Aumento dei prezzi al supermercato con la guerra in Ucraina: i prodotti che costeranno di più

Giorgia Bonamoneta

24 Febbraio 2022 - 19:50

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L’invasione dell’Ucraina avrà diverse conseguenze. In Italia si sentirà soprattutto nel settore alimentare ed energetico, con l’aumento dei prezzi al supermercato. Ecco quali prodotti sono coinvolti.

Aumento dei prezzi al supermercato con la guerra in Ucraina: i prodotti che costeranno di più

La guerra si segue in televisione, sui giornali e online, ma le conseguenze si possono vedere tranquillamente anche tra le file dei prodotti al supermercato con l’aumento dei prezzi. Da tempo i Paesi occidentali al fianco dell’Ucraina discutevano delle sanzioni economiche da applicare alla Russia in caso di invasione e ora quel momento è arrivato.

Con l’invasione dell’Ucraina il prezzo degli alimenti, e non solo, è destinato a crescere. Questo perché l’Italia, così come anche l’Europa, vende e compra con entrambi i Paese in conflitto. Pensiamo per esempio al settore alimentare, quello della produzione del grano per il quale Russia e Ucraina rappresentano rispettivamente il terzo e l’ottavo produttore al mondo.

C’è però da fare una precisazione: l’Italia non acquista grano principalmente dall’Ucraina - anche se fa parte dell’import del nostro Paese - ma acquista un gran numero di fertilizzanti dalla Russia. In un modo o nell’altro, tra aumento del gas per la produzione, l’aumento della benzina per il trasporto, del grano e del fertilizzante, molti dei prodotti alimentari nei supermercati sono destinati a crescere di prezzo.

Aumento dei prezzi al supermercato: con la guerra grano e mais costeranno di più

L’invasione dell’Ucraina avrà diverse effetti sull’economia, direttamente e indirettamente. Perché le sanzioni dichiarate e in fase di attuazioni colpiranno il commercio (import ed export) con la Russia e, a seconda del risultato del conflitto, anche con l’Ucraina. Almeno fino a quando l’invasione proseguirà, l’aumento del prezzo è inevitabile e già i primi segnali negativi per l’economia si stanno manifestando. L’Ansa riporta le chiusure in negativo delle borse di tutto il mondo, da Milano (-5%), Tokyo (-1,8%), Sydney (-3%) fino a Hong Kong (-3,4%).

La crisi in corso di traduce con un aumento dei prezzi, neanche troppo imprevedibile e una perdita di fatturato per l’export. In particolare, a essere colpiti, saranno i settori alimentari e ortofrutticoli, con un aumento del costo della materia, ma anche della produzione di grano e mais. Due materie prime che corrispondono a tutta una serie di alimenti, come la pasta - di cui si sta monitorando l’aumento del costo da questa estate - e molto altro come la carne.

Aumento dei prezzi per grano e mais: l’impatto spiegato in numeri

Entriamo nel dettaglio, perché non apparire subito chiaro il motivo dell’aumento dei prezzi. Infatti l’Italia non acquista il grano solamente da Russia e Ucraina - motivo per quale potrebbe non mancare la materia prima - ma da questi acquista o passa gas, petrolio e fertilizzanti che servono alla filiera dalla settore primario a quello terziario.

Per arrivare nei supermercati alimenti come pane, pasta, polenta, mais e altro percorrono una catena nella quale Ucraina e Russia giocano diversi ruoli chiave. Esistono alternative, ma la risposta principale del mercato, la più immediata, è l’aumento dei prezzi.

Così il grano subirà un balzo del +5,7% dei costi, su un prezzo già in aumento per via delle condizioni climatiche che hanno rovinato il raccolto dell’estate. Mentre per il mais e la soia i rincari saranno rispettivamente del +5,5% e +2,87%.

L’aumento del mais comporta un grave aumento del prezzo della carne, poiché gran parte della dieta (47%) dei nostri allevamenti è composto dal mais importato. Grano e mais sono quindi prodotti strategici della nostra filiera alimentare e un aumento dei costi avrà un impatto notevole sulla spesa nel carrello e sulle tasche degli italiani.

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