I 10 migliori paradisi fiscali

Flavia Provenzani

21/02/2020

25/02/2020 - 11:12

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Quali sono i migliori paradisi fiscali nel mondo? Gli Stati Uniti sorpassano la Svizzera. Ecco i vantaggi offerti dai Paesi più sicuri dove trasferire capitale e pagare meno tasse.

Si torna a parlare di paradisi fiscali e si rinnova la voglia di sapere quali sono i Paesi dove si pagano meno tasse, veri e propri paradisi dove società e privati spostano capitali, fondano società off-shore, godono del segreto bancario e di tasse irrisorie, in alcuni casi inesistenti.

Il tema è ora sulla bocca dei media internazionali in seguito all’uscita del report del Tax Justice Network, che ha pubblicato il suo Financial Secrecy Index aggiornato al 2020.

Il network indipendente, specializzato nella ricerca, analisi e tutela della regolamentazione fiscale e finanziaria a livello internazionale, ha reso nota la propria classifica dei paradisi fiscali “migliori” al mondo tenendo conto dell’indice della segretezza finanziaria, che fotografa il livello di segretezza del sistema giuridico e finanziario utile, per chi ne ha bisogno, a reciclare e difendere i propri soldi dall’erosione del Fisco.

A fare notizia, tuttavia, non è la presenza delle solite Isole Cayman, di Hong Kong o del Lussemburgo, ma il secondo posto assegnato agli Stati Uniti, capace di scansare il quasi primato della Svizzera, componendo la seguente classifica a tema paradisi fiscali:

#PaesePunteggioLivello di segretezza
1 Isole Cayman 1575,19 76,08
2 Stati Uniti 1486,96 62,89
3 Svizzera 1402,1 74,05
4 Hong Kong 1035,29 66,38
5 Singapore 1022,12 64,98
6 Lussemburgo 849,36 55,45
7 Giappone 695,59 62,85
8 Olanda 682,2 67,4
9 Isole Vergini Britanniche 619,14 71,3
10 Emirati Arabi Uniti 605,2 77,93

I 10 “migliori” paradisi fiscali secondo Money.it

Conti all’estero, società di comodo, paradisi fiscali potrebbero anche essere espedienti discutibili, ma esistono metodi legali grazie ai quali società e privati possono evitare di pagare le altissime tasse richieste dal proprio Paese.

Per gli individui singoli, i migliori paradisi fiscali offrono tasse molto basse o addirittura a zero su reddito personale, interessi, capital gain e così via, mentre le società possono risparmiare miliardi in tasse registrando i profitti in una società offshore con sede in un paradiso fiscale, e non solo.

Tra tutti, ecco quali sono i 10 migliori paradisi fiscali, i Paesi che nel mondo offrono le condizioni più vantaggiose per sfuggire al peso della fiscalità presente nel proprio Paese d’origine, secondo un’analisi di Money.it su aliquote fiscali proposte, la qualità dell’offerta bancaria locale, la normativa sui capitali esteri e la presenza in loco di società specializzate.

1) Lussemburgo

Il Lussemburgo è un piccolo Paese europeo al confine con il Belgio, la Francia e la Germania con una popolazione di 550.000 abitanti. È un paradiso fiscale perché applica una legislazione favorevole alle imprese che permette alle società di risparmiare miliardi in tasse.

Amazon, per esempio, ha la sua sede europea in Lussemburgo e trasferiva tutti i guadagni delle vendite realizzate in Europa attraverso il suo ufficio nel Lussemburgo. Il gigante dell’e-commerce è stato spinto ad abbandonare la pratica e a far gestire la vendita a delle filiali localizzate. Questo potrebbe potare ad un forte aumento del carico fiscale della società.
Amazon ha cambiato la propria gestione dopo che l’Unione Europea ha aperto un’indagine sulle evasioni fiscali di questa e altre società.

2) Isole Cayman

Le Isole Cayman sono con molta probabilità il paradiso fiscale più amato e conosciuto al mondo.

Le Cayman sono uno dei pochi Paesi con una serie di leggi che permettono la fondazione e il mantenimento di una società senza pagare le tasse. Se la società è in essere per motivi di impresa allora è perfettamente legale e non una strategia di evasione fiscale. Tuttavia, godere dei vantaggi fiscali e gestire la burocrazia sono compiti abbastanza complessi che rendono necessario l’aiuto di un professionista.
Il risparmio sulle tasse potrebbe valerne la pena, infatti sono tante le società europee e statunitensi ad avere asset nelle Isole Cayman.

