Meno gas in Italia da Gazprom. E l’Eni spinge sul Gnl in Egitto

Violetta Silvestri

15/06/2022

16/06/2022 - 17:14

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I prezzi del gas tornano a salire e la situazione flussi, anche in Italia, si complica. Gazprom ha annunciato a Eni meno fornitura per oggi, mentre il colosso potrebbe spingere sul Gnl d’Egitto.

Meno gas in Italia da Gazprom. E l’Eni spinge sul Gnl in Egitto

Il prezzo del gas nel benchmark olandese, riferimento europeo, sale a 100 euro per megawattora oggi.

Il balzo della quotazione è frutto di diverse dinamiche: dalle riduzioni di gas annunciate da Gazprom ieri sul Nord Stream 1 e oggi sui flussi diretti a Eni fino alla notizia che l’hub nel golfo del Texas, dal quale parte il Gnl statunitense per l’Europa, è fermo.

Intanto, prosegue a gran ritmo la ricerca di nuovi partner europei, e italiani, per l’approvvigionamento del gas. L’Egitto è in primo piano, come dimostrano indiscrezioni su operazioni Eni.

Gazprom riduce il flusso di gas in Italia

Gazprom ha tagliato le forniture di gas all’Italia, ha dichiarato mercoledì il colosso petrolifero statale Eni, citando una comunicazione della compagnia russa.

La riduzione ammonta a circa il 15% del totale dei flussi dalla Russia all’Italia, ha affermato un portavoce del colosso energetico. Gazprom non ha fornito alcun motivo per la decisione.

Il gigante russo ha inoltre dichiarato martedì che sta riducendo del 40% i flussi attraverso il Nord Stream, un gasdotto chiave per le esportazioni in Europa, a causa di problemi tecnici nella sua stazione baltica, aggravando ulteriormente i problemi di approvvigionamento nel continente.

La notizia non deve preoccupare sulle forniture, secondo l’Ue. Tuttavia, i prezzi stanno salendo vista la volatilità dell’offerta del combustibile.

Eni: nuovi accordi con l’Egitto per il Gnl?

Un’altra notizia rimbalza oggi nel settore energetico: Eni è in trattative per aumentare le importazioni di gas dall’Egitto all’Italia e all’Europa, secondo indiscrezioni di Bloomberg.

Il colosso petrolifero italiano ha già un accordo con l’azienda energetica statale egiziana EGAS per aumentare i flussi di gas naturale liquefatto verso l’Europa di 3 miliardi di metri cubi all’anno.

La nuova - potenziale - intesa vedrebbe Eni ed Egitto aggiungere capacità di esportazione in Italia oltre tale livello entro i prossimi due anni.

I colloqui che coinvolgono l’Eni, controllata dallo Stato, arrivano nel mezzo di un ciclo di discussioni dei membri dell’Unione Europea con i produttori di gas di tutto il mondo.

Il blocco ha firmato un memorandum d’intesa con Egitto e Israele al Cairo, per un accordo sul gas israeliano liquefatto di passaggio negli impianti di lavorazione egiziani prima di essere spedito in Europa.

Occorre precisare, comunque, che il Cane a sei zampe non ha confermato novità in arrivo.

“Eni è impegnata nei diversi Paesi in cui opera a concordare ogni possibile quantità aggiuntiva di gas o Gnl che possa contribuire alla sicurezza energetica italiana ed europea”, ha affermato un portavoce della società. “Ma al momento non ci sono aggiornamenti rispetto a quanto già annunciato”, ha aggiunto.

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