Long Covid: cos’è, quanto dura e quali sono i sintomi e strascichi post infezione

Matteo Novelli

23/03/2021

23/03/2021 - 17:14

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Cos’è il Long Covid e quali sono i sintomi: ecco quanto dura il post infezione e perché alcuni soggetti riportano sintomi e strascichi anche dopo la guarigione.

Long Covid: cos’è, quanto dura e quali sono i sintomi e strascichi post infezione

Hai avuto il Covid ma stai ancora male? Porti ancora con te alcuni sintomi e strascichi dall’infezione? Potresti avere il Long Covid: si tratta di una manifestazione dei sintomi anche a guarigione avvenuta che può portare alcuni disturbi e segni tipici della malattia anche a tampone negativo (e che perdurano per diversi mesi).

In tanti ne soffrono ed essendo il Covid un virus “nuovo”, dagli effetti a lungo termine ancora in fase di studio, le domande sono divese. Moltissime persone che sono guarite dall’infezione accusano diversi strascichi e sintomi per diverso tempo, tanto che per alcuni potrebbero rivelarsi segnali utili a capire se si è stati infettati prima senza saperlo.

Niente di preoccupante o destinato a durare per sempre: per il momento ci si riferisce a questa sindrome con il nome di Long Covid ed esistono diversi tratti tipici che accomunano chi, a mesi di distanza, ne soffre ancora.

Cos’è il Long Covid: sintomi e strascichi post infezione

I sintomi del Long Covid sono diversi e possono perdurare per diverso tempo variando da persona a persona.

In primis si riporta una debolezza e spossatezza insistente e che perdura per diverso tempo: una debolezza, fatica eccessiva anche dietro piccoli sforzi, dolori muscolari, mal di testa.

Possono presentarsi anche insonnia e difficoltà a restare concentrati ma i sintomi variano molto a seconda del quadro clinico e dell’intensità con cui si è manifestata l’infezione originaria.

Post Covid o Long Covid: quali sono le differenze

È importante però distinguere tra post Covid e Long Covid: la fase post infezione è infatti comune a chiunque abbia manifestato sintomi importanti della malattia, con un quadro clinico complesso e che può aver riportato alcune conseguenze su diversi organi dovuto a uno stato iper-infiammatorio lungo e persistente.

In questo caso le complicazioni sono varie e richiedono un periodo di guarigione lungo e con un decorso clinico che necessità del monitoraggio di un medico specializzato nei problemi riscontrati dal paziente. Anche la depressione e lo stress post traumatico, dovuto a un decorso difficile dalla malattia o a un percorso clinico complicato, rientrano nel cosiddetto post Covid.

Il long Covid invece non richiede necessariamente l’assistenza di un medico specializzato, a volte bastano i consigli del medico di famiglia, e permette di di convivere anche a lungo con gli ultimi strascichi dell’infezione (come l’assenza di gusto e olfatto) senza particolari problemi.

Long Covid: i soggetti più a rischio

In Inghilterra il fenomeno del Long COVID sta destando sempre più attenzioni sia da parte della comunità scientifica che delle autorità pubbliche (che hanno stanziato ben 10 milioni di sterline per realizzare cliniche espressamente rivolte a pazienti affetti da Long Covid). Uno studio del Kings College di Londra (pubblicato lo scorso ottobre) ha preso in esame alcuni elementi in comune nei pazienti affetti da questa particolare patologia:

  • rientrare in un range d’età superiore ai 50 anni;
  • prevalenza del sesso femminile all’interno della fascia di età più giovane;
  • aver avuto più di cinque sintomi durante i primi sette giorni di infezione da COVID-19
  • soffrire d’asma;
  • obesità.

Long Covid: bisogna preoccuparsi?

Il Long Covid è ancora soggetto di studio ma la medicina sta già iniziando a cercare di capire come inquadrare i soggetti colpiti da questa particolare caratteristica che comporta per alcuni utenti un periodo molto più lungo per la guarigione (dovuto alla variabilità con cui i singoli individui espellono l’infezione dal proprio corpo nei giorni successivi alla negativizzazione).

Bisogna preoccuparsi? No: si tratta di sintomi e strascichi molto comuni e che tendono a sparire nel corso del tempo. Se avete dubbi o sintomi particolarmente insistenti vi invitiamo sempre a consultare il vostro medico che saprà meglio indirizzarvi verso esami specifichi o controlli di routine.

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