Modello F24: come si compila? Guida pratica con istruzioni

Nadia Pascale

08/01/2024

29/01/2024 - 14:53

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Il modello F24 è il più utilizzato per il pagamento di imposte, tasse, sanzioni. Vediamo come si compila e quando si usa il modulo F24. Esistono diverse tipologie d F24: come scegliere?

Modello F24: come si compila? Guida pratica con istruzioni

In questa pratica guida vediamo come si compila il modello F24 per il pagamento di imposte, tasse, sanzioni. Esistono diversi modelli F24 da scegliere in base alle esigenze e nella guida si impara a scegliere quello giusto per ogni tipologia di versamento.

Il Modello F24 dell’Agenzia delle Entrate è usato da tutti i contribuenti in quanto strumento utilizzato per la maggior parte dei pagamenti di imposte, tasse, contributi e sanzioni.

Il particolare vantaggio è rappresentato dalla possibilità di utilizzare i crediti in compensazione. Il modello si compone di diverse sezioni, ad ognuna di esse corrisponde una diversa categoria di versamenti e per ogni tributo/sanzione o compensazione deve essere inserito il corretto codice tributo.

Ecco quindi cos’è e le istruzioni su come compilare il modello F24.

Compilazione Modello F24: cos’è il modello F24?

Che cosa è il modello F24? Si tratta di un modello conforme da usare per pagare imposte e contributi.
Può essere utilizzato da tutti i contribuenti, nel caso di titolari di partita Iva vige l’obbligo del pagamento telematico. La compilazione appare particolarmente semplice e intuitiva anche grazie alle guide messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Oltre al modello ordinario sono disponibili anche il modello F24 “unificato” o semplificato e il modello Elide, il primo permette ai contribuenti di effettuare in un’unica soluzione il pagamento degli importi dovuti, compensando i versamenti con eventuali crediti maturati. Vediamo a breve come fare.

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Come si compila il Modello F24 e per quali imposte utilizzarlo

Il Modello F24 è disponibile presso banche, agenzie di riscossione e uffici postali, ma si può scaricare una versione in pdf direttamente dal sito dell’Agenzia delle entrate.

Il modello F24 è necessario per pagare la maggior parte imposte e dei contributi:

  • imposte sui redditi (Irpef, Ires);
  • ritenute sui redditi da lavoro e sui redditi da capitale;
  • IVA;
  • imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dell’Irap e dell’IVA;
  • imposta sostitutiva sulle vendite immobiliari;
  • altre imposte sostitutive (sono sostitutive di redditi, imposta sugli intrattenimenti, imposta sulle scommesse e giochi, eccetera);
  • Irap;
  • addizionale regionale e comunale all’Irpef;
  • accise, imposta di consumo e di fabbricazione;
  • contributi e premi Inps, Inail, Enpals, Inpgi;
  • diritti camerali;
  • interessi;
  • IMU;
  • Tarsu/Tari, Tosap/Cosap: per quei comuni che hanno stipulato un’apposita convenzione con l’Agenzia delle Entrate (l’elenco completo è consultabile presso i concessionari, le banche, gli uffici postali e sul sito dell’Agenzia delle Entrate), nel modello F24 nello spazio “codice ente/codice comune” deve essere riportato il codice catastale del comune dove sono ubicati gli immobili oppure sono situati le aree e gli spazi occupati;
  • canoni di locazione Inpdap sulla base delle comunicazioni specificatamente trasmesse agli affittuari;
  • alcune tipologie di proventi derivanti dall’utilizzo dei beni di Demanio e di Patrimonio dello Stato sulla base delle comunicazioni specificatamente trasmesse agli utilizzatori;
  • sanzioni.

Con questo modello vanno inoltre versate tutte le somme (compresi interessi e sanzioni) dovute in caso di:

  • autoliquidazione da dichiarazioni;
  • ravvedimento;
  • controllo automatizzato e documentale della dichiarazione;
  • avviso di accertamento (in caso di omessa impugnazione);
  • avviso di irrogazione di sanzioni;
  • istituti conciliativi di avvisi di accertamento e irrogazione di sanzioni (accertamento con adesione, conciliazione giudiziale).

