Mercosur pensa al suo rilancio e punta ad un accordo con l’UE

Rosy Merola

21 Dicembre 2015 - 18:10

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Un vertice tra gli Stati membri del Mercosur per far ripartire il processo di integrazione e intrecciare nuovi rapporti internazionali anche con l’UE.

Mercosur  pensa al suo rilancio e punta ad un accordo con l’UE

In un clima non proprio disteso – tra i recenti cambi al vertice di alcuni governi e la crisi economica che attanaglia sempre più il Sud America –, i rappresentanti degli Stati membri del Mercosur (Mercado Comun del Sur, ossia il Mercato Comune del Sud) si sono riuniti ad Asuncion, capitale del Paraguay. L’obiettivo principale della 49esima riunione ordinaria del Consiglio dei ministri del Mercato comune (CMC) è quello di individuare nuove strade per fare ripartire il processo di integrazione regionale, ormai in fase di stallo.

Oltre a ciò, diversi sono i nodi da sciogliere da parte dei presenti. Innanzitutto, ci sono le questioni interne. Preoccupa la situazione economica ed istituzionale del Venezuela, la crisi che sta attraversando il Brasile. Inoltre, si darà anche il benvenuto al nuovo presidente dell’Argentina, Mauricio Macri. Tuttavia, il vertice servirà anche per valutare le eventuali misure da adottare al fine di rilanciare il Mercosur sul piano internazionale. A tal proposito, sul tavolo delle trattative, anche l’accordo di libero scambio con l’Ue.

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Ed è proprio l’Argentina la spina nel fianco del Venezuela. Il ministro degli Esteri, Susana Malcorra ha fatto sapere che – durante il summit – ha intenzione di sollevare la questione concernente il rispetto dei diritti umanitari in Venezuela, anche se non ha intenzione di fare appello alla clausola democratica contenuta nel trattato del Mercosur, visto il normale svolgimento delle recenti elezioni venezuelane. Prima di ciò, Macri aveva fatto sapere che avrebbe chiesto la sospensione del paese guidato dal presidente Nicolas Maduro dal Mercato comune del Sud.

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Sarà per questo, forse, che il Venezuela sta valutando soluzioni alternative. Infatti, stando a quanto riportato dal quotidiano “El Universal”, il ministro degli Esteri venezuelano, Delcy Rodriguez, ha sottolineato che il governo sta pensando alla formazione di una zona economica complementare con i paesi dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), la Comunità dei Caraibi (Caricom), e il gruppo integrato dei paesi BRICS, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. In particolare, in merito al Mercosur, il ministro Rodriguez ha sostenuto che bisogna smettere di focalizzarsi su come far progredire e articolare il Mercato comune. Questo anche sulla base del difficile momento che sta attraversando l’economia globale.

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America Latina, il Mercosur e l’accordo di libero scambio con l’Ue
Con il nuovo anno, il Mercosur si auspica che possano riprendere i negoziati relativi ad un accordo di libero scambio con l’Unione Europea. Secondo quanto affermato dal ministro degli Esteri del Paraguay, Eladio Loizaga, il blocco economico sudamericano avrebbe già presentato all’Ue la sua proposta. Adesso, bisognerà attendere la replica europea. «Siamo in attesa della comunicazione della data in cui saranno presentate le rispettive offerte e siamo fiduciosi che ciò potrebbe avvenire nel primo trimestre del prossimo anno», ha puntualizzato Loizaga.

MERCOSUR, cos’è?
Il Mercosur è un’area di libero scambio in cui, i paesi che vi aderiscono, di comune accordo hanno deciso l’abbattimento dei dazi e le restrizioni quantitative agli scambi commerciali all’interno di tale blocco. La politica commerciale nei confronti dei paesi terzi, invece, resta di competenza dei singoli paesi aderenti. Un percorso, quello del Mercado Comun del Sud, che è iniziato nel 1991 – con la firma del Trattato di Asuncíon da parte dei paesi fondatori (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay ) – ed è entrato in azione nel 1995, dopo la stipula del Protocollo di Ouro Preto.

Un progetto che, nel corso degli anni, ha portato alla firma di un accordo con la Comunità andina (nel 1998) per la realizzazione di un’altra zona di libero scambio commerciale, e un altro con l’Associazione latinoamericana di integrazione (ALADI, nel 2004), per favorire l’accesso dei suoi membri. Situazione a cui si è assistito nel 2006, con l’ingresso di Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, quali Stati associati. Più problematica, invece, è stata l’adesione del Venezuela che, presentata la propria candidatura nel 2005, non è riuscito ad ottenere il beneplacito necessario per portare a termine l’iter procedurale d’ingresso. Nello specifico, a porre un freno all’accesso del Venezuela nel Mercosur fu, all’epoca, la mancata firma del Paraguay. A seguito di ciò, il paese di Simon Bolivar ha dovuto attendere il 2012 per concludere la procedura e diventare il quinto Stato membro.

In sintesi, i paesi fondatori del Mercosur – nel loro disegno di creare un’area di libero scambio sudamericano – si sono ispirati al vecchio MEC (Mercato Europeo Comune). Tuttavia, per riuscire a realizzare ciò, occorrerebbe superare la forte eterogeneità strutturale esistente fra gli Stati membri e la mancanza di una politica unitaria. Probabilmente solo attraverso un processo di integrazione dei paesi dell’area, l’America Latina potrebbe volgere a suo favore gli effetti della globalizzazione, piuttosto che subirli. Uno scenario che, stando ai rapporti attuali tra le parti interessate, rimane un lontano miraggio.

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