La guerra dei Biden: Hunter nei guai per i rapporti con Cina e Ucraina. Russia: “Abbiamo prove”

Alessandro Cipolla

01/04/2022

03/04/2022 - 22:25

condividi

Le ultime notizie della guerra tra Russia e Ucraina. Si complica la situazione di Hunter Biden: il figlio del presidente Joe avrebbe ricevuto 4,8 milioni di dollari da una compagnia cinese, ma i russi avrebbero le prove anche di un suo finanziamento ai laboratori ucraini dove si lavorano agenti patogeni.

La guerra dei Biden: Hunter nei guai per i rapporti con Cina e Ucraina. Russia: “Abbiamo prove”

In tempo di guerra è sempre difficile distinguere la propaganda dalle notizie vere, specie adesso che siamo nell’epoca delle fake news e delle manipolazioni. Detto questo difficilmente si può negare che le questioni riguardanti Hunter Biden stiano mettendo in grande difficoltà papà Joe.

Quella di ieri può essere definita come una giornata horror per il secondogenito del Presidente americano, da tempo nel mirino del Cremlino, ma anche della stampa d’Oltreoceano, per i suoi rapporti con l’Ucraina che sono sfociati anche nell’Ucrainagate, ovvero la prima richiesta di impeachment avanzata nei confronti di Donald Trump.

Facendo un ulteriore passo indietro, bisogna arrivare al 2014 quando in Ucraina poco dopo la tumultuosa fine del governo guidato da Viktor Yanukovich, per molti analisti dietro il rovesciamento c’era la mano della Casa Bianca, Hunter Biden con il padre all’epoca vicepresidente divenne membro del cda di Burisma Holdings, un autentico colosso ucraino del gas guidato dal controverso oligarca Ihor Kolomoisky, considerato il deus ex machina della ribalta politica di Volodymyr Zelensky.

Se Trump al telefono con Zelensky nel 2019 chiedeva al presidente ucraino di trovare prove per screditare il figlio del suo sfidante alle elezioni presidenziali, pena la sospensione degli aiuti economici da parte degli Usa, la Russia adesso ha annunciato di avere in mano documenti scottanti.

Il ministero della Difesa russo ha una corrispondenza tra Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, con i dipendenti della Defense Threat Reduction Agency americana e gli appaltatori del Pentagono, che conferma il suo ruolo cruciale nel fornire finanziamenti per il lavoro con gli agenti patogeni in Ucraina - si legge su Ansa - Lo ha detto il capo delle forze russe di protezione dalle radiazioni, chimiche e biologiche, Igor Kirillov in conferenza stampa, come riporta la Tass. L’esistenza di questo materiale è confermata dai media occidentali, ha aggiunto”.

Mai le accuse per Biden figlio non sono finite. Il Washington Post ha rivelato che il rampollo avrebbe ricevuto 3,8 milioni di dollari da Cefc, una delle più grandi compagnie private cinesi, attraverso contratti di consulenza.

In una guerra ibrida come questa, dove i bombardamenti si incrociano alle sanzioni e ai vari dossier delle intelligence, le questioni riguardanti il figlio Hunter potrebbero far crollare ulteriormente il gradimento negli Stati Uniti nei confronti di Joe Biden: con le midterm election di novembre che si avvicinano, per i Democratici si annunciano mesi assai difficili.

Le principali notizie della guerra tra Ucraina e Russia

La guerra del gas

Nuovo capitolo nella sorta di “guerra nella guerra” che ha come protagonista il gas, o meglio il metodo di pagamento (in rubli) richiesto da Vladimir Putin per le forniture riguardanti i Paesi definiti come ostili, tra cui anche l’Italia, a causa delle sanzioni imposte alla Russia a seguito dell’invasione ucraina.

Se la telefonata tra Draghi e Putin poteva essere interpretata come un primo passo verso un accordo, tanto che anche il Cremlino ha ammesso a margine che per il pagamento in rubli sarebbe occorso più tempo, ora la situazione sembrerebbe essere precipitata di nuovo.

Nessuno ci vende niente gratis, e noi nemmeno faremo opere di carità - ha dichiarato Putin facendo sobbalzare tutte le segreterie occidentali - Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti".

Parole queste che hanno provocato una immediata risalita del prezzo del gas, con il commissario europeo Paolo Gentiloni che subito ha tuonato: “I contratti devono essere rispettati e nei contratti esistenti non c’è l’obbligo di pagare in rubli. Secondo: non ci faremo ricattare da Mosca”.

Ancora paura a Chernobyl

La centrale di Chernobyl, da tempo dismessa ma al cui interno è ancora presente il sarcofago protettivo del tristemente famoso reattore 4, è stata una delle prime conquiste da parte dell’esercito russo subito dopo lo scoppio della guerra.

Dopo tutta una serie di allarmi dovuti all’interruzione di corrente elettrica, le ultime notizie parlano delle forze di Mosca che avrebbero abbandonato la zona con la centrale tornata a essere sotto il controllo ucraino.

Da quanto si apprende, il motivo della ritirata potrebbe essere che alcuni soldati russi, dopo aver scavato delle trincee nella zona molto contaminata della adiacente Foresta Rossa, sarebbero stati ricoverati in Bielorussia a causa dell’esposizione a radiazioni nucleari.

L’emergenza profughi

Stando all’ultimo bollettino del Viminale, da quando è iniziata la guerra sono oltre 78.021 i rifugiati ucraini arrivati in Italia: nel dettaglio si tratta di 40.204 donne, 7.659 uomini e 30.158 minori.

Rispetto al giorno precedente l’incremento è stato di 1.174 persone arrivate nel nostro Paese: per l’Onu al momento sarebbero già oltre 4 milioni i profughi generati dallo scoppio della guerra in Ucraina.

Nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa, la Protezione civile ha illustrato come funzioneranno i rimborsi per chi ospita i profughi: 300 euro al mese (150 euro per i minori) per ogni profugo per un massimo di tre mesi.

Argomenti

# Russia
# Guerra

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO