Mutuo o prestito: differenze e quale scegliere

Stefano Tempera - Antonella Ciaccia

24/06/2022

24/06/2022 - 16:48

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Mutuo o prestito, quale soluzione scegliere se si necessita di una somma di denaro? Le differenze trovano fondamento nelle motivazione per la quale viene richiesto il finanziamento. Vediamo quali.

Mutuo o prestito: differenze e quale scegliere

Il mercato creditizio propone varie soluzioni per chi ha la necessità di richiedere una somma di denaro. Per ogni specifica esigenza è importante riconoscere la forma di finanziamento più adatta alle proprie esigenze.

Nella scelta tra la richiesta di un mutuo o un prestito si rilevano delle differenze che consistono soprattutto nella motivazione per la quale viene richiesto il finanziamento.

Il linea generale il mutuo è la forma più utilizzata per l’acquisto di una casa mentre il prestito viene prevalentemente richiesto per le spese accessorie e minori che si vorranno affrontare ad esempio per lavori di manutenzione o anche semplicemente per l’acquisto dell’arredo.

In questa guida vedremo le differenze tra mutuo e prestito e valuteremo quale scegliere in base alle circostanze e alla convenienza.

Mutuo o prestito: punti in comune

Prima di scegliere quale sia la soluzione migliore tra mutuo e prestito è fondamentale conoscere le differenze tra i due tipi di finanziamento per avere una panoramica completa sull’argomento.

Il mutuo e il prestito hanno in comune il fatto che entrambi sono dei contratti dove sono coinvolti due soggetti, creditore e debitore: l’istituto di credito rilascia una somma di denaro al richiedente, il quale si impegna a restituirla, maggiorata di una quota di interessi, tramite rate periodiche entro un certo limite di tempo secondo un piano di ammortamento chiaro e definito.

Un altro punto in comune tra mutuo e prestito è la verifica da parte dell’istituto bancario circa l’affidabilità creditizia che deve avere il richiedente per ottenere il finanziamento.

Indipendentemente dal tipo di contratto, l’istituto di credito deciderà se concedere o meno il credito in base alle informazioni che si possono ottenere tramite società private, come ad esempio Crif, che registra in una banca dati eventuali ritardi di pagamento di rate di prestiti avuti in passato.

Tuttavia, nel caso di richiesta di un mutuo i controlli dell’istituto erogante sono più approfonditi rispetto a chi richiede un piccolo prestito al consumo. Ad esempio, il controllo della Centrale Rischi, gestita dalla Banca d’Italia, non viene richiesta per finanziamenti di importo contenuto.

Mutuo o prestito: quale scegliere

Come abbiamo già visto in altre guide, quando si acquista un immobile è più opportuno optare per un mutuo ipotecario, che come dice lo stesso termine è garantito da un’ipoteca che assicura il finanziamento con un bene immobiliare e permette di ottenere un finanziamento a tassi più vantaggiosi rispetto a un prestito senza garanzia ipotecaria.

Il mutuo immobiliare è la soluzione più diffusa anche grazie alla maggiore flessibilità di durata, estendibile fino a 40 anni, e alla possibilità di chiedere importi molto elevati, solitamente fino all’80% del prezzo dell’acquisto della casa e in qualche caso fino al 100%.

Il prestito è più diffuso quando si ha l’esigenza di chiedere importi minori e scadenze limitate. Nel caso di mutuo chirografario, il valore massimo può arrivare a 75.000 euro e la durata dell’ammortamento non supera i 10 anni.

Il prestito può essere personale, che può essere utilizzato per qualunque finalità ed esigenza del richiedente o finalizzato, il cui importo viene direttamente destinato al produttore di un bene o di un servizio, come nel caso dell’acquisto di un’automobile.

