Italia bloccata, non decolla: le stime Confcommercio

Violetta Silvestri

16 Febbraio 2022 - 12:38

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Nuove stime Confcommercio su PIL, consumi e inflazione hanno dimostrato che in Italia la ripresa non sta andando come previsto. Il 2022 è al di sotto delle attese: dati e motivi.

Italia bloccata, non decolla: le stime Confcommercio

Il 2022 visto da Confcommercio, e dai dati raccolti, vede l’Italia indebolita nella ripresa economica.

Secondo la Congiuntura appena aggiornata dall’associazione di categoria, “proseguono lentamente ma senza sosta le revisioni al ribasso degli indicatori economici”.

In questo febbraio del nuovo anno si stanno accumulando fattori di rischio avversi alla piena crescita economica che era stata prevista: dall’inflazione ancora in corsa all’incognita del gas fino alla pandemia non pienamente sconfitta e ai venti di guerra in Europa orientale, l’Italia sta frenando.

Cosa ha evidenziato la Congiuntura Confcommercio?

Italia rallenta: i dati Confcommercio

Per gennaio, la stima del PIL è di una riduzione dell’1% a livello mensile e di un aumento del 4,2% annuale: Confcommercio vede così un andamento in calo rispetto alle precedenti rilevazioni.

Il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella ha sottolineato che “i dati del primo bimestre rendono sempre più concreta la possibilità di un’ampia revisione al ribasso della crescita per il 2022, rispetto agli obiettivi che nei documenti ufficiali sono fissati al 4,7%”.

Sul piano dei consumi, la crescita è vista ancora affaticata.

Rispetto a gennaio 2021, l’indice ha segnato una variazione dell’8,5%, con un +33,6% per i servizi e un +2,2% per i beni. Tuttavia, confrontata con il 2020, la domanda è rimasta sotto dell’11,7%.

Ad aumentare è solo l’inflazione. La stima di Confcommercio per febbraio è di un tasso a +5,6% annuale. La previsione è di un +27,7% per Abitazione, acqua, elettricità e combustibili a febbraio su base tendenziale.

Da tenere presente, inoltre, che una nota congiunta Confcommercio e Nomisma Energia ha sottolineato che sul piano del caro bollette, l’Italia è uno dei Paesi peggiori in Europa:

“...non solo per la maggiore esposizione ai mercati internazionali, in particolare a quelli che hanno registrato un’ esplosione dei prezzi del gas, ma soprattutto perché il governo italiano, a differenza di altri paesi, ha pochi strumenti per potere intervenire in quanto le sue azioni finiscono per scaricarsi su un debito pubblico già molto alto”

Tanti dati e fattori, quindi, si incrociano nelle previsioni economiche italiane.

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