ISA: cosa sono? Come funziona la pagella dell’imprenditore

Nadia Pascale

31 Ottobre 2023 - 07:52

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A breve gli ISA saranno notevolmente semplificati, ma cosa sono gli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità)? Le caratteristiche della pagella dell’imprenditore.

ISA: cosa sono? Come funziona la pagella dell’imprenditore

Il decreto Semplificazione prevede diverse novità in materia fiscale, tra queste vi è la semplificazione degli ISA, che nel tempo dovrebbe portare al superamento. Nel frattempo però è necessario continuare con l’applicazione della normativa vigente. Ma cosa cosa sono gli ISA e a cosa servono?

Il termine ISA è l’acronimo di Indice Sintetico di Affidabilità. Si tratta di indicatori che attribuiscono un voto ai contribuenti titolari di partita IVA, per questo motivo vengono anche chiamati “pagella dell’imprenditore”.

Gli ISA nascono con lo scopo di migliorare il rapporto Fisco-contribuenti, incentivando la compliance, cioè l’emersione spontanea di redditi imponibili.
L’obiettivo è stimare il ricavo più probabile del contribuente, avendo come riferimento anche la categoria di appartenenza. In caso di non congruità tra i dati emergenti e le dichiarazioni presentate possono scaturire dei controlli fiscali.

Gli ISA sono diventati obbligatori dal periodo d’imposta 2018 e sostituiscono di fatto gli studi di settore a partire dalla dichiarazione dei redditi 2019.
Vediamo come funzionano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale.

ISA: cosa sono e a cosa serve la pagella dell’imprenditore

Si è anticipato che gli Isa sono degli indicatori di affidabilità fiscale espressi in voto, ma su cosa si basa il voto assegnato ai contribuenti? Sono diversi i fattori che contribuiscono al punteggio. La pagella prevede l’attribuzione di un punteggio da 1 a 10 e per i titolari di partita Iva ritenuti più affidabili, con un voto compreso tra 8 e 10 vi è un meccanismo premiale con attribuzione di vantaggi fiscali.

Con il provvedimento del 31 gennaio 2022 l’Agenzia delle Entrate ha approvato altri 175 modelli ISA. Nuovi modelli dichiarativi, quindi, che le partite IVA devono presentare se esercitano una delle attività economiche per le quali risultano approvati gli Indici.
Il modello è una questionario da compilare annualmente diverso in base ai settori di attività. La compilazione è obbligatoria.

I modelli ISA approvati sono basati su un metodo statistico-economico che, misurando dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, forniscono una sintesi di valori che permette di verificare la normalità e la coerenza dal punto di vista fiscale della gestione professionale o aziendale dei contribuenti.

A istituire gli ISA al posto degli studi di settore è stato l’articolo 9-bis DL n. 50/2017.
Non tutti i contribuenti titolari di partita Iva sono tenuti alla compilazione dei modelli. Sono esclusi dall’obbligo di compilare i modelli Isa:

  • coloro che iniziano o cessano l’attività nell’anno di imposta;
  • chi si trova nell’anno di riferimento a non svolgere normale attività (stato di liquidazione, attività modificata nel corso dell’anno, sospensione in caso di ristrutturazione...);
  • contribuenti minimi e forfettari;
  • contribuenti che svolgono diverse attività non rientranti nel medesimo modello ISA, qualora i ricavi delle attività non prevalenti superino il 30% dei ricavi totali;
  • enti del terzo settore non commerciali che determinano il reddito ai sensi dell’art. 80 del D.Lgs. n. 117/2017;
  • organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale;
  • imprese sociali;
  • società cooperative, società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate e delle società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi.

Sanzioni Isa

In caso di mancato rispetto da parte del contribuente delle norme relative agli Isa, è prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa di importo minimo di 250 euro e massimo 2.000 euro.
Le sanzioni si applicano in caso di:

  • omissione della comunicazione dei dati rilevanti ai fini della costruzione e dell’applicazione degli ISA;
  • comunicazione inesatta o incompleta degli stessi dati.

Le differenze con gli studi di settore

Gli ISA esprimono un voto sul grado di affidabilità dei comportamenti fiscali dei contribuenti prendendo in considerazione un periodo di otto anni. Gli studi di settore, invece, avevano come punto di riferimento un solo anno.

Gli Indici sintetici di affidabilità esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente: più alto è il voto, maggiore sarà il grado di affidabilità fiscale e di conseguenza i benefici premiali.

Il proprio punteggio in termini di affidabilità fiscale, attribuito dal software di calcolo degli ISA, può infatti essere migliorato correggendo le eventuali anomalie evidenziate dagli specifici indicatori elementari o dichiarando ulteriori componenti positivi.

A differenza degli studi di settore, il cui scopo era stimare il ricavo più probabile del contribuente, anche rispetto alla categoria di appartenenza, gli ISA puntano a creare un dialogo tra fisco e contribuenti.

I vantaggi fiscali di un buon voto ISA

Gli Indici esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente e più è alto il punteggio, in particolare dall’8 in su, più il titolare di partita IVA potrà avere accesso ad alcuni benefici premiali.

Con il provvedimento del 10 maggio 2019 dell’Agenzia delle entrate sono state disposte le condizioni con cui vengono riconosciuti i vantaggi.

In particolare:

  • con un punteggio di 8 i contribuenti possono essere esonerati dall’apporre il “visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta, nonché la riduzione di un anno dei termini per l’accertamento dei redditi di impresa e di lavoro autonomo e dell’IVA”;
  • con un punteggio almeno pari a 8 sono ridotti di un anno i termini per l’accertamento da parte del Fisco;
  • con un punteggio di 8,5 i contribuenti possono essere esclusi “dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici”;
  • con un punteggio di 9 o 10 i contribuenti verranno “esclusi anche dall’applicazione della disciplina delle società non operative e dalla determinazione sintetica del reddito complessivo, laddove il reddito complessivo accertabile non ecceda di due terzi quello dichiarato”, si legge nella comunicazione dell’Agenzia delle entrate relativa ai punteggi degli ISA.

Al contrario, per i contribuenti con punteggio pari o inferiore al 6, c’è il rischio di subire controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Provvedimento AdE 10 maggio 2019
Applicazione all’annualità di imposta in corso al 31 dicembre 2018 degli indici sintetici di affidabilità fiscale previsti dall’articolo 9-bis del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96

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