Mutuo o prestito: differenze

Vediamo di seguito quali sono le differenze più importanti tra mutuo e prestito:

  • ipoteca: nel caso del mutuo per l’acquisto di un immobile, a differenza di un prestito o di un mutuo chirografario, viene accesa un’ipoteca a favore della banca e a ufficializzare il contratto interviene la figura del notaio;
  • tasso di interesse: la banca che eroga il mutuo o prestito applicherà un tasso di interesse sul quale calcolare la rata e stabilire le modalità di rimborso. Il tasso del mutuo può essere fisso o variabile, ma può anche prevedere altre clausole che possono modificare ogni singola rata, come il mutuo variabile con Cap. Solitamente invece, per quanto riguarda i prestiti, il tasso è fisso e prestabilito nella fase del contratto. Il vantaggio principale del mutuo è che il tasso è decisamente più basso rispetto al prestito personale o alla cessione del quinto;
  • tempi di risposta: nel caso di richiesta di un mutuo, l’istituto di credito è obbligato a effettuare una serie di controlli sul richiedente non sempre necessari per la concessione di prestiti di basso importo. Per questo motivo, l’iter della pratica di mutuo è più lungo. Inoltre, dovendo organizzare l’uscita di un perito della banca che ha il compito di stimare il valore dell’immobile, i tempi per l’accettazione definitiva del mutuo sono ben più lunghi rispetto all’ottenimento di un prestito. Tempistica che si allunga ulteriormente se consideriamo la parte del notaio che dovrà redigere l’atto di mutuo e verificare che sull’immobile non siano presenti vincoli e gravami come ipoteche e pignoramenti. La domanda di un prestito può anche avere una risposta immediata. Gli istituti e le finanziarie che hanno la facoltà di erogare direttamente il prestito possono concedere l’importo richiesto in meno di 24 ore;
  • durata del finanziamento: la scadenza del rimborso è un’altra caratteristica che rende il mutuo e il prestito differenti. Nel caso di prestiti chirografari, che non prevedono un’ipoteca, compresa la cessione del quinto, hanno un limite di durata di 10 anni e possono partire anche da un piano di ammortamento di 6 mesi. Al contrario, il mutuo ipotecario ha la caratteristica di avere una durata minima di 5 anni e una scadenza che può raggiungere addirittura 40 anni;
  • importo: il capitale richiesto è l’elemento chiave che permette di valutare con esattezza la convenienza tra i due finanziamenti. Al di sotto di una certa cifra, il prestito, con il vantaggio che non richiede costi come l’onorario del notaio e l’iscrizione ipotecaria, è probabilmente più conveniente. Per importi più elevati, invece, nonostante il mutuo abbia delle spese iniziali più rilevanti, ma con un tasso di interesse più basso, risulta essere spesso la soluzione migliore;
  • costi: le spese iniziali da sostenere per l’accensione di un mutuo e di un prestito sono l’istruttoria della pratica a favore dell’istituto erogante e, se il finanziamento ha una durata superiore ai 18 mesi, l’imposta sostitutiva che può essere ordinaria, pari al 2% dell’importo erogato o dello 0,25% se agevolata, come nel caso di acquisto prima casa. In genere il mutuo prevede dei costi aggiuntivi rispetto al prestito, quali la perizia sull’immobile da parte di un tecnico di fiducia della banca, e l’onorario del notaio per la sottoscrizione del contratto di mutuo;
  • vantaggi fiscali: chi sottoscrive un mutuo per l’acquisto della prima casa può beneficiare delle agevolazioni fiscali che prevedono la detrazione degli interessi passivi che si pagano annualmente alla banca. Al contrario, il prestito non beneficia di alcun vantaggio fiscale, come nel caso del mutuo per acquisto seconda casa.

Mutuo o prestito: conclusioni

Possiamo concludere quindi che mutuo e prestito sono due tipi di finanziamento molto differenti e per ogni situazione è giusto individuare la giusta soluzione, facendo un dovuto confronto sul costo totale dell’operazione, a partire dal Taeg, che meglio aiuta a comprendere i costi complessivi del mutuo e del prestito e verificando se le maggiori spese iniziali quando si accende un mutuo si compensano con il tasso di interesse più basso.

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