Modello F24 Semplificato

Il modello F24 Semplificato nasce con l’idea di agevolare i contribuenti che devono pagare e compensare le imposte erariali, regionali e degli enti locali, comprese l’IMU presso gli sportelli degli agenti della riscossione, delle banche convenzionate e degli uffici postali.

Il modello F24 Semplificato è composto da una sola facciata che contiene due distinte di pagamento: la parte superiore è la copia per chi effettua il versamento, la parte inferiore è la copia per la banca, l’ufficio postale o l’agente della riscossione.

Nella sezione «motivo del pagamento» il contribuente deve indicare il destinatario
del versamento: “ER” (erario) o “RG” (regione) o “EL” (ente locale), mentre nelle colonne successive deve essere indicato il codice tributo.

Mod. F24 semplificato
Mod. F24 semplificato

Altri modelli F24

Oltre al modello F24, ordinario e semplificato, è disponibile il modello F24 Elide, la sigla Elide indica «Elementi Identificativi». Questo particolare modello deve essere utilizzato per i versamenti che non possono essere effettuati con il modello ordinario o semplificato in quanto devono essere aggiunte informazioni non collocabili in tali modelli. Si usa, ad esempio, per il versamento di alcuni contributi Inps. Non può essere utilizzato per i pagamenti in compensazione.
Anche questo modello è diviso in tre sezioni:

Guida alla compilazione del modello F24

Come si compila il modello F24? Ecco nel dettaglio come fare.
Il modello F24 è diviso in sezioni:

  • per Irpef, Ires e IVA bisogna fare riferimento alla sezione “ Erario ”;
  • per le imposte regionali (Irap e addizionale regionale all’Irpef) si utilizza la specifica sezione “ Regioni ”;
  • per le imposte comunali (addizionale comunale, IMU, Tarsu/Tari e Tosap/Cosap) la sezione “ IMU e altri tributi locali ”.

I campi principali sono quelli relativi a:

  • Contribuente;
  • Coobbligato: da inserire solo nei casi richiesti, cioè adempimento per altri. In questo caso si inserisce il codice fiscale dell’erede, genitore, tutore o curatore fallimentare con il relativo codice identificativo;
  • Codici tributo: identificano l’imposta da pagare;
  • Anno/periodo di riferimento: indica l’anno di imposta al quale si riferisce l’imposta da pagare e va riportato nel formato a 4 cifre (ad esempio, per la scadenza del saldo Irpef da versare a giugno 2010 va indicato l’anno d’imposta 2009). I contribuenti il cui periodo d’imposta non coincide con l’anno solare devono barrare l’apposita casella posta nella sezione “ Contribuente ” e indicare nella colonna “ anno di riferimento ” il primo dei due anni solari interessati;
  • Regioni: per le imposte regionali, oltre al codice tributo e all’anno di riferimento andrà indicato il codice della regione per la quale si effettua il versamento.
  • IMU e altri tributi locali: per l’addizionale comunale all’Irpef, oltre al codice tributo e all’anno di riferimento, qualora si riferisca a versamenti relativi a comuni delle regioni Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e di Bolzano andranno utilizzati gli specifici “codici enti”. Per i versamenti relativi ai restanti comuni andrà utilizzato il residuale “codice ente” 99. Per l’IMU, invece, il codice ente locale da riportare sul modello è quello catastale che contraddistingue il comune destinatario del versamento.

In caso di dubbi sui codici si può visitare il sito dell’Agenzia delle Entrate troverete le tabelle coi codici aggiornati.

Come indicare le somme dovute nell’F24

Nel completare la compilazione si deve ricordare che le cifre vanno sempre indicate con le ultime due cifre decimali, anche se sono due zeri. Se dovete indicare 80 euro, si scrive 80,00.

In presenza di più cifre decimali si arrotonda la seconda cifra decimale con il seguente criterio:

  • se la terza cifra è uguale o superiore a 5, l’arrotondamento al centesimo va effettuato per eccesso (euro 74,955 arrotondato diventa 74,96);
  • se la terza cifra è inferiore a 5, l’arrotondamento va effettuato per difetto (euro 74,952 arrotondato diventa euro 74,95).

