I mercati oggi tentano il recupero, ma la Cina va in rosso

Violetta Silvestri

21/05/2021

25/10/2022 - 11:58

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I mercati cercano di scrollarsi di dosso i timori inflazionistici, ma restano guidati dall’incertezza. C’è il recupero, anche se la Cina scambia in rosso su nuovi timori economici. Che succede oggi?

I mercati oggi tentano il recupero, ma la Cina va in rosso

Mercati oggi: azioni asiatiche a due velocità, dopo un rimbalzo di Wall Street nella notte, con gli investitori che hanno soppesato la ripresa economica e la possibilità di una riduzione dello stimolo statunitense.

Le azioni aumentano in Giappone, ma scivolano in Cina e Hong Kong. I future europei e statunitensi scambiano moderatamente positivi dopo che l’S&P 500 è salito e il Nasdaq 100 ha superato la sua media di 50 giorni.

Un calo delle richieste di disoccupazione iniziali degli Stati Uniti ha riportato l’attenzione sulla ripresa economica, ma ci sono timori persistenti che le pressioni sui prezzi mettano in pericolo le condizioni finanziarie accomodanti.

Che succede oggi nei mercati?

Mercati in cerca di ottimismo: Asia doppia velocità

Negli scambi asiatici avanza solo il Giappone alle ore 8.00 circa italiane, con il Nikkei a +0,69% nonostante i segnali di preoccupazione provenienti dalla nuova ondata di contagi.

La Cina vira al ribasso. L’indice Shenzhen perde lo 0,58% e quello Shanghai va giù dello 0,42%. Il Dragone sconta una serie di incertezze sulla ripresa economica a pieno ritmo. Le autorità cinesi vorrebbero controllare i prezzi delle materie prime per evitare minacce al rilancio. Inoltre, si sono riaccese le tensioni con gli USA nelle questioni del Mar Cinese Meridionale.

Altrove, Hong Kong è in calo dello 0,03% e il Kospi della Corea del Sud dello 0,2%. Taiwan, invece, vede il rimbalzo: +1,62%, segno di una ripresa delle azioni tech.

In generale, i titoli tecnologici hanno guidato i guadagni, con i rendimenti del Tesoro che sono diminuiti in seguito a una lettura dell’attività economica degli Stati Uniti più debole del previsto.

Un ribasso dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio, ha anche minato la tesi di un’inflazione troppo elevata.

Materie prime prendono una pausa

I rendimenti del Tesoro hanno mantenuto una flessione. Una domanda più debole del previsto per un’asta di debito a 10 anni protetto dall’inflazione ha suggerito la fiducia nella narrativa della Federal Reserve secondo cui è improbabile che la recente accelerazione dell’inflazione possa essere sostenuta.

È proseguita una pausa nel boom delle materie prime. L’oro è al livello più alto in più di quattro mesi. Il suo preteso rivale virtuale, Bitcoin, si è stabilizzato dopo il crollo della criptovaluta questa settimana.

I prezzi del petrolio hanno recuperato leggermente dopo il forte calo giovedì, quando i diplomatici hanno affermato che sono stati compiuti progressi verso un accordo per revocare le sanzioni statunitensi contro l’Iran. Il dollaro resta debole.

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