Il vero miracolo Atalanta: la sua rosa vale dieci volte il monte stipendi

Alessandro Cipolla

18 Febbraio 2020 - 12:57

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L’Atalanta continua a stupire tutti sul campo ma non solo: a fronte di un monte stipendi molto contenuto, gli orobici possono contare su bilanci in attivo e un valore complessivo della rosa in continua crescita senza contare gli incassi della Champions.

Il vero miracolo Atalanta: la sua rosa vale dieci volte il monte stipendi

C’è una squadra nella nostra Serie A a cui tutto sembrerebbe uscire facile: l’Atalanta. Ottimi risultati sul campo, uno stadio quasi ultimato, tetto stipendi contenuto, bilanci in attivo e un valore complessivo della rosa in continua crescita.

Merito senza dubbio di mister Gian Piero Gasperini, che a Bergamo sembrerebbe aver trovato la sua dimensione ideale, ma anche della dirigenza a partire dal presidente Antonio Percassi che, dopo essere stato da ragazzo un arcigno difensore proprio della Dea, nel 2010 è tornato alla guida dei nerazzurri dopo aver fatto nel frattempo i soldi grazie alla holding Odissea Srl.

Una macchina apparentemente perfetta quella dell’Atalanta, che al suo esordio in Champions League è riuscita a ottenere anche uno storico - e remunerativo - passaggio agli ottavi di finale dove adesso se la vedrà con il Valencia.

Risultati questi arrivati andando nella direzione opposta dei principali club nostrani: monte ingaggi da provinciale nonostante la presenza in rosa di autentici top player, valorizzazione dei propri giocatori specie dei giovani e soprattutto una precisa idea tecnico-tattica su cui fondare il proprio gioco in mezzo al campo.

Gli stipendi dell’Atalanta

Rifiutate le sirene capitoline sponda giallorossa, Gian Piero Gasperini ormai è pronto a diventare una sorta di Alex Ferguson dell’Atalanta con la sua squadra che ormai è una splendida realtà del panorama calcistico non soltanto nostrano, ma anche europeo.

Con la sicurezza di una continuità in panchina, il mister insieme al sempre abile direttore sportivo Gabriele Zamagna negli ultimi anni ha potuto con cura scegliere le pedine che riteneva più adatte al proprio gioco.

Altro aspetto che da sempre ha contraddistinto la filosofia degli orobici è quello di puntare molto sul proprio settore giovanile, storicamente uno dei più floridi in Italia e autentico serbatoio per la prima squadra.

Oltre che per il Gasp i giovani talenti del vivaio sono una risorsa anche per le casse della società, visti i tanti ragazzi venduti di recente a peso d’oro come i vari Mattia Caldara (ora tornato), Franck Kessié e Roberto Gagliardini.

A inizio stagione, quindi non considerando il calciomercato di gennaio, l’Atalanta stando a un report della Gazzetta dello Sport aveva un monte stipendi complessivo per quanto riguarda i calciatori pari a 36 milioni con Zapata, Muriel e Gomez i più pagati con 1,8 milioni annui a testa.

Giusto per fare qualche esempio il Milan ha un monte ingaggi di 115 milioni, il Torino di 54 milioni, il Bologna di 41 milioni e il Genoa di 40 milioni. Guardando l’attuale classifica e quella dello scorso campionato, appare evidente l’incredibile oculatezza della società nerazzurra.

Il valore della rosa

Se per quanto riguarda il monte stipendi l’Atalanta è quasi a livello delle squadre che lottano per la salvezza, il Lecce giusto per dire spende 32 milioni, il valore della rosa di quest’anno della Dea invece è di alto livello.

Secondo il sito specializzato Transfermarkt al momento i 22 giocatori a disposizione di mister Gasperini avrebbero un valore totale di 297,60 milioni, quasi ai livelli della Lazio (326,45 milioni) che però in rosa annovera 29 giocatori.

Il giocatore dell’Atalanta con il più alto valore di mercato è Duvan Zapata con 45 milioni, seguito da Marten de Roon con 24 milioni. C’è da dire comunque che le stime di Transfermarkt sono oggettive e non legate ai sussulti del mercato.

In teoria infatti un giocatore come Robin Gosens, autore finora a 25 anni di una stagione straordinaria, l’Atalanta lo venderebbe a una cifra ben maggiore dei 18 milioni indicati dal sito specializzato come il valore di mercato dell’esterno.

Resta il fatto a prescindere che i nerazzurri, spendendo per gli ingaggi meno di squadre come Torino o Bologna, alla fine possono contare un parco giocatori di maggior valore visto che il totale dei granata è di 194,05 milioni e quello dei felsinei di 130,13 milioni.

Bilanci in attivo

A completare il quadro quasi idilliaco del mondo Atalanta ci sono poi altri fattori. Nell’estate 2017 Percassi ha comprato dal Comune lo stadio Atleti Azzurri d’Italia per 8,6 milioni, iniziando poi un restyling che per quello che ora si chiama Gewiss Stadium è in fase di ultimazione.

Per quanto riguarda i bilanci, l’ultimo reso noto ovvero quello chiuso al 31 dicembre 2018 ha fatto registrare un utile netto di 24,4 milioni, grazie all’allora partecipazione all’Europa League e alle solite abili operazioni di mercato.

Anche nei due precedenti bilanci pubblicati la musica è sempre stata simile, tanto che si è calcolato come l’Atalanta dal 2016 al 2018 abbia avuto in totali utili complessivi superiori ai 50 milioni.

Grazie alla partecipazione in Champions League, ci si aspetta un attivo anche nel bilancio 2019 considerando che al momento grazie all’Europa gli orobici si sono già assicurati la bellezza di circa 40 milioni in attesa dell’esito della sfida contro il Valencia.

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