La compensazione nel modello F24

L’istituto della compensazione permette a tutti i contribuenti, titolari di partita IVA o meno, di compensare il versamento dei tributi d’imposta con eventuali crediti maturati. In linea generale tutte le imposte pagabili con il modello F24 sono a loro volta compensabili.

Esistono due forme di compensazione:

  • verticale, ovvero utilizzo di crediti per pagare debiti dello stesso tipo d’imposta (Irpef, Ires, Iva e Irap), ma riferibili a differenti esercizi (ad esempio si utilizza un credito Irpef relativo all’anno d’imposta del 2021 per pagare gli acconti dovuti per l’anno d’imposta 2022);
  • orizzontale, utilizzo di crediti per pagare debiti di qualunque tipo (ad esempio si utilizza un credito Irap o Ires per pagare contributi previdenziali).

C’è un limite all’utilizzo dei crediti a compensazione e alle richieste dei rimborsi in conto fiscale. In base al comma 72 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2022

a decorrere dal 1° gennaio 2022, il limite previsto dall’articolo 34, comma 1, primo periodo, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, è elevato a 2 milioni di euro

In precedenza il limite era più basso. In realtà prima con il decreto Rilancio e poi con il decreto Sostegni bis già nel 2020 e 2021 il limite era di 2 milioni di euro, ma solo con la legge di bilancio 2022, tale limite è diventato strutturale.

Come e dove pagare il modello F24

Per i titolari di partita IVA c’è l’obbligo di pagamento telematico, che può essere effettuato anche tramite intermediari.
I contribuenti senza partita Iva possono effettuare il pagamento del modello F24 presso gli sportelli di qualunque agenzia di riscossione, banca convenzionata o ufficio postale. Resta in ogni caso possibile pagare online, anche avvalendosi del servizio dell’Agenzia delle Entrate.

Il versamento può essere effettuato in contanti o con i seguenti sistemi:

  • presso le banche si possono utilizzare assegni bancari e circolari;
  • presso gli agenti della riscossione sono ammessi assegni bancari e circolari e/o vaglia cambiari;
  • presso gli sportelli bancari e degli agenti della riscossione dotati di terminali elettronici per pagamenti con carta Pago Bancomat;
  • presso gli uffici postali con assegni postali, assegni bancari su piazza, assegni circolari, vaglia postali, carta Postamat.

Quanto costa pagare F24 dal tabaccaio e in posta

Quando il modello F24 è pronto non resta che effettuare il pagamento, è possibile pagare in diversi punti, tra questi vi sono il tabaccaio e il classico ufficio postale. Naturalmente, si tratta di servizi che prevedono il pagamento di una commissione che va ad aggiungersi all’importo dovuto e risultante dal modello F24.

Pagare F24 presso il tabaccaio (deve essere abilitato al servizio) prevede una commissione di 2,50 €. La stessa commissione viene applicata se il pagamento è effettuato presso un ufficio Postale. Si può pagare presso Poste Italiane e dal tabaccaio anche in contanti. Ricordiamo anche che Poste Italiane e la maggior parte delle banche mettono a disposizione il servizio per il pagamento del modello F24 online attraverso l’home banking.

Errori da non commettere nella compilazione del modello F24

Quando si tratta di pagamenti bisogna prestare la massima attenzione, si rischia altrimenti di ritrovarsi a pagare somme più elevate del dovuto.

Ecco i principali errori riscontrati nella compilazione dei modelli F24 a cui prestare attenzione:

  • codice tributo, ad esempio indicare una cifra sbagliata o invertirla potrebbe portare al versamento di un’imposta non dovuta e quindi mancato adempimento a quella che realmente doveva essere pagata;
  • periodo di riferimento dell’imposta da versare, come nel caso di indicazione dell’anno di effettuazione del versamento invece dell’anno di imposta a cui il versamento si riferisce;
  • codice regione in corrispondenza dell’imposta regionale;
  • codice fiscale.

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