e bancomat in centri commerciali e altri luoghi, che diventano essenziali per poter svolgere le attività quotidiane, come la spesa e altre tipologie di acquisti, in assenza di un metodo più comodo di pagamento nei piccoli comuni.

Meno contanti, meno acquisti: il problema sociale dell’assenza di bancomat

Il vero fenomeno da inquadrare, come conseguenza della perdita di filiali e sportelli bancari, è il potere d’acquisto degli abitanti nei piccoli comuni (circa 2.800) citati dall’indagine. Si tratta di un 9,2% in meno rispetto al 2016, un dato destinato a crescere.

Bisogna domandarsi quali sono i danni che una piccola comunità, che vive di spese quotidiane, negozi artigianali e locali, subisce nel momento in cui inizia a scarseggiare o mancare del tutto il contante.

Secondo Enrico Simonetti di Fabi non “si possa solo ragionare in termini di redditività”, ma bisogna anche rendersi conto dell’impatto economico e sociale nel locale.

La difficoltà maggiora la incontrano soprattutto gli anziani, che senza poter accedere a un prelievo e senza potersi spostare in autonomia smettono di avere un potere d’acquisto e quindi un impatto positivo nel locale.

Senza contare, per dare un ultimo sguardo ai problemi dei piccoli comuni, che non si può neanche pensare di eliminare i contanti in cambio di un utilizzo maggiore dei pagamenti digitali perché richiedono un sistema di connessione internet o copertura telefonica che oggi manca.

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