3) Isola di Man

L’Isola di Man è definita un «centro finanziario a bassa tassazione», grazie alla assenza di imposte sui redditi di capitale, l’imposta di successione, l’imposta sulle società o le imposte di bollo. L’isola, situata tra l’Inghilterra e l’Irlanda, applica inoltre una tassa sui redditi molto bassa. L’aliquota massima arriva al 20% per un totale massimo di circa 150.000 euro.

Isola di Man offre anche dei benefici interessanti sul fronte pensioni. Molte aziende internazionali hanno i piani pensionistici dei dipendenti detenuti in conti aperti in questo piccolo Paese grazie alla protezione della liquidità e alla possibilità di andare in pensione a partire dall’età di 50 anni.

4) Jersey

Nella manica tra il Regno Unito e la Francia, il paradiso fiscale dell’isola Jersey ha origine alla metà del 20° secolo, quando molti inglesi benestanti decisero di trasferire i propri beni all’interno dell’isola.
L’imposta di successione della Gran Bretagna su importi superiori a 1 milione di sterline era dell’80%, mentre l’isola auto-governata di Jersey non ne aveva alcuna.

Ad oggi non vi è ancora alcuna tassa di successione o sulle plusvalenze; Jersey ha un’aliquota standard per le imposte sulle società allo 0% - con l’eccezione delle imposte sui servizi finanziari, utility e società immobiliari. Tutto ciò ha reso l’isola di Jersey un paradiso fiscale molto popolare nel Regno Unito, dove vengono custoditi asset per 5 miliardi di dollari ogni miglio quadrato.

5) Irlanda

L’Irlanda viene spesso indicata come paradiso fiscale, nonostante il governo irlandese smentisca a gran voce.

Un gigante con sede in Irlanda è Apple, che ha registrato oltre $180.000.000.000 di profitti off-shore attraverso le sue filiali internazionali, evitando così di dover pagare $59,2 miliardi di dollari in tasse statunitensi.

6) Mauritius

Mauritius, nell’Oceano Indiano a largo delle coste del Madagascar, accolgono numerosi investimenti esteri, soprattutto quelli diretti verso l’India.
Tra le mega-società che possiedono controllate in Mauritius troviamo JP Morgan Chase, Citigroup e Pepsi.

In Mauritius si tassano le società al 15%, ma le aziende che sono fiscalmente residenti possono usufruire di agevolazioni fiscali concesse mediante convenzioni. Inoltre, le plusvalenze e gli interessi non sono imponibili in Mauritius, il che fa dell’isola un paradiso fiscale molto attraente.

7) Bermuda

Da anni le Bermuda sono un paradiso fiscale.

Imprenditori e società che trasferiscono i propri capitali in questo Paese possono trarre vantaggio dal segreto bancario, che rende addirittura illegale per le banche delle Bermuda comunicare dettagli sulle identità dei titolari dei conti. Le grande imprese sono attratte dalle Bermuda anche grazie alla bassa tassazione, che non comprendono nessuna imposta sulle società.

8) Monaco

Monaco ha una dimensione di 2,02 km² e 36.000 residenti,.
Il piccolo Principato offre dei vantaggi enormi: non tassa i redditi dei residenti dal 1869. Chi può dimostrare che Monaco è il proprio Paese di residenza può tenersi tutti i soldi che guadagna, senza versare un euro in tasse.

Il contesto ha attirato alcuni dei personaggi più ricchi del mondo: un residente su tre è milionario. La popolarità di Monaco come dimora per super-ricchi ha fatto del mercato immobiliare del Paese il più costoso al mondo. Per le imprese le tasse sono molto basse.

9) Svizzera

In Svizzera, l’unione tra tasse basse e un sistema che mantiene il segreto bancario sui nominativi dei proprietari dei conti hanno fatto del Paese europeo un grande paradiso fiscale.

La Svizzera è un centro finanziario molto apprezzato da privati e società. Ginevra, capitale del cantone omonimo, è il 13° centro finanziario più grande del mondo e uno dei più affermati.

10) Bahamas

Le Bahamas sono un altro dei migliori paradisi fiscali al mondo, grazie all’assenza di imposte sulle plusvalenze, imposte di successione, tasse sul reddito personale.
Sono tutte condizioni estremamente vantaggiose per i ricchi, soprattutto per le persone anziane benestanti che vogliono limitare i livelli di tassazione sulla propria eredità.

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