La Juventus ammette: con l’indagine è a rischio la continuità aziendale

Violetta Silvestri

4 Dicembre 2021 - 11:39

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La Juventus ancora protagonista, non per i risultati calcistici: la società ha ammesso quali sono i rischi con le indagini in corso, parlando di continuità aziendale non garantita. Quali scenari?

La Juventus ammette: con l’indagine è a rischio la continuità aziendale

Juventus: quanto può costare l’indagine sulle plusvalenze in corso nei confronti della società bianconera?

Lo scenario peggiore è delineato dalla stesso club in un documento ufficiale pubblicato come supplemento alle informazioni per la Consob: con sanzioni e condanne potrebbero verificarsi impatti negativi, anche significativi, sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’Emittente e del Gruppo.”

La Juventus rischia l’impossibilità di centrare l’aumento di capitale e, quindi, di compromettere la continuità aziendale: i dettagli della previsione.

Perché la Juve rischia la continuità aziendale

Le ipotesi sono tutte sul tavolo per la società bianconera, anche quelle peggiori che andrebbero direttamente a compromettere l’operazione di aumento di capitale da 400 milioni di euro in corso.

Lo ha ammesso la Juventus stessa in un documento aggiuntivo per la Consob. Chiamata alla totale trasparenza come quotata in Borsa, la società ha descritto una situazione estrema per la sua condizione finanziaria in caso di condanne e sanzioni a seguito dell’inchiesta.

Nello specifico, il passaggio cruciale è il seguente e si riferisce all’operazione di aumento di capitale:

“sussiste il rischio che i Garanti ritengano che i suddetti fatti (i.e. decreto di perquisizione e sequestro e indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino) configurino i presupposti per l’esercizio del diritto di recesso dall’impegno di garanzia in relazione all’Aumento di Capitale”

L’ipotesi, in sostanza, è che Goldman Sachs, Jp Morgan, Mediobanca e Unicredit, i garanti che si sono impegnati a sottoscrivere le azioni invendute, vengano meno alla promessa. Di conseguenza, “nel caso in cui nessuna Nuova Azione, al di fuori di quelle oggetto dell’Impegno di Sottoscrizione EXOR, fosse sottoscritta ad esito dell’Offerta in opzione e dell’eventuale offerta in Borsa dei diritti di opzione, il capitale dell’Emittente, tenuto conto dell’Impegno di Sottoscrizione EXOR, risulterebbe aumentato solo dell’importo di Euro 255 milioni...”

In questa cornice, la Juventus non potrebbe più garantire il piano industriale al 2024 e, quindi, la continuità aziendale.

Come fanno notare in un articolo del Corriere, comunque, è difficile che la società possa trovarsi in questa estrema condizione. Inoltre, la holding Exor ha già versato 75 milioni di euro in conto aumento capitale e non lascerebbe completamente privo di risorse il club.

Intanto, comunque, l’inchiesta ha pesato sul titolo in Borsa e le azioni Juventus hanno perso quasi il 4% in 5 giorni.

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